Bordoni Mario di Fortunato e Michelini Adele, nato il 27 maggio 1906 a Terni. Meccanico, anarchico. È con la famiglia a Spoleto dal 1907 al 1914, poi a Bologna dal 1914 al 1922. Nel 1923 emigra in Francia, a Longwy, dove risiede fino al 1925, vicino al confine con Lussemburgo e Belgio, paesi in cui si sposta negli anni seguenti. Subisce vari procedimenti penali per reati diversi. Nel 1933 si stabilisce in Spagna, a Barcellona, dove frequenta gli ambienti libertari e nel marzo dello stesso anno viene arrestato per correità in furti rivendicati come “azioni di ricupero”, e omicidio, reati per i quali è condannato a 20 anni di reclusione e a una pesante multa. Liberato dopo la sollevazione della città contro la sollevazione franchista nel luglio 1936, nel settembre si arruola nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI, poi combatte nella Colonna Durruti e in altre formazioni anarchiche sul fronte di Aragona e a Belchite dove viene ferito. Dopo il ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938 passa in Francia nel febbraio 1939 alla caduta del fronte catalano, ed è internato nei campi di Argelès e Gurs. Arruolato nelle Compagnie di lavoratori sul fronte francese, è fatto prigioniero dai tedeschi per 14 mesi. Consegnato all'Italia nel novembre 1941 è arrestato alla frontiera e tradotto nella prigione di Terni. Deferito alla Commissione Provinciale, il 22 gennaio è assegnato a 5 anni di confino per l'attività antifascista svolta all'estero. Sconta la pena che sconta prima a Ustica poi alla caduta del fascismo è traferito con altri anarchici nel campo di Renicci di Anghiari (Arezzo). Tornato in libertà l'8 settembre 1943, è partigiano con il nome di battaglia di “Mariano”, primo comandante della 62. Brigata Garibaldi con il grado di capitano. Muore in combattimento il 17 ottobre 1944 a Pianoro (Bologna), sull'appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano col grado di capitano dal 9 settembre 1943 al 17 ottobre 1944. È sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.

Revisore: Elena Scarfi

Revisore: Elena Scarfi

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