Baruffini lvo di Delfino (o Domenico) e Bonatti (o Donati) Zefferina, nato il 18 luglio 1908 a Soragna (Parma). Imbianchino, operaio, muratore, comunista. Nel settembre 1930 emigra in Francia (ma si hanno notizie di suoi passaggi dal Belgio e dall’Olanda), a Saint-Cloud (Hauts-de-Seine), dove risiede la sua famiglia e dove fa il pittore per la Ditta Amadori. Passa poi a Soissons (Aisne) e, ottenuto il documento d’identità, si sposta a Vigneux-sur-Seine (Essonne) dove vive la sorella e dove pratica ancora la professione di imbianchino. Qui si avvicina, tramite amici, all’Unione Popolare Italiana ma, stando alle sue dichiarazioni rilasciate alla polizia nell’ottobre 1941, non s’iscrive formalmente ad alcun partito o associazione. Nel gennaio 1937 viene inviato da questi a Parigi in un centro di reclutamento per la Spagna. Parte, quindi, e raggiunge Figueras il 1. febbraio 1937. Da qui viene inviato ad Albacete, base delle Brigate Internazionali, e incorporato in un battaglione d’istruzione di stanza a Madrigueras finché non viene inquadrato nel Battaglione Garibaldi, dove resta fino al maggio 1937. Poi, nel giugno dello stesso anno, viene inquadrato come sergente della Compagnia Comando nei mesi della promozione del battaglione a Brigata omonima e inviato sul fronte di Madrid. Nel numero 18 de “Il garibaldino” organo della Brigata Garibaldi del 28 ottobre 1937, Giacomo Calandrone con il suo pseudonimo di Canapino, pubblica un ritratto umoristico del volontario:” Se vi fosse un premio per colui che durante un mese pronuncia il minor numero di parole, chi lo strapperebbe a Baruffini? E ' un Licurgo in 75esimo.Ricordate quella storiella dei sacchi vuoti? I Lacedemoni si presentarono a Licurgo con dei sacchi vuoti, per notificargli in tale maniera la loro miseria. Presentando i sacchi, dissero: "sono vuoti". Licurgo si incollerì per quello...spreco di parole... Che diamine, si vedeva bene che i sacchi erano vuoti!... Se invece dei Lacedemoni si fosse presentate Baruffini, Licurgo non si sarebbe incollerito. Attualmente, il nostro amico è in una delle colonne della fureria del 4. Battaglione di Muñiz... Si è impegnato sul giornale, assieme ai due assi Simonetti e Giorgino, a battere di una misura tutti gli altri furieri: il vecchio Pelosi, il rigido Marchetto e l’allegro Silvestraccio. La promessa verrà mantenuta. E' costata delle parole, figuratevi, dunque...”. Combatte a Brunete, Farlete, Fuentes de Ebro e, nel febbraio 1938, è insieme alla brigata sul fronte dell’Estremadura. Nel frattempo viene iscritto in Rubrica di Frontiera e nel Bollettino delle ricerche. Nell’aprile 1938, durante la ritirata in Aragona seguita alla caduta di Teruel, a causa dello sbandamento, si ritrova con altri soldati spagnoli a Terragona. Nel maggio successivo riesce a ricongiungersi con il 4. Battaglione di formazione a Cambrils (Terragona) dove resta fino al giugno 1938. Da giugno a settembre partecipa ai combattimenti nel corso dell’ultima offensiva repubblicana dell’Ebro. A seguito del ritiro dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938 è avviato nel campo di smobilitazione di Torellò a disposizione della Commissione Militare internazionale fino a febbraio 1939 quando a seguito del crollo del fronte catalano passa in Francia il 7 febbraio 1939 ed è immediatamente internato nel campo di Saint-Cyprien. Ad aprile è trasferito a Gurs e in giugno al Vernet dove resta fino 1941 quando ottiene il permesso di far ritorno in Italia, dove rientra il 21 luglio 1941. Arrestato alla frontiera dalla polizia italiana è deferito alla Commissione Provinciale di Parma che il primo agosto 1941 lo assegna al confino di cinque anni a Ventotene. E’ liberato alla caduta del fascismo nell’agosto 1943. Rientrato in Emilia, partecipa alla lotta di Liberazione, prima nel GAP di Cesena e poi come membro del CLN di Savignano sul Rubicone (Forlì). Della sua vita nel secondo dopoguerra non si hanno molte informazioni, eccetto il rinvenimento di dati sul luogo e data di morte, Vigneux-sur-Seine il 19 gennaio 1975, da cui si può dedurre che sia tornato a vivere in Francia dove risiede anche la sua famiglia.

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Sugli esiti biografici dopo la seconda guerra mondiale non sono state rinvenute molte informazioni. Si deduce che sia rientrato in Francia dove risulta morto il 19 gennaio 1975 a Vigneux-sur-Seine, medesima cittadina nella quale era migrato e vissuto insieme alla famiglia prima della sua partecipazione alla guerra civile spagnola.

Revisore: Erica Grossi