Tonelli Vincenzo di Vincenzo e Colautti Angela, nato il 13 luglio 1916 a Castelnovo del Friuli (Pordenone). Frequenta la scuola fino alla quarta elementare, muratore, comunista. Di famiglia di lavoratori migranti, dopo essere stato emarginato a scuola perchè non si era iscritto ai Balilla, si porta assieme al padre in Francia a quattordici anni. Nel luglio 1930, arriva a Parigi dove si trattiene fino al 1933 quando si sposta a Tolosa da solo, dato che nel 1932 suo padre rimasto senza lavoro rientra in Italia. A Tolosa, trova lavoro come muratore presso varie ditte tra cui quella dell'impresario italiano Angelo Polacco, che prima del fascismo era stato segretario della Federazione del PCd'I di Udine, ed entra in contatto con le organizzazioni comuniste, iscrivendosi alla Gioventù comunista. Alla fine di settembre del 1936 decide di partire per la Spagna assieme ad Armelino Zuliani - un friulano di 23 anni conosciuto sui cantieri di Tolosa e di cui poi testimonia la morte avvenuta sul fronte del primo combattimento cui partecipano nel novembre 1936 a Cerro de Los Angeles. Il suo nominativo compare in un elenco di volontari in partenza da Tolosa il 5 ottobre. Da Perpignan attraverso Port Bou passano la frontiera franco-spagnola senza biglietto né documenti su un treno di miliziani, che si recano in Spagna. Da Figueras vengono inviati verso Barcellona dove raggiungono la caserma Carlo Marx e qui assegnati al Battaglione Garibaldi nella 3. Compagnia. Inviati ad Albacete, dopo una prima sommaria istruzione militare, vengono inviati sui fronti di guerra e tra il 13 novembre 1936 al gennaio 1937 Tonelli combatte a Cerro Rojo, dove viene ferito mortalmente il suo più caro amico, Armelino Zuliani con cui era arrivato in Spagna. Partecipa poi agli scontri della Casa de Campo, Pozuelo, Mirabueno e Majadahonda, rimanendo ferito alla coscia destra da una pallottola il 12 gennaio, ferita per la quale viene ricoverato prima all'ospedale Hotel Palace di Madrid e poi a quelli di Murcia e Benicasim. Prende parte come mitragliere anche alla battaglia di Guadalajara, passando dal 25 aprile al 4. Battaglione della 12. Brigata internazionale Garibaldi. Opera con la brigata su tutti i fronti e nel giugno 1937 rifiuta la nomina a sergente per protesta contro l’assalto suicida ed inutile comandato ai garibaldini sul fronte di Huesca, subendo una condanna a8 giorni di prigione. Combatte poi a Brunete, Farlete, Estremadura tra febbraio e marzo 1938, fino all'Ebro, dal marzo al settembre. Uscito dalla Spagna tra il novembre e il dicembre 1938, passa in Francia dove a Tolosa è membro del Comitato regionale del partito. Entra nelle file dei FTP dell'Alta Garonna, con riconoscimento della qualifica di combattente dal 1. gennaio al 26 novembre 1942. Intanto, il 25 settembre si sposa con Lucia Maran a Aygusvives (Alta Garonna). Viene arrestato e internato al campo du Récébédou e dal 28 novembre 1942 al 29 giugno 1943 rinchiuso al campo del Vernet. Consegnato alle autorità italiane, viene tradotto in Italia da Mentone. Portato a Udine, viene incarcerato, interrogato e sottoposto a maltrattamenti e messo a disposizione della Commissione provinciale per l'assegnazione al confino. Liberato il 18 agosto, il 21 viene chiamato per raggiungere il 38. Fanteria del Regio Esercito. L'8 settembre lo sorprende in caserma a Tortona ma all'arrivo dei tedeschi riesce a fuggire vestendo abiti civili. Si porta in Friuli dove si unisce alle formazioni partigiane. In seguito, con il nome di battaglia Remo, è comandante di battaglione nella Divisione Sud-Arzino Fratelli Roiatti fino alla Liberazione, con riconoscimento della qualifica dal 19 settembre 1943 al 31 maggio 1945. Partecipa a tutte le azioni della Divisione nella Destra del Tagliamento, compresa la liberazione di Spilimbergo. Nel dopoguerra ottiene il congedo permanente dall'attività militare, onorificenze e riconoscimenti dell'attività partigiana. Si stabilisce a San Vito al Tagliamento ma i problemi lavoratavi ed economici lo spingono a tornare in Francia dove passa clandestinamente. Fermato, viene rinchiuso in un campo profughi da cui viene assorbita la manodopera operaia. Riesce quindi a ottenere il permesso di stabilirsi nuovamente a Tolosa con moglie e tre figli, richiedendo e ottenendo la naturalizzazione francese nel 1949. Ricopre la carica di presidente della sezione di Tolosa dell'associazione Les Garibaldiens che ha contribuito a fondare nel 1947 e con la quale si impegna a salvaguardare quanto rimane del campo di concentramento del Vernet d’Ariège. Al suo impegno si deve anche la costruzione del monumento tolosano agli Internazionalisti garibaldini che hanno combattuto in Francia e nel mondo. Collabora anche con il Musée Départemental de la Résistance et de la Déportation. Muore a Tolosa il 28 luglio 2009.

Battaglia di Casa de campo (dal 8 novembre 1936 fino al 8 novembre 1936)
Battaglia di Cerro de los angeles (Cerro Rojo) (dal novembre 1936 fino al novembre 1936)
Battaglia di Pozuelo de Alarcón (dal novembre 1936 fino al dicembre 1936)
Battaglia di Majadahonda (dal dicembre 1936 fino al 12 gennaio 1937)
Battaglia di Mirabueno (dal 1 gennaio 1937 fino al 7 gennaio 1937)
Battaglia di Guadalajara (dal marzo 1937 fino al marzo 1937)
Battaglia di Huesca (dal giugno 1937 fino al luglio 1937)
Battaglia di Brunete (dal luglio 1937 fino al luglio 1937)
Battaglia di Farlete
Combattimenti sul fronte dell'Estremadura (dal 1938 fino al 1938)
Battaglia dell'Ebro (dal 1938 fino al settembre 1938)
Annotazioni: Una sua biografia è presente nel documento RGASPI. F. 545. op. 6. D. 488

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Subito dopo la guerra, risiede con la famiglia a San Vito al Tagliamento (PN) ma dopo iniziali problemi di lavoro e economici emigra di nuovo in Francia.

Revisore: Erica Grossi