Camp du Récébédou
Descrizione: Il quartiere del Récébédou viene costruito nel 1939 per accogliere le famiglie operaie delle fabbriche di Tolosa. Dal giugno 1940, diventa un centro di accoglienza e internamento per i rifugiati repubblicani spagnoli della guerra civile. A questi si aggiungono le popolazioni civili del Belgio e della stessa Francia esuli con l'avanzata dell'occupazione nazista. Con le leggi di Vichy dell'ottobre 1940, la popolazione si ingrandisce con l'arrivo di ebrei e stranieri indesiderati. Le politiche di specializzazione dei luoghi di internamento francesi trasformano il Récébédou in un campo-ospedale per gli spagnoli mutilati nella guerra civile, a partire dal febbraio 1941, per gli ebrei tedeschi anziani e malati, espulsi dai nazisti. Per due anni diventa una vetrina del governo collaborazionista francese: luogo di detenzione e di morte. Nell'estate del 1942, il campo viene incluso nel progetto della "soluzione finale" nazista. Tre convogli di 749 internati partono dalla stazione di Portet-Saint-Simon, via Drancy, verso Auschwitz e gli altri campi di sterminio. L'attività del campo cessa alla fine di settembre 1942, con l'intervento di Monsignor Saliège, arcivescovo di Tolosa. Con la Liberazione i repubblicani spagnoli usciti da Mauthausen occupano una dozzina di baracche del campo. Questo piccolo insediamento viene chiamato "Villa Don Quichotte", simbolo dell'esilio e dell'impossibilità di rientrare nella Spagna di Franco. In un vecchio edificio del campo, oggi ha sede il Museo della memoria che accoglie un'esposizione permanente, delle ricostruzioni dall'originale, una sala conferenze e organizza esposizione temporanee. Il museo è stato realizzato con il sostegno del Conseil Général de Haute-Garonne e grazie al lavoro dell'associazione Mémoire Active du Récébédou. Fonte: http://www.cheminsdememoire.gouv.fr/fr/camp-du-recebedou
Luogo: TolosaData di fondazione: 1939
Data di soppressione: settembre 1942
Tipologia: Campo di internamento
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