Bellè Pietro di Giordano e Parussolo Maria, nato il 10 dicembre 1906 a Pieve di Soligo (Treviso). Muratore, terrazziere, comunista. Espatriato nel settembre 1924 in Francia con passaporto rilasciato dalla Questura di Treviso il 20 agosto 1924. Si stabilisce inizialmente a Montceau-les-Mines, in Borgogna, dove trova impiego presso le miniere di Blancy. Dopo cinque anni si trasferisce ad Aix-les-Bains, dove si mantiene lavorando come muratore. Infine, nel gennaio 1931 si stabilisce a Digione, dove continua a lavorare come muratore alle dipendenze di diverse imprese. Qui entra a far parte del comitato direttivo della locale sezione italiana del Partito Comunista. Utilizzando lo pseudonimo di Ernesto Ponte svolge propaganda antifascista, in particolare tra gli operai italiani addetti ai lavori edilizi. La sera del 24 giugno 1936 viene segnalato per aver partecipato all’aggressione del segretario del Consolato italiano, mentre si trovava in una folla di dimostranti che percorrevano la via della città. A settembre viene riconosciuto tra i partecipanti ed oratori ad una riunione, allestita in una sala dell’Hotel des Sociétés dalla sezione locale del partito comunista per ascoltare la relazione di un compagno del Comitato centrale sugli avvenimenti in Spagna e per raccogliere fondi per aiutare i sostenitori del Fronte Popolare. Nel novembre 1936 è in Spagna dove il 7 del mese si arruola inizialmente nella Formazione Picelli, poi confluisce, con la formazione stessa, nel Battaglione Garibaldi. Combatte con la 4. Compagnia a Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Arganda, Casa de Campo e Guadalajara. In seguito è sergente nella 1. Compagnia del 1. Battaglione della Brigata Garibaldi, dove ricopre anche cariche di tenente. Nel 1936 viene segnalato nel Bollettino delle Ricerche - Supplemento Sovversivi, con la schedina n.0483 e in quella seguente (n.0484) sotto il falso nome di Ponte o Ponti Ernesto: la motivazione è la sua partecipazione, la sera del 24 giugno 1936, all'aggressione del segretario del consolato italiano locale, mentre si trovava in una folla di dimostranti che percorrevano la via della città. Il 7 settembre 1937, rimane ferito al piede sinistro a Farlete, ma pare prenda poi parte anche ai successivi combattimenti in Estremadura e sull’Ebro. Il 25 ottobre 1938 passa la frontiera e torna in Francia e ristabilisce la sua residenza a Digione (Rue Diderot, 13). Il 5 febbraio 1942 si presenta al Consolato italiano di Digione per fare richiesta del certificato necessario per recarsi a lavorare in Germania, opportunità molto appetibile per i tutti migranti italiani in Francia, anche per gli ex garibaldini di Spagna. Il certificato gli viene rilasciato, per non insospettirlo, ma essendo iscritto in Rubrica di Frontiera per il provvedimento di arresto il Consolato provvede contemporaneamente a darne comunicazione all’Ufficio del Lavoro Germanico e alla Feldkommandantur di Digione, affinché lo arrestino. Il 10 marzo 1942 Bellè viene infatti arrestato dalle autorità tedesche e condotto al carcere di Innsbruck per la consegna alle autorità italiane. Consegnato ai carabinieri di Vipiteno, è tradotto in Italia il 18 giugno 1942, e quindi posto in arresto alle carceri di Treviso. Qui, è sottoposto ad interrogatorio dalla questura, il 15 luglio 1942, e poi deferito alla Commissione Provinciale di Treviso che in data 1. agosto 1942, lo assegna al confino per 5 anni. Inviato a Ventotene, viene poi liberato il 22 agosto 1943. Partecipa alla Resistenza nel Veneto: nella primavera del 1945 è commissario del Battaglione Danton e, in seguito, vice commissario della Brigata Mazzini, di cui il battaglione fa parte, sotto la Divisione d’assalto Garibaldi “Nino Nannetti” operante nella zona tra le province di Belluno e Treviso. Nessuna ulteriore notizia.

Battaglia di Boadilla del Monte (dal dicembre 1936 fino al dicembre 1936)
Battaglia di Mirabueno (dal gennaio 1937 fino al gennaio 1937)
Battaglia di Majadahonda
Battaglia di Arganda del Rey
Battaglia di Casa de campo
Battaglia di Guadalajara (dal marzo 1937 fino al marzo 1937)
Battaglia di Farlete
Combattimenti sul fronte dell'Estremadura
Battaglia dell'Ebro
Annotazioni: Da un documento datato novembre 1972 contenuto in INSMLI - Archivio AICVAS; b.10; fasc.62, sembra che Bell� Pietro risulti deceduto a Torino �anni addietro� quello della redazione del documento stesso.

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Da documenti conservati in INSMLI - CVL, b.149; fasc.437, risulta ancora vivo nel tardo 1945, in quanto firma documenti relativi alle azioni del Battaglione Danton, come commissario di guerra con il nome di battaglia Los.

Revisore: Erica Grossi