Bianconcini Alessandro di Ugo e Bacchilega Lucia, nato il 7 agosto 1909 a Imola (Bologna). Insegnante di violoncello, comunista. Diplomato alla scuola musicale Baroncini di Imola, è soprannominato «il professore». Nel 1929 si iscrive al Partito Comunista d'Italia e svolge attività antifascista tra le organizzazioni giovanili e diviene segretario della Gioventù comunista imolese. Nel 1934 è segnalato nel “Bollettino delle Ricerche” come comunista pericoloso. Per sfuggire alle persecuzioni fasciste, emigra nel settembre del 1935 a Parigi. Nella capitale francese svolge attività nel Soccorso rosso internazionale a sostegno del Fronte Popolare. Il 28 settembre 1936 accorre a difesa della Spagna repubblicana e si arruola nel Battaglione Garibaldi, dove è sergente della 2. compagnia. Partecipa alle operazioni di Cerro de los Angeles, alla Città universitaria e a Pozuelo, dove è gravemente ferito al torace nel novembre 1936. A dicembre un suo discorso di saluto ai compagni imolesi è trasmesso da Radio Barcellona. Passati alcuni mesi in ospedale in Spagna, il 25 aprile 1937 è costretto al ritorno in Francia per ulteriori cure. Non potendo tornare al fronte per le precarie condizioni, svolge a Parigi attività politica all'interno del Comitato pro Spagna. Nel gennaio 1939 è ricoverato nel sanatorio di Fontainbleau (Parigi), da cui è dimesso l'anno successivo. Nel febbraio 1940, uscito dal nosocomio, è arrestato e sconta un mese di carcere. Il 24 dicembre 1941 è nuovamente arrestato dalla polizia tedesca di occupazione e rinchiuso per 7 mesi nel carcere di Les Tourelles (Parigi). Tradotto in Italia l'8 luglio 1942, è rinchiuso nel carcere di Susa (Torino) e poi in quello di San Giovanni in Monte (Bologna), dove subisce vessazioni e torture. Il 30 agosto gli sono inflitti cinque anni di confino ed è tradotto a Ventotene, dove si ammala gravemente. Il 15 maggio 1943 si sposa con Adelfa Rondelli. Liberato alla caduta del fascismo, raggiunge Imola il 23 agosto 1943 dove riprende la militanza comunista. Esponente di spicco del movimento partigiano emiliano, è tra i promotori della Guardia nazionale e comandante della 7. Brigata Gap Gianni. Arrestato dalle brigate nere nel centro di Imola il 9 gennaio 1944, è incarcerato nella Rocca sforzesca. Dopo 17 giorni di torture è sommariamente processato assieme ad altri nove antifascisti da un sedicente Tribunale straordinario, appositamente costituito per vendicare l'uccisione del segretario federale repubblichino di Bologna Eugenio Facchini (26 gennaio 1944). Condannato a morte, è fucilato il giorno dopo l'attentato, il 27 gennaio 1944 al poligono di tiro di Bologna assieme ad altri sette compagni. Lascia alla moglie un'ultima lettera. In sua memoria la 4. Brigata d'assalto Garibaldi nell'agosto 1944 assume la denominazione di 36. Brigata "Alessandro Bianconcini". Riconosciuto partigiano nella 7. brigata Gap Garibaldi Gianni dal 1° ottobre 1943 al 27 gennaio 1944. Ad Imola gli è stata intitolata una strada; a Bologna è ricordato nel Sacrario di piazza Nettuno.

Battaglia di Cerro de los angeles (Cerro Rojo)
Battaglia della Città  universitaria di Madrid
Battaglia di Pozuelo de Alarcón
Annotazioni: Fonti archivistiche: Insmli, fondo Aicvas, b. 15; fasc. 83; fondo Archivio Aicvas, b. 2, fasc. 13; fondo Cantaluppi Augusto, fasc. 4; RGASPI, fondo 545, op. 6, d. 490; ACS, fondo CPC, b. 629, fasc. A16874. Fonti bibliografiche: La Spagna nel nostro cuore, Roma, 1996, p. 83; L. Arbizzani, Antifascisti emiliani e romagnoli in Spagna e nella Resistenza, Milano, 1980, pp. 40-41; Garibaldini in Spagna e nella Resistenza bolognese, Bologna, 1966, p. 26; Enciclopedia dell\\\'antifascismo e della Resistenza, vol. I, Milano, La Pietra, pp. 303-304. Fonti informatiche: Storia e Memoria di Bologna; Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana.

Revisore: Andrea Torre

Revisore: Andrea Torre

Annotazioni: Processato assieme ad altri nove antifascisti da un sedicente Tribunale straordinario, appositamente costituito per vendicare l'uccisione del segretario federale repubblichino di Bologna Eugenio Facchini (26 gennaio 1944), compiuta dai Gap. Condannato a morte, è fucilato il giorno dopo l'attentato, il 27 gennaio 1944 al poligono di tiro di Bologna assieme ad altri sette compagni.

Revisore: Andrea Torre