Somaruga Dante, nato il 2 ottobre 1906 a Carnago (Varese). Di Enrico. Muratore, comunista. Attivo nella gioventè comunista fin dal 1921, dirige la locale “cellula comunista” e partecipa alla difesa armata della Camera del lavoro di Legnano contro gli assalti fascisti. Finisce in carcere a San Vittore per circa un mese. Nel 1927 è costretto ad espatriare in Argentina. A Buenos Aires lavora come muratore ed è tra gli organizzatori dei gruppi comunisti italiani e del movimento sindacale. Dopo lo scoppio della guerra civile in Spagna decide di partire volontario il 18 febbraio del 1937 col piroscafo belga “Eglantier” con destinazione Anversa. Con lui viaggiano Guido Piroli, Antonio Carini e Giuseppe Baldo. Dal Belgio passano in Francia e da Parigi con l’aiuto del Partito Comunista, superano a piedi i Pirenei raggiungendo Barcellona il 2 aprile 1937 (fonte RGASPI). Risulta istruito a Madrigueras e poi arruolato nel 3. Battaglione della Brigata Garibaldi a fine aprile dello stesso '37. Prima come sergente, poi come delegato politico del battaglione Garibaldi, combatte a Huesca, Cifuente, Brunete e Farlete, e qui rimane ferito. Sembra trascorra un periodo negli uffici sedentari del centro di Albacete intorno all’agosto del 1938. Rientra alla brigata dopo la ritirata di Caspe e diventa commissario politico della scuola allievi ufficiali del Cardè. Quando Suardi Emilio riassume l'incarico di commissario politico del 1. Battaglione della Brigata, durante la battaglia dell'Ebro, ha le funzioni di aggiunto. Passato in Francia nel febbraio 1939, è internato ad Argelès-sur-Mer dove assume l'incarico di responsabile dei comunisti nei rapporti con le autoritè. Trasferito a Gurs e Vernet d’Ariège. Alla fine del 1940, è internato nella fortezza di Mont Louis per essersi rifiutato di arruolarsi nelle CTE. Dirige l’evasione dei compagni piè compromessi fino a quando nell’aprile del 1941 viene tradotto in Italia e consegnato alla polizia fascista. Con ordinanza del 05/06/1941 la Commissione provinciale di Varese lo invia al confino a Ventotene per cinque anni ma viene liberato nell’agosto 1943. Sulla via del ritorno a Carnago, si ferma a Roma da una sorella quando sopraggiunge l'8 settembre l'armistizio. Assume allora l'incarico di responsabile militare dell'8. zona di Roma (Quadraro, Torpignattara, Centocelle, Quarticciolo) nella Resistenza. Alla Liberazione, resta a Roma con incarichi di partito fino al maggio 1945. Rientrato a Varese è eletto vicesegretario della Federazione varesina del PCI. Per cinque anni, dal 1946 al 1951, è sindaco di Carnago. Negli ultimi anni della sua vita ricopre anche l’incarico di membro della Commissione federale di controllo e siede all'opposizione in consiglio comunale fino al 15/06/1975. Il 7 novembre del 1976 il Consiglio Regionale Lombardo insignisce Dante Sommaruga di Medaglia d’Oro , attribuita in occasione del quarantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola. Muore a Gallarate (VA) il 31 gennaio 1981.

Battaglia dell'Ebro
Battaglia di Belchite
Battaglia di Brunete
Battaglia di Farlete
Battaglia di Huesca
Annotazioni: Le informazioni più incerte sui mesi di arrivo in Spagna (gennaio o 1 aprile del 1937) e quelle sull\\\'espatrio dalla Francia in Italia (aprile 1941 o agosto 1940), cos� come la data della morte, si trovano sulla Scheda Marchetti contenuta nel fascicolo su Somaruga Dante del fondo AICVAS, b.51, fasc.192 Inoltre nella fonte relativa al confino, la data di nascita indicata � il 2/10/1905 in luogo del 1906, come indicato da tutte le altre fonti consultate (si veda L\\\'Italia al confino : le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943 ; pubblicazione patrocinata dall\\\'ANPPIA nazionale / Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, v. [1] - Milano : La Pietra, 1983, p.370)

Annotazioni: Muratore, comunista. Attivo nella gioventù comunista fin dal 1921, dirige la locale “cellula comunista”, finendo in carcere a San Vittore per circa un mese. Nel 1927 è costretto ad espatriare in Argentina. A Buenos Aires lavora come muratore, dedicandosi alle attività  antifasciste con i gruppi comunisti italiani emigrati e con il Bureaux del PCA. Partecipa ad attività  semi clandestine e a manifestazioni e scioperi sindacali degli edili che gli costano diversi arresti insieme ad altri compagni italiani emigrati.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Insieme ad altri, tra cui Antonio Carini, dall'Argentina decide di partire come volontario per la Spagna, intorno all’inizio del 1937, a proprie spese. Dopo un breve periodo di addestramento a Madrigueras, viene assegnato al 3. Battaglione della Brigata Garibaldi, e viene promosso Sergente sul campo. Partecipa ai combattimenti su tutti i fronti cui la Brigata prende parte (Huesca, Cifuente, Brunete). Nel corso dell'offensiva di Belcite, a Farlete, viene ferito e passa la convalescenza ad Albacete nella base delle Brigate Internazionale come responsabile militare e poi politico per la sezione italiana. Da lì raggiunge la Brigata sull’Ebro e gli viene assegnato l’incarico di comandante politico della Scuola Allievi e Ufficiali delle Brigate. Dopo alcuni mesi, nel pieno della battaglia sull’Ebro, la scuola si scioglie e lui raggiunge gli altri sul fronte. Partecipa alla battaglia come commissario politico del 1. Battaglione e poi come Commissario addetto al Comando della Brigata. Ancora per qualche tempo, partecipa alle operazioni di contenimento dell’avanzata fascista in Catalogna prima di ripiegare sulla frontiera francese. Non appena varcato il confine francese nel febbraio 1939, con gli altri, è disarmato e avviato ai campi di concentramento.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Dopo gli internamenti nei campi francesi (Argelès-sur-Mer, Gurs e Vernet), è poi inviato nella fortezza del Mont Louis per essersi rifiutato di arruolarsi nelle CTE. Dirige l’evasione dei compagni più compromessi fino a quando, dopo aver presto contatti con il nucleo fascista delle operazioni militari di occupazione per ottenere la liberazione e il rimpatrio, nell’aprile del 1941 viene tradotto in Italia (nell’agosto del 1940, secondo la Scheda Marchetti) e consegnato alla polizia fascista. Arrivato in Italia, passa circa un mese e mezzo nelle prigioni di Varese, viene assegnato al confino politico a Ventotene per cinque anni. Liberato nell’agosto del 1943 rientra a Varese e riprende i contatti con i partigiani della zona. Si sposta a Roma dove lo coglie l’armistizio di settembre. Entra in contatto con Vittorio Mallozzi, responsabile dei GAP romani, e viene inviato con lo pseudonimo di Gigi al comando dell’VIII zona partigiana di Roma. Rimane a Roma fino alla Liberazione. Dopo la Liberazione, assume l’incarico di Segretario politico della Sezione Quadraro, rione facente parte dell’VIII zona partigiana di Roma.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: Qualche giorno dopo il 25 aprile 1944, rientra a Varese. Ottiene diversi riconoscimenti: Partigiano Combattente con la qualifica gerarchica di Comandante di Brigata, equivalente per la equiparazione amministrativa, al grado di Capitano combattente delle formazioni Brigate Garibaldi. àˆ eletto vicesegretario della Federazione. Nel dopoguerra, per cinque anni, dal 1946 al 1951, è sindaco di Carnago. Negli ultimi anni della sua vita ricopre anche l’incarico di membro della Commissione federale di controllo. Muore a Gallarate (VA) il 31 gennaio 1981. Della morte ne dà  notiza anche «l'Unità » del 2/02/1981 (giorno dei funerali). Lo stralcio dell'articolo è riportato nella scheda Marchetti presente in AICVAS, b.51 - f.192

Revisore: Erica Grossi