Landini Romeo di Francesco e Niccoli Erminda nato il 30 giugno 1902 a Firenze. Meccanico, comunista. Operaio nelle Officine Galileo di Firenze, si distingue fin da giovane per la sua attività politica già dal primo dopoguerra (riformato militare). È iscritto al Partito Comunista d’Italia nel 1923. Espatria in Francia nel 1924 ma rientra in Italia nel 1926. Membro del SRI (Soccorso Rosso Internazionale). Arrestato il 04 novembre 1930 per «organizzazione comunista scoperta a Firenze nell’ottobre 1930» (Associazione e propaganda sovversiva) è deferito al Tribunale Speciale con sentenza n.64 del 5 dicembre 1930. Il Tribunale Speciale con sentenza n.50 del 12 dicembre 1930 (Reg. Gen. n.316/1930) lo condanna a sei anni di reclusione da scontare nelle Carceri Giudiziarie di Sassari, interdizione dai pubblici uffici e tre anni di vigilanza speciale. Liberato per amnistia l’11 novembre 1932 (decennale del fascismo), sconta in totale due anni e sette giorni di reclusione. Risulta, però, diffidato. Dalle «Notizie desunte dai fascicoli di esecuzione», il 21 febbraio 1931 presenta, personalmente, istanza di Grazia al Capo del Governo dichiarando, tra l’altro, «che promette e dimostrerà con fatti e non parole che sarà un saldo fascista di fede e di spirito». L’istanza è respinta. Il primo agosto 1937 espatria clandestinamente in Spagna e dall’11 (o dal 21) è nella XII Brigata Internazionale Garibaldi, assegnato al 2. Battaglione della 2. Compagnia. Combatte a Fuente de Ebro, in Estremadura e a Caspe. È iscritto al PCE nel 1938. Ferito è ricoverato nell’ospedale di S’Agarò. Ripara in Francia il 13 ottobre dello stesso anno con un convoglio di feriti. Si stabilisce a Parigi e poi a Troyes (Aube) dal 5 gennaio 1939. Qui è impegnato come attrezzista in una fabbrica e dall’aprile ottiene una carta d’identità francese e un contratto di sei mesi come lavoratore industriale. Alla scadenza, il 4 ottobre 1939, è arrestato a Vandouvre-sur-Bar (Aube) e internato nel campo di Vernet il 7 ottobre 1939 (sezione B, anarchici ed estremisti, baracca 9, n. di matricola 4944) come comunista con tendenze anarchiche e molto pericoloso, nonostante dichiari di non aver mai fatto politica in Francia. È, infatti, internato per la sua attività di antifascista in Italia. Per il buon comportamento che mantiene nel campo, la domanda di espatrio in Messico che presenta alla commissione viene inizialmente accolta e nell’aprile del 1941 è convocato dal Console messicano a Marsiglia e trasferito - forse per questo scopo - a Milles. Ma Il 23 settembre 1941 Landini si trova nel convoglio per il rimpatrio forzato dal campo, via Mentone, insieme ad altri toscani (tra gli altri, Giuseppe Iacopini, Oberdan Chiesa e Pietro Borghi). Tradotto in Italia il 25 settembre 1941, con decisione della Commissione provinciale di Firenze l’8 novembre 1941 è inviato al confino a Ventotene per 5 anni. Liberato il 7 settembre 1943, è partigiano in Italia dal primo ottobre 1943 al 15 maggio 1945. Prima è a Lucca come responsabile dell’apparato militare del PCI, poi come Comandante militare nella zona Piazza - Carrara e con il grado di tenente colonnello e comandante della zona apuana, con il nome di battaglia Romeo ma, secondo alcune fonti è noto anche con il nome di battaglia Emilio. Qui si trova a ricoprire un ruolo delicato in un momento particolarmente difficile della lotta, a causa dei numerosi arresti subiti. Con il suo vecchio compagno Rigoletto Caciolli e con i dirigenti comunisti locali superstiti, rimette in piedi il movimento partigiano e dalla primavera del 1944 è rappresentante per il PCI nel CLN di Massa. Pare che questo organo lo indichi il 24 novembre 1944 per l’incarico di una delicata missione al CLN di Firenze. Alla fine della guerra, fonda la Federazione comunista legale della provincia. Torna a vivere a Firenze e lavora nella Società Elettrica del Valdarno, di cui diventa segretario della Commissione interna. Nel 1956 è in Bulgaria con una delegazione sindacale della CGIL e nel 1960 nell’URSS. Muore il 13 gennaio 1970 a Cecina, dopo anni di sofferenze, per una grave malattia. A lui, e al suo vecchio compagno di lotta, Rigoletto Caciolli, nel 24° anniversario della liberazione di Massa Carrara, la Città assegna una medaglia d'oro.

Ritirata di Caspe (dal marzo 1938 fino al marzo 1938)
Annotazioni: La parte più consistente di informazioni biografiche si trova in: Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola / a cura di Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti. - [Grosseto] : ISGREC ; Arcidosso : Effigi, 2012. - 212 p. : ill. ; 24 cm + 1 DVD. - (Quaderni / ISGREC ; 2). - Titolo del DVD: Volontari antifascisti toscani nella guerra civile spagnola : le biografie. - [ISBN] 978-88-6433-186-7, p.249. Inoltre, una diversa informazione sulla morte - Castioglioncello, 29/01/1970 - è riportata alla voce Landini Romeo del sito ANPI Donne e Uomini e nella voce biografica dell\\\'Enciclopedia dell\\\'Antifascismo e della Resistenza. Una diversa data di nascita - 03/06/1902, probabilmente frutto di un errore di stampa - si trova in: L\\\'antifascismo meridionale nella guerra di Spagna : dalla Spagna al confino / a cura di Alvaro Lopez ; presentazione di Clemente Maglietta. - Roma : A.I.C.V.A.S., 1982. - 44 p. ; 32 cm.. - (AICVAS / Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna ; 2) (Quaderni dell\\\'Assocoazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna ; 2), p.33

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

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