Bettini Bruno di Domenico e Pellegrini Giuseppina, nato il 7 ottobre 1915, a Padova. Cameriere. Risulta residente in Liguria tra San Remo e Genova, dove pratica la professione di falegname. Da qui, secondo alcune fonti passando da Pordenone, esce con altri volontari per recarsi in Spagna nel settembre 1936. Qui risulta arruolato tra i primi nel Battaglione Garibaldi. Diverse fonti riportano un suo primo ferimento sul fronte di Madrid,   nel gennaio 1937 - probabilmente a Majadahonda. Al primo maggio 1937 risulta sicuramente arruolato nel 3. Battaglione della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Resta ferito di nuovo, in modo lieve, a Huesca e a Brunete, in agosto. Secondo il "Notiziario Affari di Spagna n.113 (11-17 gennaio) del Regio Consolato Generale a Marsiglia" arrivato alla Direzione generale di Polizia di Roma nel febbraio 1939, è catturato mentre cerca di superare la frontiera spagnola verso la Francia e sospettato di fare da spia per le forze franchiste. Viene, quindi, condannato a morte per tradimento e imprigionato in una cella segreta nel reparto n.4 delle carceri repubblicane di Barcellona. Sembra, infatti, che egli intrattenga comunicazioni epistolari con il padre, generale dell'esercito italiano, responsabile della presa di Malaga (febbraio 1937), che lo finanzia in terra spagnola. In suo favore interviene l'amico e generale garibaldino Randolfo Pacciardi, per il quale pare che Bettini abbia servito come aiutante di campo. In effetti, in un elenco di "elementi di varia classe", tra spie, disertori e provocatori, datato Albacete 20 marzo 1938, Bettini è indicato come spia e se ne riporta l'incarcerazione a Figueras. Nel dicembre 1938, viene riportato il suo nominativo tra quelli della "Quinta colonna. Lista nera degli elementi provocatori che hanno appartenuto alle Brigate". Di lui si dice, appunto, che è stato inviato in Spagna dall'OVRA, e si aggiunge che, scoperto, viene tradotto davanti al Tribunale Militare e condannato a 20 anni di lavori forzati. Si segnalano, inoltre, tra i suoi amici più intimi i capitani Paolucci e Orlandini e diversi elementi sospetti della LIDU (sospetti ribaditi nel febbraio 1940 nella nota personale redatta da Pavanin). Al momento dell'occupazione di Barcellona da parte delle forze franchiste, viene liberato dal carcere e, poi, risulta rimpatriato nel settembre 1943. Secondo fonti bibliografiche minime, sarebbe poi partigiano in Jugoslavia, pare con il grado di capitano.

Annotazioni: Dalle fonti bibliografiche e archivistiche consultate, risulta che sia nato a Padova ma che abbia risieduto fino alla partenza per la Spagna in Liguria - San Remo e Genova.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Non risulta chiaro dalle fonti se, nel periodo tra l'occupazione di Barcellona da parte delle forze franchiste e il settembre 1943, quando risulta rimpatriato in Italia, Bettini sia effettivamente rimasto in Spagna e se sia stato comunque trattenuto in prigione.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Dalle esigue fonti bibliografiche a disposizione, risulta che egli sia rientrato dalla Spagna nel settembre 1943 e che poi si sia arruolato nelle file della Resistenza jugoslava, sembra ricoprendo il grado di capitano.

Revisore: Erica Grossi