Boaretti Alessandro di Andrea, nato il 19 settembre 1907 a Vicenza. Aderente a Giustizia e Libertà. In seguito all'espulsione dal Partito fascista per calunnia contro il dirigente dell'Unione Provinciale dei sindacati fascisti per l'industria di Vicenza, presso la quale è impiegato, nel gennaio 1934 emigra prima in Svizzera, poi in Belgio e Lussemburgo e infine in Francia, dove si rifugia a Parigi e prende contatti con il gruppo antifascista di Carlo Rosselli, Giustizia e Libertà, per la cui rivista è “Quaderni di Giustizia e Libertà” diventa collaboratore. Per motivi di lavoro si sposta nella regione della Savoia proseguendo l'attività antifascista. Intanto, in Italia viene processato in contumacia per propaganda sovversiva, insieme ai tre fratelli Luigi, Giulio e Romeo. Nel 1935-1936 inviano in Francia da Venezia corrispondenza per Giustizia e Libertà - egli infatti pubblica in Francia articoli su informazioni e azioni del regime pervenutegli dai fratelli Luigi e Giulio. Colpito da mandato di cattura il 24 aprile 1936, è iscritto in Rubrica di Frontiera e nel Bollettino delle Ricerche - Supplemento Sovversivi dal Questore di Vicenza con schedina n.0215. La sentenza istruttoria n.11 del 6 giugno 1936 viene stralciata perchè Boaretti risulta latitante, mentre i suoi fratelli vengono deferiti al Tribunale Speciale e condannati a 5 anni di carcere. Anche il padre pare sia arrestato in un primo momento e poi rilasciato. A poche settimane dalla partenza per la Spagna Boaretti, scrive alla madre: “Voi non mi credete ma io ho bisogno di tutto. […] Per la seconda volta il Ministero del Lavoro mi ha respinto la mia domanda sicché sono sempre alle medesime condizioni. Ora seguo la via della “Lega dei diritti dell’Uomo” e con questo tramite spero molto di ottenerla dato che questa associazione è affiatata con il nuovo governo di sinistra”. Definitivamente espulso, si porta in Spagna nell'estate del 1936, partendo da Marsiglia dove si trova su ordine del partito insieme ad altri compagni e amici di vecchia data per passare il confine. Entra in Spagna il 25 luglio dello stesso anno e raggiunge Barcellona, presso la Casa del CNT-FAI dove incontra il Lorenzo Giusti cui chiede di essere arruolato nella Sezione Italiana della Colonna Ascaso. Prende quindi parte al combattimento del battesimo della Sezione, quello rimasto noto come la battaglia di Monte Pelato e pare rimanga ferito perchè nel settembre risulta ricoverato nell'Ospedale generale di Barcellona anche se non è specificato, in nessuna fonte, per quale infermità. In seguito è sui fronti di Huesca e Teruel, da cui si dedurrebbe il passaggio ad una formazione militare diversa dalla Sezione Italiana della Colonna Ascaso, in quella fase ormai disciolta. Da una sua lettera del 4 aprile 1937 inviata dal Castell de Montjuic, sulla collina di Barcellona a Camillo Berneri e contenuta nell'epistolario edito di questi, sembrerebbe trascorrere un periodo di detenzione sotto il controllo della Polizia Spagnola. Rientra in Francia nel febbraio 1939 e viene internato a Gurs. Le notizie relative agli esiti dell'uscita dal campo sono controverse: secondo gli elenchi di arruolamento di volontari nella Legione straniera francese, sarebbe arruolato tra il 1° settembre 1939 e il 25 giugno 1940 nell'unità di Pau (nella V regione militare dei Pirenei Atlantici). Secondo altre fonti bibliografiche, arrestato all’uscita dal campo dalla gendarmeria, viene consegnato alla polizia fascista che lo sottopone di nuovo ai capi d'imputazione di cui era accusato nel 1936. Questa volta è condannato dal Tribunale Speciale con sentenza n.205 del 25/05/1942, a 7 anni di carcere e imprigionato a Fossano (matricola n.89) dove entra il 6 settembre 1942; all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al pagamento delle spese processuali e di custodia preventiva. In ottemperanza alle disposizioni della circolare con cui Badoglio emette la grazia sovrana dopo la caduta del fascismo, Boaretti viene scarcerato formalmente il 22 agosto 1943 e fisicamente il 28 dello stesso mese. Torna nella sua regione e prende parte alla lotta di Liberazione nel movimento partigiano vicentino, con la Divisione Ateo Garemi, col grado di maggiore e con funzione di ispettore. Dopo la guerra si trasferisce a vivere a Caracas in Venezuela dove rimane per circa 33 anni quando, dopo aver lasciato li’ il figlio ormai grande, si trasferisce a vivere in provincia di Valencia, sulla spiaggia del piccolo comune di Puig. Risulta comunque morto a Caracas il 22 febbraio 1983.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Date le informazioni sulla sua partecipazione ai combattimenti sul fronte di Teruel (dicembre 1937 - gennaio 1938), quando ormai la Sezione Italiana della Colonna Ascaso è sciolta, si deve dedurre che egli sia entrato in una delle altre formazioni combattenti tra le Brigate Internazionali anche se non si conoscono i dettagli.

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Il dato sulla residenza a Caracas si trova nei documenti conservati nel fascicolo a suo nome in INSMLI - AICVAS, b.16; fasc.85; allo stesso modo, si trovano in questi documenti alcune corrispondenze dalle quali si deduce che Boaretti trascorra in Venezuela circa 33 anni e qui abbia un figlio - e probabilmente una famiglia. Fino all'ottobre 1981, quando decide di trasferirsi in Spagna, nei pressi di Valencia (Puig), dove però non resta a lungo, infatti le informazioni sulla morte lo ricollocano a Caracas, dove muore il 22 febbraio 1983.

Revisore: Erica Grossi