Turcinovich/Turcino Nicolò di Giuseppe e Malusà  Maddalena, nato il 21 agosto 1911 a Rovinj/Rovigno (Croazia). Marittimo, anarchico. Frequenta le elementari e fin da giovanissimo entra in contatto con gli ambienti operai libertari della sua città . Nell'agosto 1927, a sedici anni, si imbarca sul piroscafo italiano Belvedere. Nel 1928 diserta, sbarcando a Buenos Aires dove aderisce al movimento anarchico argentino, operando nella Federacion Obrera Regional Argentina (FORA) - nella quale militano già  diversi anarchici istriani. A Buenos Aires svolge i lavori più diversi per vivere. Nel dicembre 1929, intanto, viene condannato in contumacia dal tribunale di Pola a sei mesi di carcere per diserzione marittima. Nel 1930 decide di rientrare in Europa e si imbarca clandestinamente su un piroscafo jugoslavo diretto ad Anversa. Dal Belgio si trasferisce in Francia a Parigi, qui trova lavoro come muratore ma finisce presto nel mirino della polizia per la sua attività  politica tra i gruppi anarchici locali. Viene arrestato nel 1931 ed espulso dal Paese. Intanto viene iscritto in Rubrica di Frontiera e la sua schedina segnaletica n.01103 emessa dal questore di Pola il 12 luglio 1932 viene pubblicata sul Bollettino delle Ricerche - Supplemento Sovversivi. Insieme a un compagno anarchico spagnolo, nel 1932 si porta in Spagna, a Barcellona, dove partecipa alle attività  politiche del movimento anarchico locale, finendo arrestato e rinchiuso a bordo di una nave-prigione. A fine febbraio 1933 viene amnistiato ed espulso dalla Spagna. Qualche giorno dopo attraverso nuovamente la frontiera franco-spagnola da clandestino e rientra in Spagna. Dopo un altro anno a Barcellona, nel quale viene di nuovo arrestato, nel settembre 1934 viene accompagnato alla frontiera col Portogallo e lasciato libero. Di nuovo, clandestinamente, rientra in Spagna, portandosi a Valencia, dove si stabilisce e lavora. Con lo scoppio della guerra civile, viene incaricato dalla FAI di portarsi di nuovo a Barcellona dove nell'estate del 1936 si arruola nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e e Camillo Berneri, aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI e si porta sul fronte aragonese. Qui combatte sul fronte di Huesca a Monte Pelato, assumendo il comando di alcune operazioni che lo vedono a capo della Sezione italiana della Colonna. Nel 1937, dopo i fatti di maggio di Barcellona, assume incarichi politici in Aragona e Catalogna per conto della CNT e lavora per varie collettività  agricole libertarie nella zona di Valencia. Alla caduta della Repubblica, si sposta a Madrid e rimane in città  anche dopo l'occupazione franchista, vivendo in clandestinità . In seguito a delazione da parte dell'ospite che lo tiene in casa, viene arrestato nel marzo 1941 dai franchisti e consegnato alle autorità  fasciste che lo imbarcano a Barcellona e lo trasferiscono prima a Genova e poi a Pola. Qui viene interrogato e il suo nome subisce l'italianizzazione in Turcino, come risulta dai verbali della polizia. Intanto, con provvedimento della Commissione provinciale di Pola, il 7 agosto 1941 viene destinato a 5 anni di confino a Ventotene. Dopo il 25 luglio 1943 viene trasferito nel campo di concentramento per pericolosi sovversivi a Renicci d'Anghiari. Il 31 agosto dello stesso anno viene liberato e rientra a Rovigno. Dapprima è attivo nella Resistenza istriana con le formazioni titine della zona, poi per ragioni politiche si porta a Genova, entrando nella Resistenza locale. Svolge attività  cospirativa negli ambienti operai anarchici dell'Ansaldo San Giorgio dove è carrellista, animando le squadre libertarie d'azione, ed è rappresentante comunista libertario nel CLN aziendale. Nel settembre assume il comando della Brigata SAP Malatesta e poi della Brigata anarchica cittadina Pisacane fino alla Liberazione. Nel dopoguerra è tra gli esponenti del movimento anarchico genovese. Nel 1946 si trasferisce a Venezia dove sposa Alberta Marchiori con cui avrà  una figlia. Tornato a Genova nel 1954, riprende l'attività  nel movimento anarchico genovese ed è delegato FAL al VII Congresso FAI di Rosignano nel 1961 e ad altri convegni nazionali. Muore a Genova il 30 dicembre 1971.

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi