Bertoli Alfredo di n. n. e Bertoli Romana, nato il 21 maggio 1903 a Venezia. Falegname, ebanista, licenza elementare. Socialista massimalista dal primo dopoguerra, attivissimo antifascista, viene ripetutamente fermato e arrestato almeno 68 volte tra il 1921 e il 1925. Nell’aprile 1921 partecipa, infatti, allo sciopero generale e viene fermato per misure di sicurezza dalla polizia. Svolge poi regolare servizio militare come soldato di leva e nel 1925, tornato alla sua attività politica, viene incaricato dal deputato socialista massimalista avv. Angelo Galeno di riorganizzare il partito a Venezia. Egli risulta essere l’ultimo segretario del PSI di Venezia nel 1926, prima delle leggi speciali, ruolo per il quale viene colpito negli anni anche attraverso la persecuzione dei suoi familiari - gli viene ucciso un cognato nel 1927, pare per ammonirlo dal continuare nella sua attività politica. Nel dicembre 1926 è selvaggiamente picchiato dagli squadristi fascisti e il suo laboratorio di falegnameria è fatto oggetto di rappresaglie a seguito dell’attentato a Mussolini. Nel novembre 1927 svolge attività di propaganda e nel dicembre diffidato per «ricostituzione della Camera del lavoro». È poi di nuovo diffidato nel febbraio 1930 e di nuovo arrestato il 5 maggio 1931 per diffusione di manifesti in occasione del 1. maggio e proposto per due anni di confino dalla Commissione provinciale di Venezia il 29 luglio dello stesso anno, prima a Larino (CB), poi a Rota Greca (CS). Dopo questi trasferimenti, viene trasferito a Ventotene da dove è prosciolto con condizionale il 13 novembre 1932, in occasione dell’amnistia per il decennale del fascismo. Viene di nuovo diffidato nel dicembre 1933 per aver tentato di espatriare clandestinamente insieme ad altri compagni con i quali giunge a Varese. Qui, impossibilitati a varcare la frontiera, si recano a Milano dove vengono individuati e fermati. Nel questionario che i suoi parenti compilano su richiesta dell’AICVAS nel 1976, si dichiara che il 10 maggio 1937 egli emigra in Francia, a Parigi, presso il comunista Pavanello Rolando e da qui nel giugno (secondo alcune fonti, settembre; secondo altre già nel 1936) si porta in Spagna. Si arruola il 4 novembre 1937 nella Brigata Garibaldi, 3. Battaglione. Dai documenti del Ministerio de Defensa Nacional, risulta soldato semplice ma i familiari nel questionario lo indicano come comandante di battaglione. Partecipa alle azioni in Estremadura, Caspe ed Ebro, dove rimane ferito da una scheggia al piede destro il 20 settembre 1938 sulla Sierra Caballs nel corso della battaglia dell’Ebro. Intanto viene iscritto nel Bollettino delle ricerche - Supplemento Sovversivi con schedina n.0172 del 10 gennaio 1938, come socialista massimalista da arrestare. Dopo la caduta di Barcellona è nella 15. Brigata Internazionale. Uscito nel febbraio 1939, viene internato nei campi di Perpignan, ad Argelès, Gurs e Vernet. Poi, su richiesta della Commissione Italiana di Armistizio, viene rimpatriato in Italia da Mentone nell’aprile 1941; qui viene arrestato perché sussiste un mandato di cattura emanato dal Tribunale Militare di Trieste per arbitrario abbandono di servizio. Trascorre sei mesi di carcere a Trieste, poi la Commissione provinciale di Venezia lo propone per il confino in data 2 giugno 1941, condannandolo a cinque anni da trascorrere nella colonia di Ventotene. Secondo alcune fonti è liberato alcuni giorni prima del 25 luglio 1943, secondo altre il 20 agosto 1943. Dopo l’8 settembre si trasferisce nel sud dove collabora con le forze anglo-americane. Secondo altre fonti sembra prima partecipare alla Resistenza come partigiano nella Brigata Maiella e, solo successivamente, si porta nel Sud Italia dove si rifugia nella Bari liberata. Qui è segretario della Camera del Lavoro fino al maggio 1945. Nel 1961 riceve un’alta onorificenza europea. Per lunghissimi anni è segretario provinciale dell’ANPI e membro dell’ANPPIA di Venezia, muore a Venezia il 25 maggio 1975.

Combattimenti sul fronte dell'Estremadura
Battaglia dell'Ebro (fino al 20 settembre 1938)
Ritirata di Caspe (dal marzo 1938 fino al marzo 1938)
Annotazioni: Dalla documentazione anagrafica, Bertoli risulta essere figlio di igonto (n.n.), ragione per la quale assume il cognome della madre, Bertoli Romana. Secondo una fonte contenuta in INSMLI - Cantaluppi, fasc.3, BASSI-BETTI, sposa Verolino Olga da Venezia, e ha con lei un figlio di nome Dante. Il dato non è preciso circa il periodo di contrazione del matrimonio ma è verificato dalla documentazione AICVAS relativa alla partecipazione della vedova alle cerimonie commemorative oltre che alla compilazione da parte di questa di questionari relativi all\\\'esperienza del marito in Spagna

Annotazioni: Del suo orientamento politico, nella maggioranza delle fonti biografiche si esplicita l'adesione alla corrente massimalista del PSI

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Le informazioni sull'ingresso in Spagna sono diverse: alcune fonti riportano che entra dalla Francia nel settembre 1937; altre sostengono che parta per la Spagna già  nel 1936. Stando a quanto dichiarano i familiari nel questionario dell'AICVAS nel 1976, egli passa dalla Francia - dove è emigrato il 10 maggio 1937 - in Spagna nel giugno 1937. Dalle stesse dichiarazione emerge che si sia arruolato nel 3. Battaglione della 12. Brigata Internazionale Garibaldi il 4 novembre 1937 e, diversamente dalle fonti AICVAS secondo le quali egli risulta un soldato semplice, i familiari lo descrivono come Comandante di battaglione. Non è chiaro, inoltre, se in questo periodo egli abbia già  contratto il matrimonio con Olga Verlino

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Le informazioni sulla sua partecipazione alla Resistenza non sono tutte concordi. Secondo alcune fonti, dopo l’8 settembre si trasferisce nel sud dove collabora con le forze anglo-americane. Secondo altre fonti, invece, sembra prima partecipare alla Resistenza come partigiano nella Brigata Maiella e, solo successivamente, portarsi nel Sud Italia dove si rifugia nella Bari liberata. Qui è segretario della Camera del Lavoro fino al maggio 1945

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Dalle informazioni rintracciate, non è chiaro quando rientri dal sud - nel 1945 è localizzato a Bari - a Venezia. Si sa però che conduce attività  associativa (ANPI - ANPPIA) a livello provinciale a Venezia, città  nella quale si dà  notizia della morte il 25/05/1975

Revisore: Erica Grossi