Bosco Pierino di Gianbattista e Rosso Maria, nato il 12 ottobre 1906,a Torino, frazione Sassi. Muratore, comunista. Inizia a lavorare fin dall’età di 8 anni, anche in ragione della famiglia numerosa e indigente cui appartiene. Pur non essendo iscritto a nessun partito, viene coinvolto fin dal 1921 in scontri con gruppi fascisti. Tra il 1926 e il 1927 presta servizio militare. Non riuscendo a trovare un lavoro stabile, decide di espatriare. Nel 1931 si porta legalmente in Corsica, a Bastia. Nel 1933 si iscrive al Partito comunista francese e diventa responsabile del gruppo di lingua italiana e della sezione del Soccorso Rosso Internazionale. Continua a lavorare in modo precario, facendo a lungo il cercatore e venditore di molluschi e frutti di mare. Si sposa ma probabilmente si separa dalla moglie con la quale ha avuto un figlio. Ottiene una carta identificativa per il lavoro come migrante dalla Prefettura di Ajaccio con la quale viene assunto per un impresa di Bastia. Il 6 agosto 1936 parte per la Spagna, imbarcandosi a Bastia alla volta di Marsiglia e da qui prosegue fino alla frontiera franco-spagnola. Giunto a Figueras avrebbe incontrato Carlo Rosselli e scambiato con lui prospettive sulla partecipazione ai gruppi volontari combattenti. Raggiunge quindi Barcellona e decide di arruolarsi nella Colonna Zapatero che tenta la riconquista di Maiorca, caduta nelle mani dei fascisti italiani. Da qui probabilmente, Bosco trae il nome di battaglia, appunto Maiorca, che utilizzerà nella Resistenza in Italia, alcuni anni dopo. Lo sbarco non ha grande successo, le forze fasciste sono più cospicue, i volontari sono costretti alla resa dopo circa tre settimane (dal 6 agosto al 4 settembre) e riescono a imbarcarsi fortunosamente su alcuni navigli venuti in soccorso e a rientrare. Tornato a Barcellona, Bosco entra nella Centuria Gastone Sozzi che si andava formando nella Caserma Carlo Marx. Destinata al fronte di Madrid, la Sozzi viene subito impegnata in combattimento a Pelahustan, dove il 30 settembre 1936 Bosco viene ferito al polmone destro. Nel gennaio 1937 ritorna al fronte con la 15. Brigata internazionale, impegnata nel mese di febbraio nella battaglia del Jarama e a Pozoblanco. In questa occasione, Bosco rimane nuovamente ferito il 25 aprile alla coscia destra. Dopo la convalescenza, per alcuni mesi fa parte di una unità della 14. Brigata La Marseillaise, con cui a febbraio del 1938 è impegnato in combattimento in Estremadura. Passa quindi, con il grado di tenente, al 1. Battaglione della 3. Compagnia della 12. Brigata Garibaldi. Combatte ancora in Aragona, a Caspe. All’inizio di luglio del 1938, Bosco è iscritto al PCE (tessera n.303750). Alla fine del mese è impegnato nei combattimenti sull’Ebro, durante i quali rimane ferito ancora una volta, in questo caso al gluteo. È il 12 agosto 1938. Intanto in Italia, la polizia lo iscrive nel Bollettino delle Ricerche – Supplemento Sovversivi con la schedina n.01377 del 26 settembre 1938. Lascia la Spagna il 7 febbraio 1939 e si porta in Francia dove viene internato a St.Cyprien, Argelès (forse anche a Gurs e al Vernet). Rinchiuso poi per ragioni disciplinari al Fort Mont Louis, l’8 aprile 1941 viene estradato in Italia. Tradotto a Torino, viene detenuto finché il Ministero dell’Interno non ne decide l’internamento nel Castello di Montalbano (Firenze). Vi rimane per tutto il 1942, quando la pena gli viene commutata in ammonizione. Dopo l'armistizio, partecipa attivamente alla Resistenza ottenendo il riconoscimento della qualifica di partigiano per le seguenti attività: dal 10 settembre 1943 al 1. gennaio 1944 nella Brigata GAP di Torino; dal 2 giugno al 30 agosto 1944 è vicecomandante nella 3. Divisione Garibaldi Piemonte in Valle di Susa; dal 30 agosto 1944 al 30 marzo 1945 è Capo di Stato Maggiore della 17. Brigata Garibaldi Felice Cima della 3. Divisione Garibaldi Piemonte in Valle di Susa; infine, dal 1. aprile al 7 giugno 1945 è ufficiale addetto del Raggruppamento Divisione Langhe. Combatte con il nome di battaglia Maiorca, copre incarichi politici e si occupa dei contatti con il comando regionale e provinciale dei garibaldini e con il Partito nel capoluogo piemontese. Nel dopoguerra, è attivo militante comunista a Torino e referente per la FEGS poi AICVAS. Muore a Torino il 28 novembre 1988.

Annotazioni: Secondo la scheda biografica prodotta da Gianpaolo Giordana, Bosco e la moglie si sarebbero separati quando Bosco ancora vive e lavora a Bastia.

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

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