Fioravante Marcolin di Francesco e Fiorina Gava, nato il 16 febbraio 1896 a Motta di Livenza (Treviso). Ferroviere, repubblicano. Simpatizzante e sostenitore del partito repubblicano (il suo nome compare negli elenchi delle donazioni al giornale "La Riscossa" all'indomani dell'attacco squadrista subito dalla sede del partito nel luglio del 1921), nonché amico del deputato Guido Bergamo. Durante la sua permanenza in Italia lavora come capo stazione presso le Ferrovie dello Stato. Licenziato nel 1923 per motivi politici, nel 1925,ventinovenne, espatria in Francia. Nel novembre 1926, coinvolto nel complotto italo-catalano Macià -Garibaldi e protagonista diretto di quel fallito tentativo di colpo di stato, viene catturato a Perpignano ed espulso dal paese. Viene iscritto nel Bollettino delle Ricerche come «pericoloso comunista» per il provvedimento di arresto nel caso di un suo reingresso nel Regno. Ripara in Belgio, stabilendosi inizialmente a Bruxelles, poi ad Anversa (Rue Van Straelen, 110), dove trova impiego come cameriere in un caffè («alla bottiglieria-ristorante ASTI, 25 rue Brèdèrode» secondo quanto si legge in un appunto della Divisione Polizia Politica del 24 agosto 1931). All'inizio degli anni Trenta si trasferisce a Barcellona. In questa città, secondo la polizia politica fascista, trova protezione e impiego presso la Generalitat de Catalunya grazie all'interessamento del neoeletto presidente Francesc Macià . Svolge opera di propaganda antifascista, specie tra gli equipaggi italiani dei velieri che attraccano nel porto di Barcellona e si adopera per il salvataggio di connazionali colpiti da provvedimenti di arresto ed espulsione. Poiché la sua propaganda è ritenuta pericolosissima, viene tenuto sotto una sorveglianza particolare e sempre per tale ragione il console di Barcellona intima i capitani dei velieri e dei piroscafi ad inibire il suo accesso a bordo, invitando al contempo il governo ad adottare misure di sorveglianza al loro riapprodo in Italia. Nell’estate del 1932 viene segnalato insieme all'anarchico bolognese Primo Soave e all'anarchico calabrese Francesco Foti perché sospettati di preparare un attentato dinamitardo contro il Consolato italiano a Barcellona. Nel marzo del 1933 viene di nuovo segnalato perché riconosciuto tra gli istigatori ed animatori di un'aggressione contro alcuni fascisti che si apprestavano a celebrare l'anniversario della Fondazione dei Fasci, insieme ai connazionali Luigi Zelaschi, Dino Rondani, Gaetano Foico, Pietro Manghi, Anchise Bertelli, Luigi Morini, Tommaso Piani, Ugo Gardini e Cesare Giorgi. Nello stesso mese figura tra i membri fondatori della neonata sezione barcellonese della LIDU (Lega Internazionale per i Diritti dell'Uomo", di cui viene eletto primo presidente. Tra di loro vi è anche il trevigiano Enrico Dal Bo, con cui Marcolin è segnalato trascorrere «varie ore a confabulare, sempre di argomenti politici». Il 23 febbraio 1934 partecipa - con Alfredo Pasquini, Cesare Giorgi, Gaetano Foico e il socialista triestino Umberto Calligaris - ad una riunione in cui si decide di svolgere propaganda contro le elezioni plebiscitarie della Camera italiana del 25 marzo sugli equipaggi mercantili facenti scalo nel porto di Barcellona e di Valencia. È sempre a Barcellona quando i generali ribelli insorgono contro la repubblica spagnola del Fronte Popolare. Assiste alle giornate di fermento rivoluzionario che seguono al fallimento del colpo di Stato nella capitale catalana e all'arrivo dei primi volontari internazionali, tra cui i numerosi italiani. Un informatore fascista lo avrebbe segnalato tra coloro che «coadiuvarono, un primo tempo, al lavoro pratico e manuale» nell'opera di propaganda e reclutamento dei volontari della Sezione Italiana della Colonna Ascaso. In seguito è delegato amministrativo del Battaglione della Morte, formazione italiana a maggioranza anarchica inquadrata nelle milizie della CNT-FAI, allestita nel novembre del 1936 a Santa Perpètua de Mogoda sul modello dei plotoni di Arditi della Grande Guerra. Nel marzo del 1937 lascia la Spagna, secondo il Consolato generale d'Italia a Marsiglia a causa di dissidi interni con la FAI. In ottobre è a Chambery, dove cerca di avere dalle autorità  francesi un permesso provvisorio di soggiorno con l'appoggio della LIDU. Il 4 aprile 1938 si presenta al Consolato d'Italia a Parigi per chiedere il trasferimento della sua pensione dal Consolato di Chambery, dichiarando di abitare a Parigi (Rue de Bercy, 247) e di provenire da Barcellona. Ma arrestato perché «contravventore al decreto di espulsione e condannato ad un mese di carcere», nel giugno del 1938, si trasferisce in Belgio, ristabilendosi a Bruxelles, dove dopo qualche mese prende l'iniziativa - secondo una fonte fiduciaria del settembre 1938 - di costituire, insieme ai connazionali fuoriusciti Orazio Serra e Riccardo Bradaschia, una sezione della rivista repubblicana "Giovine Italia". Nel settembre 1940, su indicazione del governo italiano, è arrestato dalle autorità  tedesche di occupazione insieme ad altri sovversivi italiani e tradotto alla frontiera. Il 6 novembre giunge in traduzione a Treviso ed è associato nelle locali carceri in attesa di determinazioni dal Ministero. Con ordinanza in data 9 dicembre 1940 viene condannato a cinque anni di confino a Ventotene. Liberato dal confino, nell'agosto del 1943, torna a Motta di Livenza. Durante la Resistenza è partigiano. Nel dopoguerra è tra i collaboratori e le firme - insieme a personalità  politiche di rilievo come Guido Bergamo, Carlo Sforza e Randolfo Pacciardi - del rinato settimanale del Partito Repubblicano Italiano "La Riscossa", diretto da Toto Tessari. Muore a Motta di Livenza il 6 gennaio 1964. La sorella Ida Marcolin, da Motta di Livenza, è presente all'incontro che si tenne il 23 maggio 1976 a Venezia in ricordo della guerra civile spagnola con gli ex volontari di Spagna veneti ed i familiari dei caduti.

Annotazioni: In ACS si riporta come data di nascita il 6 febbraio 1896 (si vedano fonti archivistiche). La biografia riportata è stata tratta da Antifascisti trevigiani volontari nella guerra civile spagnola 1936-1939 / Francesca Pietrobon ; Relatore Giulia Albanese . - Padova : Università degli Studi, Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell\\\'Antichità , a.a.2015/2016 ((Corso di Laurea magistrale in Scienze storiche, p. 160-162

Revisore: Lorena Tadini

Annotazioni: Emigrato in Spagna negli anni Trenta, all'inizio della Guerra di Spagna Marcolin si trova a Barcellona.

Revisore: Lorena Tadini

Revisore: Lorena Tadini