Marvin Albino di Antonio e Weinberger Teresa, nato il 10 febbraio 1908 a Gorizia. Tappezziere, comunista. Attivo politicamente fin dagli anni Venti, è segretario della Federazione giovanile comunista goriziana e membro della cellula clandestina di Piedimonte. Il 26 settembre 1928 è arrestato quando l'organizzazione comunista della città cade in seguito ad uno scontro a fuoco con un informatore fascista. La Commissione istruttoria con sentenza n. 40 del 22 aprile 1929 lo rinvia al Tribunale Speciale per ricostituzione del Partito comunista e propaganda sovversiva. Il 16 maggio 1929, con sentenza n. 28 (Reg. Gen. n. 562/1928) è condannato per appartenenza al Partito comunista a tre anni e quattro mesi di reclusione, che sconta inizialmente nel carcere di Roma, all'interdizione dai pubblici uffici e a tre anni di vigilanza speciale. Il 23 gennaio 1932 è scarcerato dalla casa penale di Parma per fine pena e torna a Gorizia. Nel giugno 1933 emigra clandestinamente con il fratello Romano recandosi in Jugoslavia, a Lubiana. Nel luglio 1934 ne è espulso per attività comunista ed è segnalato nel Bollettino delle Ricerche fra i sovversivi ricercati. Recatosi in Austria, a Vienna, raggiunge poi l'Unione Sovietica. Nell'ottobre 1936 entra in Spagna e si arruola nel Battaglione Garibaldi con Romano. In seguito anche il fratello Giuseppe si unirà alla lotta per la Repubblica spagnola. Assegnato alla 1. compagnia, con il grado di tenente, ne è comandante dal 28 ottobre al 2 dicembre 1936. Partecipa ai combattimenti a Cerro de los Angeles, alla Città Universitaria, a Pozuelo e a Mirabueno. Nel dicembre 1936 è alla caserma di El Pardo con Randolfo Pacciardi e Giorgio Braccialarghe. Il 4 o il 5 gennaio 1937 guida il suo reparto alla liberazione di Algora ed è ferito da una pallottola ad una gamba. Durante la convalescenza frequenta un corso per ufficiali e a febbraio è promosso capitano. Comanda il 2. battaglione della Brigata Garibaldi dalla sua formazione fino al 16 giugno 1937, quando è gravemente ferito alla testa a Huesca. Ricoverato nell'ospedale di Benicasim, è sottoposto ad un intervento chirurgico alla scatola cranica. Inviato in Francia per completare le cure, rientra il Spagna il 27 dicembre 1937. Dopo la guarigione rimane nelle retrovie. Uscito dalla Spagna, nel marzo 1939 con l'aiuto del Partito comunista dalla Francia rientra in Urss dove giunge il primo settembre 1939 dopo un viaggio in nave da Le Havre a Leningrado. Nell'ottobre 1944 è paracadutato dai sovietici in Slovenia, nella zona di Circhina, ed aggregato al comando della divisione partigiana italiana Garibaldi "Natisone", che dipende operativamente dal 9. Korpus dell'Esercito sloveno. Con il nome di battaglia "Virgilio", è Capo di Stato Maggiore della divisione e il 12 dicembre 1944 viene decisa la sua permanenza per circa un mese, insieme al commissario politico Giovanni Padoan "Vanni", presso la 156. Brigata, per rafforzarla dal punto di vista politico-militare. Nel gennaio 1945 fa parte della delegazione di partigiani italiani inviata a Zakria per incontrare la delegazione slovena e la missione militare sovietica. Dopo la fine della guerra vive in Slovenia, dove riveste incarichi dirigenziali nel Partito comunista e scrive il libro "Bili smo v Spaniji", edito a Lubiana nel 1958. Muore nel 1979.

Battaglia di Cerro de los angeles (Cerro Rojo)
Battaglia della Città  universitaria di Madrid
Battaglia di Pozuelo de Alarcón
Battaglia di Mirabueno (fino al 5 gennaio 1937)
Battaglia di Huesca (fino al 16 giugno 1937)
Battaglia di Casa de campo
Annotazioni: Secondo il vol. 12 di \\\"Antifascisti nel casellario politico centrale\\\" espatria nel giugno 1932 recandosi dapprima in Francia e poi in Urss. Anche secondo \\\"Antifascisti di Trieste, dell\\\'Istria, dell\\\'Isontino e del Friuli in Spagna\\\" emigra in Francia e poi in Urss. Secondo un documento contenuto contenuto in INSMLI, fondo Cantaluppi, f. 25, il suo nominativo si troverebbe in pubblicazioni del Ministero dell\\\'Interno \\\"iscritto in R. F. e B. R. per arresto B. R. 444 B. R. anno 1933 n. 0463\\\"

Revisore: Elena Scarfi

Annotazioni: Esce dalla Spagna tra la fine del 1938 e l'inizio del 1939 e resta in Francia fino al marzo 1939

Revisore: Elena Scarfi

Revisore: Elena Scarfi

Revisore: Elena Scarfi