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Singolo evento | Antifascisti combattenti e volontari della Guerra di Spagna

Biennio Rosso

Periodo di inizio: 1919
Periodo di fine: 1920
Periodo storico: Prima del 1936

Con l'espressione «biennio rosso» s'intende quel periodo della storia europea - e anche italiana - compreso fra il 1919 e il 1920 e caratterizzato dalle lotte operaie e contadine il cui culmine è considerato, per l'Italia, l'occupazione delle fabbriche del settembre 1920. àˆ soprattutto nell'Italia centro-settentrionale che mobilitazioni contadine, manifestazioni operaie e, appunto, prove di occupazioni di terreni e fabbriche, in protesta contro le politiche economiche post-belliche, l'ascesa delle prime formazioni dei Fasci di combattimento (fondate da Mussolini nel marzo 1919), spingono migliaia di persone a porsi in contrasto con le forze di governo del Paese. Ispirate dagli esiti della Rivoluzione russa del marzo 1917, in particolare, nell'Italia centro-settentrionale, lotte e occupazioni sono di stampo eminemente socialista, come dimostrano i tentativi connessai di autogestione. Non è un caso, infatti, che si sceglie come momento iniziale del biennio rosso il settembre 1919, con la pubblicazione a Torino della rivista Ordine Nuovo e delle relative proposte - di stampo sovietico - alla realizzazione anche in Italia dei Consigli di fabbrica, ponendo in nuce la questione rivoluzionaria (da cui l'aggettivo, "rosso"). Le agitazioni si estendono comunque anche alle zone rurali meridionali dove, però, l'ispirazione è più vicina al reducismo post-bellico orientato dalle prime manifestazioni di forza dei Fasci di combattimenti italiani. Nel difficile periodo compreso in questa fase, si possono sottolineare casi e fenomeni di sciopero, picchetti, scontri e occupazioni in alcune città  e che rappresentano iconicamente e politicamente quanto avviene in Italia tra il 1919 e il 1920. In particolare, infatti, l'espressione «biennio rosso» sale alle cronache del tempo e nella storiografia contemporanea in relazione ai fatti di città  come Roma, Milano, Torino, Napoli e Firenze, dove più forte e avanguardista del movimento si definisce la posizione massimalista del Partito socialista italiano. Nel marzo 1920 gli operai della FIAT di Torino entrano in sciopero e si organizzano intorno ai Consigli di fabbrica. Ma è intorno ai fatti del 1. maggio del 1920 che si concentra l'acme della lotta proletaria: non solo tra gi operai di fabbrica e tra i contadini, ma anche tra le forze armate. L'evento più significativo, infatti, è lo sciopero dei Bersaglieri ad Ancona che poi si espande nelle regioni circostanti e raggiunge Roma. àˆ solo nel settembre 1920, però, che con la vertenza FIOM partita dalle fabbriche del nord Italia e la successiva occupazione degli stabilimenti il biennio rosso raggiunge la sua massima gravità  sul piano della repressione da parte dell'esercito regio e delle forze di polizia messe in campo dal governo Giolitti contro i manifestanti. Le occupazioni non riuscirono, però, a produrre cambiamenti sensibili, soprattutto a causa della mancanza di strategia della classe dirigente socialista e dell'incapacità  di diffusione del movimento nel resto della società . Giolitti assunse un atteggiamento neutrale presumendo che gli operai, non essendo in grado di gestire le fabbriche, avrebbero prima o poi accettato di trattare. Le elezioni dell'autunno 1920 sanciscono comunque il consenso delle masse al Partito Socialista per quanto gli effetti delle rivolte, delle violenze subite e delle trattative non saranno del tutto soddisfatti dai marginali riconoscimenti delle istanze dei lavoratori attuate poi effettivamente dalle politiche economiche a seguire. Il biennio rosso rappresenta comunque quella fase di incubazione di due tendenze opposte, entrambe nate da una scissione del partito socialista: il rivoluzionarismo di stampo bolscevico, da cui si giunge - nel gennaio 1921 - alla fondazione, nel Congresso di Livorno, del Partito Comunista d'Italia (PCd'I) e contemporaneamente il fascismo di Mussolini, sgorgato dalle prime prove paramilitari e populiste dei Fasci di combattimento nel corso delle lotte del '19-'20.


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