Battaglia di Casa de campo
Periodo storico: Guerra di Spagna
Casa de Campo è il più grande parco pubblico della città di Madrid (Spagna). Situato ad ovest della città , si trova amministrativamente nel quartiere di Casa de Campo (distretto di Moncloa-Aravaca), è delimitato a sud dal distretto di Latina e ad ovest dal municipio di Pozuelo de Alarcón. Il parco è collegato al monte del Pardo ed ha una superficie di 1.722,6 ettari. Mola attaccò l'8 novembre con 20.000 soldati, per lo più truppe regolari marocchine, sostenuta dai carri armati italiani e dai Panzer I tedeschi comandanti da Wilhelm von Thoma. La Legione Condor tedesca, inoltre, fornì supporto aereo all'azione. La truppe regolari ruppero le linee fisse con le baionette e forzarono una barricata all'incrocio del corso del fiume per arrivare all'ambito obiettivo dell'offensiva, il carcere di Modello. I repubblicani avevano schierato a Carabanchel tra i 12.000 e 30.000 miliziani. Nonostante la loro superiorità numerica, le truppe erano molto mal equipaggiate, con armi di piccolo calibro, e fucili con solo dieci colpi a testa. Inoltre, la maggior parte di loro non era stata addestrata all'uso di armi, per non parlare dell'esperienza nel combattere. Tuttavia, riuscirono a tenere testa ai nazionalisti nell'attacco a Casa de Campo, ma data l'impossibiltà di resistere il generale Miaja stesso, pistola alla mano, ordinò la ritirata delle truppe, che si rifiutarono di seguirlo preferendo morire in trincea piuttosto che fuggire come codardi. Durante tutta la giornata, la radio invitò la città a mobilitarsi e il fronte, ripetendo a rotazione lo slogan "No Pasarà¡n!" Nella tarda serata, arrivò a Madrid la prima Brigata internazionale, la XI con 1900 uomini. Anche se numericamente piccola, venne schierata immediatamente come forza di soccorso. L'arrivo della brigata fu di aiuto morale per i difensori di Madrid. I volontari delle truppe straniere, benché fossero una miscela di tedeschi, francesi e altre nazionalità , vennero chiamate 'russi', per il riconoscimento del grande ruolo che l'Unione Sovietica aveva svolto nell'organizzare la maggior parte delle brigate.
LEGATE A QUESTO EVENTO
Persone
- Leonardi Alcide (18 luglio 1905 - 1983)
- Dal Pozzo Pietro (2 settembre 1898 - 11 aprile 1979) , dal novembre 1936 fino al novembre 1936
- Cecchin Costanzo (5 maggio 1906 - 18 agosto 1944)
- Bellè Pietro (10 dicembre 1906 - )
- Castiglioni Vittorio (3 dicembre 1901 - 25 agosto 1976) , dal novembre 1936 fino al novembre 1936
- Frigerio Achille (7 maggio 1900 - 1966)
- Chiarelli Giulio Pietro (18 marzo 1906 - giugno 1989)
- Casati Agostino (2 agosto 1897 - 8 febbraio 1973)
- Ciani Alberto (24 aprile 1901 - 24 aprile 1985)
- Marinoni Stefano Giovanni (4 febbraio 1911 - 13 novembre 2005)
- Cetin Antonio (17 febbraio 1902 - )
- Composta Antonio (28 ottobre 1910 - 18 luglio 1967)
- Bon Novellio (23 settembre 1901 - ) , dal novembre 1936 fino al novembre 1936
- Beltran Luigi ( - 1937) , dal 8 novembre 1936 fino al 8 novembre 1936
- Corini Pietro (19 marzo 1913 - 15 marzo 1978)
- Curreli Francesco (11 maggio 1903 - 1972)
- Pajetta Ettore (25 agosto 1906 - 12 gennaio 1981)
- Roasio Antonio (6 novembre 1902 - 2 gennaio 1986)
- Spada Angelo (7 agosto 1905 - 21 maggio 1976)
- Rossetto Beniamino (26 luglio 1913 - 24 dicembre 1988)
- Marvin Albino (10 febbraio 1908 - 1979)
- Menarini Cesare (5 ottobre 1907 - 11 aprile 2002)
- Santini Aureliano (12 febbraio 1911 - 19 febbraio 1966)
- Parutto Venanzio (30 maggio 1899 - 18 novembre 1973) , dal novembre 1936 fino al 21 novembre 1936
- Piccoli Dino (16 settembre 1901 - 4 febbraio 1945)
- Tonelli Vincenzo (13 luglio 1916 - 28 luglio 2009) , dal 8 novembre 1936 fino al 8 novembre 1936
- Tonelli Vittorio (14 ottobre 1907 - 11 ottobre 1970) , dal novembre 1936 fino al novembre 1936
- Bonfiglioli Angelo (29 settembre 1896 - )
- Sola Giovanni (31 agosto 1888 - 27 febbraio 1967) , dal 8 novembre 1936 fino al 22 novembre 1936
- Suzzi Vittorio (28 agosto 1900 - ) , dal novembre 1936 fino al novembre 1936
- Braccialarghe Giorgio (22 agosto 1911 - 8 luglio 1993) , dal novembre 1936
- Schiavi Armando (26 febbraio 1910 - 6 dicembre 1964)
- Venturotti Emilio (12 novembre 1903 - )