Antonini Angelo di Ottavio e Liberati Annunziata, nato il 2 maggio 1909 a Roma. Manovale, muratore, stuccatore, operaio elettricista, comunista. Nato nel cuore della Roma vecchia da una famiglia numerosa e modesta, lascia presto la scuola e inizia a lavorare. Da subito ribelle, conosce e frequente le personalitè piè note dell’antifascismo romano, soprattutto comunisti. Entra presto nella milizia politica, occupandosi di stampa clandestina. Entra ufficialmente nel PCd'I nel 1926 e quando ha 18 anni (1927 circa) è arrestato una prima volta per aver aggredito una camicia nera. Una volta uscito, torna ancora piè attivo a occuparsi di politica sul territorio romani, fino all'inizio del 1932 quando l'OVRA riesce a colpire l'organizzazione romana e ad arrestare molti membri, tra cui Antonini, capo-cellula nel quartiere Trionfale e Borgo. Entra in prigione il 15 febbraio 1932 ed è contestualmente denunciato al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato. è assolto con ordinanza del Giudice Istruttore del 12 novembre 1933 per amnistia (decennale del fascismo). Rimane comunque in carcere per nove mesi e torna in libertà il 6 gennaio 1934, poi la Commissione provinciale ne ordina l'ammonizione il 24 gennaio 1934 e lo diffida. Ma ormai è persona nota alla polizia fascista che lo iscrive in Rubrica di Frontiera e lo segnala come pericoloso da arrestare nel Supplemento sovversivi del Bollettino delle ricerche, n.8 del 27 marzo 1934 (schedina n.0440), segnalandone l'allontanamento già ai primi di marzo. Infatti, egli è emigrato clandestinamente il 6 marzo con suo fratello Armando e altri compagni di Roma prima in macchina e poi in treno verso Trieste. Qui, fra il 18 e il 20 del mese passa il confine con la Jugoslavia. Con suo fratello è arrestato e detenuto a Sussak poi, intenzionati a spostarsi a Zurigo, vengono liberati e accompagnati alla frontiera con l'Austria al passo del Wurzen (Carinzia). Arrivati a Klagenfurt, vengono di nuovo arrestati dalla polizia austriaca perchè clandestini e senza lavoro. Tre mesi dopo l'arresto, l'Austria lo espelle e lui si porta in Cecoslovacchia insieme al fratello, e si stabilisce prima a Praga e poi a Brno (località collina Petrov) dove lavora come elettricista. Nel giugno del 1936 riprende il viaggio verso Parigi ma appena arrivato, si prepara di nuovo a partire. èè, infatti, tra i primi ad accorrere in Spagna, partito il 14 agosto del 1936. Qui arriva e si aggrega, il 28 dello stesso mese, alla Centuria Gastone Sozzi con cui combatte come mitragliere a San Sebastiano e Irun, sulla frontiera fra la regione basca e la Francia. A settembre è a Barcellona con la centuria che nel frattempo è confluita nella Columna Libertad. Trasferito sul fronte di Madrid con la Gastone Sozzi, combatte a Talavera e negli scontri del Pelahustan, nominato sul campo comandante della centuria (il commissario è Francesco Leone), con cui resta fino allo scioglimento nell'ottobre 1936. Antonini però non segue il destino della Sozzi, assieme a Emilio Croce, comunista milanese, si arruola nella squadriglia Espana nell'Aviazione internazionale, di stanza a Albacete. Alla metà di novembre, dopo lo scioglimento della è Espana, riceve con gli altri una divisa e gradi militari e viene inviato a sud di Valencia a difesa degli aeroporti, nella squadriglia nata dallo scioglimento dell'altra e che prende il nome dal suo colonnello Andrè Malreaux. Si sposta quindi nel settore di operazioni di Teruel e partecipa a numerose operazioni come mitragliere negli equipaggi dei Potez 540 e delle sue capacità è testimone il luogotenente di Malraux, ufficiale responsabile della formazione, Julien Segnaire. Resta nella formazione ormai ridotta all'osso dalle forze nemiche fino alle ultime azioni del febbraio 1937 quando si data formalmente il suo scioglimento. è proprio in questa fase che viene ferito alla testa e alla spalla sinistra, nella difesa estrema di Malaga e della colonna di fuggiaschi che si sposta dopo la caduta nelle mani nemiche della città stessa. Quando la squadriglia si discioglie, proprio a causa delle conseguenze delle sfortunate operazioni del '37, Antonini non abbandona il campo ma si aggrega col grado di tenente mitragliere alla 2. Squadriglia del Gruppo 24, reparto sovietico da bombardamento sotto il comando di Gumersindo Arean ed equipaggiato con bimotori sovietici SB-2 Katiuska. Dal 15 al 19 maggio Antonini è ricoverato ancora nell'ospedale di Vedat a Valencia a causa di un grave congelamento delle mani, del viso e dei piedi causato dei danni subiti dalla fusoliera dell'aereo a seguito di un pesante bombardamento subito sopra Siviglia da parte dell'aviazione franchista. Poi torna a combattere per altri venti mesi su tutti i fronti. Da un documento del CPC a suo carico, datato luglio 1938, sembrerebbe aver partecipato in aprile ai funerali del fratello Armando (morto il 24 febbraio 1938) insieme alla moglie di cui non è indicato il nome, probabilmente Yvonne Schiavetta con la quale condividerà l'abitazione a Parigi nel 1942, da cui ha un figlio e che sposa ufficialmente nel 1953 a Roma. Uscito dalla Spagna nel gennaio (o febbraio) del 1939, passa in Francia, a Parigi, dove lavora come operaio metallurgico alla SOFAME. Durante l'occupazione tedesca viene arrestato dalla Gestapo su richiesta della polizia italiana nel maggio-giugno del 1942, è internato prima nel campo della caserma delle Tourelles a Parigi e, in seguito, al Cherche-Midi. Il 29 settembre è consegnato sul Brennero alla polizia italiana e poi rinchiuso nelle carceri di Regina Coeli di Roma. Il 7 novembre 1942 la Commissione provinciale di Roma lo invia al confino a Ventotene per cinque anni (dichiarandolo idoneo per condizioni di salute e celibe), viene liberato il 20 agosto 1943 (secondo alcune fonti, i primi di agosto, secondo altre il 20 settembre). In seguito è comandante partigiano della 1. zona di Roma. Alla fine della guerra, rimane a vivere a Roma, col corpo minato dalle sofferenze e della privazioni dovute alla persecuzione politica cui è stato sottoposto dalle diverse polizie d'Europa e a seguito delle ferite riportate in combattimento. Il 12 agosto 1946 fa richiesta di diventare socio dell'ANPI del comitato provinciale di Roma per aver svolto attività partigiana dall'8 settembre 1943 al 5 giugno 1944 come capo della formazione militare della 1. zona di Roma. Infatti, nella seduta del 28 giugno del 1946, la Commissione Laziale per il Riconoscimento della qualifica di partigiano e patriota lo ha riconosciuto per quel periodo Partigiano Combattente con il grado di Capo Zona. Sposa Yvonne Schiavetta il 18 ottobre 1953 (ragione per la quale nelle circolari dell'OVRA risulta prima celibe e poi accompagnato) da cui ha già un figlio. Tra il dicembre 1969 e il febbraio 1970 l'AICVAS di cui è socio propone per lui una pensione come invalido di Guerra che gli viene assegnata con decreto ministeriale n.0047987 il 10 agosto 1972. Come perseguitato politico antifascista è già riconosciuto destinatario di benefici per la Posizione n.6756/P.P. decisa nella seduta del 9 agosto 1957. Muore di una grave malattia polmonare a Roma il 12 febbraio 1981, dopo un lungo ricovero all'ospedale Forlanini. Insignito di Medaglia di bronzo al valore militare.

Annotazioni: Da alcuni documenti presenti in ACS - CPC, risulta che Antonini Angelo sia celibe almeno fino al 1937. Poi nel 1938 compare una circolare che riporta la sua presenza ai funerali del fratello in compagnia della «moglie» di cui però non si conosce il nome. Si può pensare si tratti della compagna, Yvonne Schiavetta, incontrata a Parigi nel primo periodo di esilio e poi attestata come convivente e madre di suo figlio nel 1942, al rientro dalla Spagna di nuovo a Parigi. Il dato sembra avvalorato dal matrimonio ufficialmente celebrato tra i due a Roma il 18 ottobre 1953. Per quanto riguarda, invece, il passaggio di Antonini dal carcere di Regina Coeli dal 15 febbraio 1932 al 6 gennaio 1934 e la decisione del Giudice istruttore nel novembre 1933 circa il suo rilascio per sopravvenuta amnistia, non si trovano fonti bibliografiche in merito ma il dato sembra verificato dalla decisione della Commissione preposta che nel dopoguerra gli assegna la pensione di invalidità  e il riconoscimento come perseguitato politico proprio in ragione di questo periodo trascorso nelle ristrettezze della vita del carcere

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Riguardo la data di uscita dalla Spagna, le fonti riportano il periodo tra il gennaio e il febbraio del 1939

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Il matrimonio con la compagna Yvonne Schiavetta, dalla quale ha già  un figlio, è ufficialmente celebrato a Roma il 18 ottobre 1953. Come si evince da documenti della polizia fascista nel periodo tra il 1937 e il 1942, tra i due decorreva già  una relazione, tant'è che risultano conviventi e genitori di un figlio fino almeno dal 1942, quando si trovano di nuovo insieme a Parigi dopo il rientro di Antonini dalla Spagna

Revisore: Erica Grossi