Storai Orlando di Pietro (o Giuseppe) e Buti Adramanti Maria, nato il 12 settembre 1912 a Vernio nella frazione di Montepiano (Prato). Boscaiolo, comunista. Espatriato il 1 gennaio 1930 in Francia con passaporto regolare e contratto di lavoro, arriva in Corsica a Bastia, ed è poi residente ad Ajaccio. Si iscrive al PCd’I nel 1935 ed è membro del Soccorso Rosso (SRI). Viene iscritto in Rubrica di Frontiera. All’inizio del 1937 (oppure nel novembre 1936, secondo altre fonti) si arruola in Spagna nella 12. Brigata Garibaldi come sergente del Battaglione Garibaldi (reparto d'assalto). Secondo documenti del Comintern, è poi nella 4. Compagnia 2. Battaglione della Brigata come mitragliere con funzioni di delegato politico di sezione e in seguito è sergente comandante di sezione. Rimane gravemente ferito al volto in combattimento sull’Ebro e da ferita «perforante al piede destro» con «diminuzione della mobilità  e della forza del piede» (in data imprecisata). È iscritto al PCE nel 1938. Nel febbraio 1939 rientra in Francia e viene internato ad Argelès (secondo alcune fonti anche a Saint-Cyprien) e Gurs; dal 27 giugno 1940 di nuovo ad Argelès, infine a Mont Louis dal 26 marzo 1941. Arriva al Vernet il 29 aprile 1941 (settore C, reduci di Spagna, baracca 37, n. di matricola 7857, poi anche settore B, anarchici ed estremisti, baracca 7). Tradotto in Italia il 21 gennaio 1942, è proposto per il confino dalla Commissione provinciale di Firenze il 21 marzo 1942 e inviato a Ventotene per 5 anni da dove è liberato nell’agosto 1943. Da alcune fonti risulta essere poi partigiano sulle montagne toscane ma se ci si attiene a quanto riportato dalle ricerche e dalle fonti relative ai mesi tra settembre e dicembre 1943, si può immaginare che Storai, rientrato in Toscana, entri in contatto con le prime formazioni in via di organizzazione sulle colline di cui è originario e magari prenda parte a queste prime operazioni. Ben presto però, risulta tra i tanti arrestati dai nazifascisti in via "preventiva" in quanto ex garibaldini di Spagna, sovversivi noti o presunti, e soprattutto in quanto ex confinati politici. Arresto preventivo motivato proprio dalla necessità  per le forze nazifasciste di limitare il bacino di possibili aderenti alla lotta partigiana. Per questa ragione, pur non escludendo la possibilità  che Storai sia fin dalla sua liberazione in agosto implicato nelle operazioni organizzative della Resistenza toscana, si può dedurre che egli abbia poi effettivamente ben poco tempo per esserne protagonista. Egli viene arrestato e tradotto nel carcere di Firenze insieme agli altri "sovversivi" e poi scelto tra questi per essere condotto al poligono delle Cascine (FI) e fucilato il 2 dicembre 1943 da un plotone della Polizia dell’Africa Italiana, per rappresaglia dopo l’uccisione del tenente colonnello Gino Gobbi, comandante del distretto militare di Firenze. Dopo la sua morte, verso la fine di febbraio-primi di marzo 1944, una formazione di stanza sulle colline sopra Prato prende il suo nome come Formazione Orlando Storai.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Per quanto riguarda la data del suo ingresso in Spagna, presumibilmente dalla Francia dove risulta impiegato e residente, non si hanno informazioni certe, così come risultano due momenti distinti dell'arruolamento: secondo alcune fonti, si sarebbe arruolato in Spagna all'inizio del 1937; altre fonti, invece, anticipano l'arruolamento al novembre 1936. Stando alla fonte presente in INSMLI - Archivio AICVAS (b.17; fasc.86) il nominativo è presente nell'elenco dei volontari che hanno preso parte al Battaglione Garibaldi dalla sua costituzione - seconda metà  di ottobre 1936 - alla fine di aprile 1937 (Costituzione della Brigata Garibaldi)

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Da alcune fonti risulta essere partigiano sulle montagne toscane ma se ci si attiene a quanto riportato dalle ricerche e dalle fonti relative ai mesi tra settembre e dicembre 1943, si può immaginare che Storai, rientrato in Toscana, entri in contatto con le prime formazioni in via di organizzazione sulle colline di cui è originario e magari prenda parte a queste prime operazioni. Ben presto però, risulta vittima di una estesa operazione di arresto preventivo di noti o presunti antifascisti, ex garibaldini di Spagna o ex detenuti politici, motivato proprio dalla necessità  per le forze nazifasciste di limitare il bacino di possibili aderenti alla lotta partigiana. Per questa ragione, pur non escludendo la possibilità  che Storai sia, fin dalla sua liberazione in agosto, implicato nelle operazioni organizzative della Resistenza toscana, si può dedurre che egli abbia poi effettivamente ben poco tempo per esserne protagonista. Dopo la sua morte, verso la fine di febbraio-primi di marzo 1944, una formazione di stanza sulle colline sopra Prato prende il suo nome come Formazione Orlando Storai.

Revisore: Erica Grossi