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Singolo evento | Antifascisti combattenti e volontari della Guerra di Spagna

Omicidio del tenente colonnello Gino Gobbi

Data di inizio: 1 Dec 1943
Data di fine: 1 Dec 1943
Periodo storico: 2a guerra mondiale

L’uccisione del tenente colonnello Gino Gobbi, comandante del distretto militare di Firenze, è la prima delle azioni dei gappisti fiorentini contro la gerarchia fascista . Dopo l’8 settembre, infatti, costui si è messo al servizio dei tedeschi, dando disposizioni per la sistemazione del Distretto Militare disposto a richiamare i giovani alla leva di Salò. Per i gappisti la morte di Gobbi avrebbe portato almeno a due risultati: il primo, la paralisi temporanea del Distretto che avrebbe permesso a molti giovani di evitare il reclutamento; la seconda, punire in modo definitivo un uomo responsabile di soprusi e rappresaglie contro i civili disertori e i renitenti. L’operazione viene organizzata per il 1 dicembre, dopo varie settimane di appostamenti e di studi sui movimenti e le abitudini di Gobbi, ma la data non è casuale: infatti, il ministero della Difesa nazionale ha fissato per il 30 novembre il termine di presentazione per i giovani delle classi 1923-25.La questione dei reclutamenti si configura infatti, fin dall’autunno 1943, come un problema nevralgico per la RSI e come un banco di prova per le forze resistenziali: i bandi emanati dai comandi militari incontrano sempre maggiori ostilità  fra i giovani in età  di leva; e i poteri locali - come il tenente Gobbi - reagiscono alla diserzione diffusa con misure repressive, soprusi e perfino il fermo di parenti dei renitenti. A capo dell'operazione "simbolica" e nevralgica contro Gobbi si trovano (probabilmente) Rindo Scorsipa, detto il Mongolo, insieme a Bruno Fanciullacci e a Faliero Pucci. Il colonnello viene freddato da tre colpi di pistola sulla porta di casa, in via Pagnini a Firenze, mentre sta rientrando. Il giorno successivo la stampa clandestina pubblica un articolo intitolato “1 dicembre 1943 - un atto di giustizia”: “Il Colonnello Gobbi, collaboratore dei tedeschi nell’opera di persecuzione contro i militari che non si presentano alle armi ed alacre organizzatore del costituendo esercito repubblicano, è freddato da mani giustiziere. Chi ha effettuato il colpo? àˆ il primo gesto dei GAP [...]. I fascisti accusano il colpo. Comprendono che il popolo non li teme più e vuol rendere loro dura la vita”. La notte del 1 dicembre, il Tribunale militare straordinario - convocato nel suo ufficio dal capo della provincia Raffaele Manganiello, insieme al generale Adamo Rossi, il luogotenente generale della MVSN Marino, il generale dei Carabinieri Pietro Carlino, il capo della Federazione dei Fasci repubblicani l'avvocato Gino Meschiari, il comandante militare provinciale colonnello Pellegrino, il questore Giuseppe Manna e Mario Carità  - decreta la fucilazione per rappresaglia di dieci detenuti antifascisti prelevati dalle carceri Le Murate di Firenze: 5 partigiani e 5 esponenti di spicco del CTLN. Questi ultimi sono poi salvati su ordine del comando tedesco. L’esecuzione degli altri avviene il 2 dicembre presso il poligono del piazzale delle Cascine di Firenze: nella rappresaglia muoiono Luigi Pugi, Armando Gualtieri, Orlando Storai, Oreste Ristori e Gino Manetti Fonti: http://www.storiadifirenze.org/?p=3482 ; http://www.toscananovecento.it/custom_type/casa-del-colonnello-gobbi/


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