Fornasari Savino di Eliodoro e Giuseppina Mazzoni nato a Mortizza frazione di Piacenza, il 2 gennaio 1882. Sindacalista, anarchico. Proveniente da una famiglia di contadini fittavoli, nel 1910. dopo essere stato dispensato dal servizio militare, è assunto come manovale nelle Ferrovie. Aderisce alla Camera del Lavoro come sindacalista e al movimento anarchico. Nel 1914 è segretario della Sezione ferrovieri di Piacenza, membro dell’Esecutiva della Camera del Lavoro sindacalista e collabora al suo giornale «La Voce proletaria». Per l’attività politica e sindacale è trasferito a giugno a Isola della Scala (Verona), poi a Poggio Rusco (Mantova). Nel settembre 1917 sempre per ostacolare la sua attività sovversiva e antimilitarista, è trasferito in un piccolo centro del Meridione, Praia a Mare (Reggio Calabria). Dalla Calabria invia periodicamente comunicati e sottoscrizioni a «L’Avvenire anarchico» di Pisa. Dopo due brevi trasferimenti a Maratea e Sapri, rientra a Piacenza nel maggio 1919 dove fa parte della Commissione popolare per la compilazione dei calmieri dei prezzi durante i moti del caroviveri. Rieletto nell’Esecutivo della Camera del lavoro è attivo propagandista e si sposta nei comuni della provincia per comizi e conferenze. Denunciato varie volte, è arrestato dopo un comizio nel novembre 1919. Liberato nel febbraio 1920 riprende il suo posto, e il 10 aprile è presente al comizio di Errico Malatesta a Piacenza che si conclude con due morti proletari. E’ anche segretario dell’Unione anarchica piacentina, costituita nel febbraio 1920 con l’adesione di sedici gruppi. Oggetto di violenza fascista, bastonato in due occasioni e minacciato più volte, chiede il trasferimento da Piacenza, che ottiene solo nel novembre 1922, a Faenza. Nel settembre 1923 è tra i sovversivi licenziati dalle ferrovie ed è assunto dalle Fabbriche riunite di ceramiche e paste alimentari faentine. Sottoposto sorveglianza e nell’elenco delle persone da arrestare, nel 1925 la sua casa è perquisita. Il 2 luglio 1925 espatria in Francia, a Tolosa, dove risiede già il fratello Giuseppe, poi si stabilisce definitivamente a Sartrouville, nella regione parigina. Si impegna nell’organizzazione dei profughi dell’USI (Unione Sindacale Italiana) e partecipa nel settembre 1925 a un convegno a Parigi. Nel 1929 è nella Commissione di corrispondenza dell’Unione Anarchica Italiana, costituita due anni prima, e ha la responsabilità dei rapporti con i compagni in Italia. Quando l’UAI entra in crisi, si impegna nella sua riorganizzazione entrando nella Commissione di corrispondenza dell’Unione comunista anarchica dei profughi italiani (UCAPI), costituita nel 1930. Nel 1933 polemizza con Camillo Berneri e gli anarchici anti-organizzatori in quanto orientato a una politica di alleanze con le altre forze antifasciste, come nel 1935 per un accordo con Giustizia e Libertà. Alla costituzione della Federazione anarchica dei profughi italiani (1934), che occupa il posto dell’UCAPI, entra nel Comitato federale e nella redazione di «Lotte sociali». È nel Comitato organizzatore del Convegno d’intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa che si tiene a Sartrouville nell’ottobre 1935. Nel 1936 è responsabile della Federazione regionale anarchica parigina. Nel gennaio 1937 nel corso della guerra civile in Spagna, entra nel Comitato anarchico pro-Spagna, muovendosi tra Parigi e Barcellona, coordinando gli aiuto alla Repubblica. Dal 1938 attenua il suo impegno militante e si trasferisce presso Tolosa. Ritornato a Parigi alla fine del 1939, è arrestato dalla polizia nazista nel novembre 1940. Dopo sedici mesi di carcere in Francia e nel campo di concentramento di Treviri in Germania, è consegnato nel marzo 1942 alle autorità italiane, che lo condannano a due anni di confino a Ventotene. Rientra a Piacenza nell’agosto 1943 e per le precarie condizioni di salute non prende parte attiva alla Resistenza. Dopo la Liberazione è però di nuovo impegnato nella ricostruzione del movimento anarchico piacentino, diventando responsabile dell’Unione comunista libertaria. Muore Piacenza il 16 settembre 1946 per un incidente stradale causato da una camionetta alleata.
Annotazioni: Si ringrazia per il contributo Giovanni Artero e la scheda biografica di Claudio Silingardi per il Dizionario on line degli Anarchici Italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13456-fornasari-savino?i=0
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