Suzzi Vittorio di Eliseo e Serenari Giovanna, 28/08/1900, Sasso Marconi (BO). Magazziniere, comunista. Membro di una famiglia numerosa - sette fratelli e una sorella -, frequenta la scuola fino alla terza elementare e a soli 13 anni, inizia a lavorare come manovale e si iscrive al sindacato. Dal 1915 al 1917 lavora come manovale al fronte e nelle retrovie nella costruzione di strade e fortificazioni. Dopo il 1918, viene chiamato alle armi a Milano, dove resta fino al 1919 quando la guerra si conclude, evento che non lo porterà  mai al fronte come soldato. Congedato, rientra a casa e torna ad avvicinarsi al sindacato e a riprendere l'attività  politica. Nel 1920 viene convocato per la leva che lo impegna fino al 1922 sempre a Milano. Resosi irreperibile per alcuni giorni - nel frattempo è rientrato a Sasso Marconi dove rimane coinvolto in uno scontro con i fascisti - al rientro in caserma viene processato dal Tribunale militare e condannato a undici mesi con la condizionale, cioè restando in servizio ma disarmato. Dal marzo 1922 viene congedato e rientra a casa, qui resta un paio di mesi poi partecipa a nuovi scontri con i fascisti locali e viene arrestato per alcuni giorni. Nell'estate del 1922 decide di espatriare e si porta in Francia, dove lavora in una miniera nella regione dell'Alsazia-Lorena. In questo periodo entra in contatto con la sinistra francese e con l'associazione dei lavoratori antifascisti. Allora, nel 1924 si porta a Ivry, cittadina nota per l'attività  politica socialista di molti italiani emigrati. Lavora per il sindacato CGT e poi diventa segretario del gruppo di Ivry nel 1930. Nell'ottobre 1936 si porta in Spagna e entra nella Colonna socialista comandata da Fernando De Rosa. Poi il 27 ottobre si arruola nel Battaglione Garibaldi. Partecipa a numerose azioni: Cerro Rojo, Casa de Campo, Pozuelo, Boadilla, Mirabueno, Majadahonda, Arganda e Guadalajara. Ferito alla mano sinistra proprio a Guadalajara il 10 marzo 1937, è considerato il primo garibaldino colpito da una granata esplosa dal fuoco dei fascisti italiani giunti in Spagna e impegnati per la prima volta in uno scontro a fuoco contro volontari antifranchisti italiani. Viene ricoverato nell'ospedale militare di Guadalajara e dopo la degenza, passa successivamente nella 12. Brigata internazionale Garibaldi, 2. Battaglione, 2. Compagnia con il grado di sergente. Ferito nuovamente a Huesca il 16 giugno alla gamba e al piede destri e poi, ancora, a Farlete e in Estremadura il 16 febbraio 1938 al ventre, trascorre la degenza in diversi ospedali prima di rientrare in Francia per cure il 2 luglio 1938. Viene assegnato alla residenza forzata a Tulle, nel dipartimento del Corrèze, dove continua l'attività  politica tra gli emigrati e i locali. Scoperto dalla polizia, viene arrestato a Parigi nel luglio del 1939, viene poi internato a Gurs e Vernet. Nell'agosto 1941 viene tradotto in Italia, prima detenuto a Ventimiglia, poi a Genova dove è rinchiuso in un'altra prigione, e poi a Piacenza e Bologna dove la Commissione provinciale lo destina al confino per quattro anni a Ventotene, insieme a Grilli Marino, Lanzoni Vincenzo, Marabini Amedeo, Pietrobuoni Quinto e Vanelli Lorenzo perché combattenti antifranchisti in Spagna. Liberato il 21 agosto 1943, durante l'occupazione tedesca riprende l'attività  politica a Sasso Marconi e, dopo l'8 settembre, opera con le formazioni partigiane, prendendo parte al primo comitato comunista per la formazione dei gruppi armati. S'impegna nella costituzione di basi partigiane a Castiglione dei Pepoli e per il trasferimento di partigiani nel bellunese e per il trasporto di armi. Diventa poi responsabile dei magazzini di rifornimento del Comando unico militare Emilia Romagna (CUMER), con il grado di capitano, per cui gli viene riconosciuta la qualifica partigiana dal 9 settembre 1943 al 21 aprile del 1945, data della Liberazione di Bologna. In seguito, torna a Sasso Marconi e si impegna nella sezione del partito locale. Resta nella sua città  fino all'agosto 1949, quando si trasferisce a Milano con la moglie, dopo esser stato tra gli arrestati per l'attentato a Togliatti nel luglio del 1948. Lavora per un periodo come manovale e per la Federazione del partito, occupandosi della diffusione della stampa.

Annotazioni: Dal 1915 al 1917 lavora come manovale al fronte e nelle retrovie nella costruzione di strade e fortificazioni. Dopo il 1918, viene chiamato alle armi a Milano, dove resta fino al 1919 quando la guerra si conclude, evento che non lo porterà  mai al fronte come soldato.

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: La collocazione della data del matrimonio è incerta: si sa che al momento di trasferirsi a Milano nel 1949 è già  coniugato. La prima città  di residenza è sicuramente Bologna, successivamente si sposta a Milano.

Revisore: Erica Grossi