Sola Emma di Attilio, nata il 30 marzo 1894 a Milano. Insegnate di lingue, comunista dissidente. Nasce in una famiglia borghese ed è figlia unica. Il padre è un alto funzionario delle Dogane. Diplomata con menzione onorevole al Liceo Classico Statale di Milano "Giuseppe Parini", è studentessa universitaria negli anni che precedono la prima guerra mondiale. Si laurea all'Accademia Scientifico-Letteraria di Milano in Lettere il 15 marzo 1916, sono suoi compagni di corso il filosofo Antonio Banfi ed il poeta Clemente Rèbora. Nel corso degli studi fa esperienza di viaggi di istruzione in Germania - nell'estate del 1913 è a Friburgo. Consegue contemporaneamente il diploma di Magistero con il massimo dei voti 40/40 e si abilita all'insegnamento delle lingue delle letterature classiche. Data l'estrema difficoltà di procedere nella carriera universitaria in quando donna, si dedica alla professione di docente nella scuola secondaria superiore, in particolare, nei collegi frequentati dalla borghesia milanese e alcune supplenze a Prato fino al 1919. Intanto nel 1918 pubblica la sua tesi di laurea “Un contemporaneo di Kant. Th. G. von Hippel, 1741-1796 “ presso la casa editrice Zanichelli di Bologna, mentre sul piano personale la fine della Grande Guerra significa la perdita del fidanzato partito a combattere nell'esercito italiano e l'impegno nella rieducazione e nel reinserimento dei reduci feriti e dei mutilati, in particolare dei ciechi. La passione per le culture e le lingue straniere, in particolare quella tedesca, la porta a tradurre opere di Goethe, Nietzsche, Hesse (nel suo fascicolo presso l'archivio della Statale di Milano, risulta un esame integrativo di Letteratura tedesca sostenuto il 13 aprile 1917) e a collaborare con piccole case editrici milanesi, quali Athena e Isis, Carabba e Sansoni. Nell'anno scolastico 1920-1921 entra di ruolo a Sondrio come insegnante di Lettere e nel 1921-1922 è docente al Liceo Parini di Milano, lo stesso dove ha studiato, con la qualifica di professoressa di lingua e letteratura tedesca. Il 20 giugno 1924, in seguito al delitto Matteotti, redige insieme a Rèbora una lettera-manifesto di protesta contro l'acquiescenza del ministro dell'Istruzione Gentile. Secondo le fonti "accademiche" sarebbe rimasta al Parini fino al 1926, anno in cui si dimette perché antifascista e, indisponibile all'indottrinamento del regime, e parte esule in Germania, recandosi a Monaco di Baviera (altre fonti riportano che già nel 1922 il suo radicato antifascismo la spinge a trasferirsi in Germania), dove si iscrive al locale Partito comunista tedesco. Nel 1926 è a Monaco di Baviera e vi rimane fino al 1929; in questa città si mantiene con lezioni di lingue e traduzioni i cui proventi sono integrati da aiuti economici familiari. Nell’ottobre del 1929 Emma lascia Monaco perchè, raccomandata da alcuni professori, ottiene un posto da conferenziere all’università di Marburg, nel Land dell’Assia. Nel 1931 si sposta a Berlino e fino al 1933 abita in un quartiere vicino Kaiser Halle. Dalla Germania continua il suo lavoro di traduzione dal tedesco per la casa editrice Bocca, per quella dell'anarchico milanese Monanni e per le edizioni torinesi Baretti. Nel marzo del 1933 Emma lascia la Berlino hitleriana per recarsi a Praga, e durante il soggiorno boemo conosce il lituano Dimitri (Dima) Markovich, che sposa nel maggio dello stesso anno. Nel giugno del 1933 Emma ed il marito passano in Belgio per approfondire la conoscenza del francese; prima Bruxelles, poi sono a Middelkerke nelle Fiandre Occidentali dove quattro mesi. Ai primi di novembre del 1933 iniziano una peregrinazione in cerca di una sistemazione confacente, che li porta prima a Barcellona e Madrid, e infine a Parigi. In questi trasferimenti la coppia è sistematicamente sostenuta dagli aiuti economici provenienti dalla famiglia Sola. Il 7 gennaio del 1935 Emma, con Dimitri, è a Madrid, ottiene la cattedra di lingua italiana presso la locale università dove può iniziare il corso d’insegnamento, ma di lì a pochi mesi i due sono costretti a tornare in Francia a Parigi, dove Emma ha occasione di frequentare l’attivista antifascista Maria Nitti figlia dell’ex primo ministro del governo italiano Francesco Saverio Nitti. Il 26 settembre del 1936, ottenuto un permesso di ingresso tramite l’ambasciata repubblicana spagnola, Emma torna per la terza volta in territorio iberico. Nel passaggio in Spagna che effettua da sola, riceve l’aiuto del Soccorso Rosso Internazionale (SRI); raggiunta Barcellona per un mese lavora a Radio Colon (Colombo), alla fine di ottobre è raggiunta dal marito “Dima”, e ai primi di novembre ottiene un contratto per un lavoro da interprete di russo-spagnolo con l’ambasciatore sovietico, da esercitarsi negli aeroporti militari repubblicani. Il 7 novembre del 1936 Emma si presenta all’aeroporto di Alcalà de Henares, che si trova nei dintorni della capitale spagnola, ed entra formalmente a far parte dell’Aviazione Repubblicana spagnola. Molti piloti e tecnici sono cittadini sovietici e le istruzioni dei velivoli sovietici sono in caratteri cirillici, per cui si comprende la necessità della presenza di un’interprete per superare la Babele delle lingue parlate in quei contesti. In seguito Emma, con il grado di tenente, presta servizio anche nei due campi d’aviazione di Tembleque, non lontano da Toledo, e di Linares vicino alla città di Jean in Andalusia. Nella primavera del 1937 Emma e altri venti militari sovietici, circondati nel campo di Tembleque, sono tratti in salvo, prima dell’arrivo dei franchisti, dall’intervento dell’asso Abel Guidez, pilota della squadriglia Malraux, che alla guida di un bimotore li porta al sicuro con ripetuti viaggi, nel corso di uno dei quali è abbattuto dai caccia fascisti. Documenti conservati presso il Centro Documental de la Memoria Histórica di Salamanca riportano informazioni circa la partecipazione di Sola alla fondazione del Comitato antifascista italiano di Barcellona, in data 19 ottobre 1936 - insieme a Armando Fedeli e Osvaldo Negarville (PCd'I), Umberto Calligaris e Mario Carletti (PSI) e Dante Marcolin (PRI). Nella primavera del 1937 si avvicina alle organizzazioni trotskiste: si hanno notizie di un suo coinvolgimento negli scontri di Barcellona (maggio), in seguito ai quali avrebbe scontato alcuni mesi di carcere nella Spagna repubblicana. Secondo le fonti conservate negli archivi sovietici - in particolare le note di Pavanin per il Comintern - sembrerebbe invece essere segnalata insieme al marito come spia fascista. Per questa ragione vengono arrestati a Madrid nel giugno 1937 con l’accusa di spionaggio, perché trovati in possesso di documenti compromettenti, tra i quali un diario di Emma sul quale sono annotati avvenimenti e operazioni aviatorie, attività che non rientra tra i suoi compiti. Da questo momento le sorti dei due coniugi si separano. Emma è rinchiusa nel carcere per sole donne “La Purìsima” nella località di Alaquàs, vicino a Valencia, ed è ripetutamente interrogata nel corso del luglio successivo.
Il 13 marzo 1938, dopo alcuni mesi di detenzione, Emma è liberata e con decreto di espulsione, rimandata in Francia da cui il successivo internamento in un campo di prigionia francese tra il marzo e l'aprile dello stesso anno. Per la sua scarcerazione si sono mobilitati diverse personalità della politica e cultura internazionale, tra queste la scrittrice e giornalista anarchica americana di origine lituana Emma Goldman, Pietro Nenni e la famiglia Nitti. Resta comunque in Francia anche nel periodo della Seconda guerra mondiale, e pare partecipi alla resistenza francese dal 1942 alla liberazione ma non se ne conoscono le modalità. Rientrata in Italia nel 1945, riprende a Milano l'attività di insegnamento presso la scuola media "Luigi Majno". A fine anni Cinquanta comincia a manifestare disturbi nervosi degenerativi, per cui nel 1961 è ricoverata in ospedale. Muore a Pergine Valsugana il 25 novembre 1971.

Annotazioni: La scheda integra le informazioni raccolte da Augusto Cantaluppi per il suo libro La Ringhera in Spagna, antifascisti milanesi nella guerra civile spagnola (1926-1939). Le fonti in cui si riferisce dell\\\'attività di spionaggio fascista da parte di Sola e Markovich sono quelle conservate nell\\\'Archivio di stato russo di storia sociale e politica (RGASPI) e che provengono dagli archivi del Comintern e, in particolare, dalle relazioni e dai fascicoli personali del volontariato internazionale. Le affermazioni di tali fascicoli delle note di Pavanin vanno contestualizzate e valutate nel clima di sospetto in cui sono state redatte. Le informazioni circa la documentazione conservata nel Centro Documental de la Memoria Historica, invece, risultano nel fascicolo di Sola Emma in INSMLI - Cantaluppi, serie Donne, in corso di ordinamento.

Annotazioni: Le informazioni relative al periodo precedente alla guerra di Spagna sono contrastanti relativamente alla data di espatrio in Germania a seguito dell'avvento del fascismo e delle restrizioni imposte dal regime all'ordinamento scolastico e all'insegnamento. Fonti bibliografiche relative alla partecipazione alla guerra di Spagna, riportano genericamente una data di uscita dall'Italia intorno al 1922; mentre i documenti di Sola presenti nel suo fascicolo personale conservato nell'archivio storico del Liceo Classico Statale "Giuseppe Parini" di Milano, riportano come periodo di insegnamento quello dal 1921 al 1926 e conseguente espatrio in Germania.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Secondo alcune fonti - che citano il giornalista russo Il'ja Grigor'evič Ä–renburg (Ehrenburg) - sarebbe l'interprete personale del comandante di brigata Vladimir Gorev sul fronte delle Asturie e in settembre si troverebbe con lui a Gijón poco prima dell'arrivo dei franchisti. Qui, insieme ad altri 25 volontari sovietici sarebbero bloccati dall'inizio dell'assedio franchista della regione e solo l'arrivo del ponte aereo del pilota della Squadriglia Espaà±a, Abel Guidez che Sola riesce a tornare a Barcellona. In realtà , nel volume in cui si cita l'episodio, l'interprete si chiama Emma Wolf e questo cognome/pseudonimo o alias, non risulta in nessun'altra fonte verificata. La fonte da consultare in merito è: 4. Uomini, anni, vita / Ilja Ehrenburg. - Roma : Editori riuniti, 1963. - 311 p.. - [BNI] 644716, pp.160-161. Sullo stato di famiglia di Emma Sola al momento dell'uscita dalla Spagna e poi del trasferimento in Francia, non si hanno notizie certe. Non è chiaro se si divida dal marito per via dell'inizio dell'esilio in Francia o se se ne separi anche legalmente. Non è chiaro, allo stesso modo, se risulti ancora sposata al momento del rientro in Italia e fino alla morte.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Sarebbe colpita da decreto di espulsione dalla Spagna - come riportato nel fascicolo del Centro Documental de la Memoria Histórica di Salamanca - da cui il successivo passaggio in Francia il 13 marzo 1938 e l'internamento in un campo di prigionia francese tra il marzo e l'aprile dello stesso anno. Resta comunque in Francia anche nel periodo della Seconda guerra mondiale, in documenti in INSMLI - Archivio AICVAS, b.7; fasc.45, si dice in particolare "in clandestinità  dal 1939 al 1941 a Parigi", e pare partecipi alla resistenza francese dal 1942 alla liberazione ma non se ne conoscono le modalità .

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi