Zanarini Giovanna di Pietro e Fuochi Carolina, nata il 29 settembre 1902 a Imola (Bologna). Fornaciaia, comunista. Proveniente da una famiglia anarchica nella quale condivide con il fratello Alfredo la fede politica comunista. Rimasta assai presto orfana del padre fornaciaio sui vent’anni prova anche lei a fare l’operaia alla fornace. Vuole però imparare un mestiere più adatto, e d’inverno, quando alla fabbrica di mattoni manca il lavoro, frequenta un noto laboratorio di pellicceria. Eserciterà questo mestiere nel successivo esilio a Parigi. Col nome di battaglia di “Giannina” è attiva nelle organizzazioni antifasciste fin dal primo dopoguerra. Poi nel 1924 si iscrive al Partito Comunista d'Italia e fonda la prima cellula femminile comunista imolese con le compagne Prima Vespignani, Anna Maranini e Vittoria Guadagnini. Più volte, con alcune amiche e compagne, promuove azioni di propaganda contro il regime, come quando, durante la processione della Madonna del Piratello ad Imola, confusa tra la popolazione che accorre sempre numerosa ai riti delle rogazioni, dissemina volantini antifascisti. Nel Partito conosce il militante Ezio Zanelli che diventa il suo fidanzato e molti anni dopo marito. I due si separano poiché Zanelli, per sfuggire all’arresto, è costretto a fuggire clandestinamente in Francia. Giovanna accompagnerà Ezio con la cognata in macchina a prendere il treno dalla stazione secondaria di Castel San Giovanni. Dall’esilio Ezio le invia lettere scritte con inchiostro simpatico. Durante uno dei suoi viaggi segreti in Italia Zanelli riesce persino a incontrarla segretamente a Firenze. Là, lontani da occhi indiscreti e prendono accordi per ricongiungersi all’estero. Nel 1935 Giovanna espatria con passaporto turistico valido tre mesi raggiungendo Ezio Zanelli in Francia a Lione. Da quel momento viene aperto un fascicolo a suo nome alla Questura di Imola. In Francia fa da corriere per il Centro estero del partito. In estate partecipa con Ezio Zanelli alle feste politiche e sportive che si celebrano nei villaggi della cintura parigina: a La Courneuve, a Choisy-Le-Roi, a Garches, dove nel luglio di quell’anno si svolsero gare preolimpiche. Mentre infuria la guerra civile, entra in Spagna con Zanelli nel giugno 1937 e lavora quale addetta al centro trasmissioni radio clandestine per l'Italia (Radio Milano) e poi nelle trasmissioni della Repubblica spagnola (Radio Barcellona). Le trasmissioni sono sempre precedute dall’inno di Garibaldi e non sempre vengono ricevute in Italia in quanto il regime fascista tenta di disturbare la ricezione. L’impegno è quello di trasmettere ogni giorno, qualsiasi cosa accada, e succede quindi che si debba trasmettere anche quando l’artiglieria nemica prende di mira l’edificio di Madrid da dove trasmette Radio Milano, col sottofondo delle esplosioni. Il suo soprannome sarà in quel periodo “Lentina”, come compagna di Giulio Lenti, nome assunto dal compagno Ezio Zanelli. Rientra in Francia prima del compagno nel settembre 1938, stabilendosi poi con lui a Villeurbanne, nella regione di Lione. Dopo l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, passa in Italia nel giugno 1943. Viene subito individuata e sottoposta a interrogatorio dalla polizia di Imola il 6 luglio. Durante la lotta di Liberazione partecipa ai Gruppi di difesa della donna (GDD) ad Imola. Qui, dopo la guerra, il 3 marzo 1946 sposa Ezio Zanelli. Muore ad Imola il 15 settembre 1974.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: In Spagna è impegnata per conto della componente italiana delle forze comuniste repubblicane nelle trasmissioni radio clandestina di Radio Milano e per conto delle forze repubblicane spagnole nelle trasmissioni radio ufficiali di Radio Barcellona.

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi