Divisione Nino Nannetti
Descrizione: Il nome di Nino Nannetti viene dato nell'estate del 1944 ad un gruppo di brigate che operano tra Belluno, Trento e Treviso. Nannetti (Bologna, 29/04/1906 - Santander, 21/07/1937) è un antifascista comunista della prima ora che, a seguito della persecuzione politica fascista (viene confinato a Lipari nel 1928), espatria in Francia nel 1930 dove continua la sua attività antifascista. Già il 20 luglio del 1936 parte per la Spagna per unirsi alle formazioni antifranchiste volontarie internazionali e presto diventa tenente colonnello di una divisione di circa diecimila uomini per la difesa di Guadalajara. Raggiunta Bilbao a fine maggio 1937, il 16 giugno a Zalla rimane gravemente ferito alla spina dorsale e muore all’ospedale di Santander il 21 luglio 1937. Il suo esempio politico e militare viene diffuso in Europa sui maggiori organi di stampa clandestina antifascista. La sua fama rimane tale che il suo nome viene scelto per una delle maggiori divisioni partigiane del Veneto, nella Zona Piave. Chiamato Gruppo di brigate Garibaldi Nannetti, assume il grado di divisione il 2 agosto 1944. Alla fine del mese la divisione ha alle sue dipendenze dieci brigate e tre battaglioni autonomi forti di circa seimila uomini. Presso la divisione operano due missioni alleate. Dopo i durissimi combattimenti dell'estate, la divisione è divisa in due: la Belluno alla destra del fiume Piave con le brigate Gramsci, Pisacane, Fortunato Calvi, Fratelli Fenti e alcuni battaglioni autonomi; e la Nannetti, sulla sinistra del Piave, sull’altipiano del Cansiglio, nell’area di Vittorio Veneto e nella valle del Vajont, con le brigate Tollot, Cacciatori delle Alpi, Vittorio Veneto e alcuni battaglioni autonomi. In seguito vengono costituite numerose altre brigate che entrano a far parte delle due divisioni. La divisione agisce in numerose azioni di sabotaggio delle linee ferroviarie, dell’alta tensione e di centrali elettriche, fino a quelle più militari di assalti di presidi nemici e di scontri con le formazioni tedesche e repubblichine. Nella Nannetti militano oltre cento bolognesi perché tra la fine del 1943 e l'inizio del 1944 il PCI bolognese decide di inviare nel Veneto i giovani che intendono partecipare alla lotta di liberazione, ritenendo inadeguato l'Appennino. Il trasferimento avviene in forma organizzata e per piccoli gruppi, in accordo con le organizzazioni antifasciste di Padova. Si tratta del più massiccio trasferimento di armati avvenuto nella Resistenza italiana. Una cinquantina di questi combattenti, in seguito, rientrano nel bolognese mentre gli altri vengono inseriti nelle formazioni partigiane di Padova. Il definitivo sviluppo avviene, dunque, il 2 agosto 1944 quando il CMRV, nelle persone di Attilio Gombia (Ascanio) e Gianni Lanzarini (Gianni), presenzia in Cansiglio alla costituzione ufficiale della Divisione d’assalto Garibaldi Nino Nannetti: la formazione partigiana che sarà riconosciuta la più importante, la più numerosa (3.242 uomini) e più temuta del Veneto. Essa, infatti, si compone del Gruppo Brigate Vittorio Veneto (930 effettivi) e di sei Brigate: Pisacane (563 unità ), Mazzini (550), Tollot (450), Gramsci (400), Calvi (200) e l’autonoma Piave di Conegliano, costituita il 30 luglio 1944 e formata da 100 uomini secondo il Comando della Nannetti, 500 nelle relazioni del Comando Brigata. La Divisione Nannetti ha competenze su di un territorio compreso tra Friuli, Trentino e Veneto, per un totale di 49 comuni (area geografica denominata Triveneto), e installa la sede di Comando nel bosco del Cansiglio, al centro delle tre regioni. Il gruppo dirigente così composto: Luigi Albertelli (Filippo) comandante, Francesco Pesce (Nievo e, successivamente, Milo) vice comandante e capo di stato maggiore, Amerigo Clocchiatti (Ugo) commissario politico, Modesto Benfanti (Boretti) vice commissario.
Luogo: Friuli; Trentino; VenetoData di fondazione: 2 agosto 1944
Data di soppressione: 1945
Tipologia: Formazione partigiana (seconda guerra mondiale)
PERSONE LEGATE ALL’ENTE