Romoli Emilio di Vittorio e Montanari Rita, nato il 24 maggio 1919 a Scandiano (Reggio Emilia). Operaio, comunista. Emigrato nel 1926 con la famiglia di orientamento antifascista a Nizza, svolge qui attività  politica con la Gioventù comunista francese a partire dal 1935. In Spagna dall'aprile del 1937, a fine anno si arruola dapprima nel battaglione André Marty, poi passa alla 3. Compagnia del 3. Battaglione della 12. Brigata internazionale Garibaldi. Intanto, il 20 aprile 1938 viene iscritto in Rubrica di Frontiera con il provvedimento di arresto - confermato il 24 giugno 1939 -, e il 17 giugno nel Bollettino delle Ricerche con schedina n.0965. Portaordini conosciuto per la giovane età  come la Mascotte, si trova sui fronti dell'Ebro e dell'Estremadura, dove rimane ferito alla gamba sinistra l'8 settembre 1938. Rientrato in Francia nel febbraio 1939, viene internato ad Argelès da dove evade nel mese di maggio tornando a Nizza dalla famiglia. Qui viene arrestato nel giugno 1940 e internato per alcuni mesi nel Forte di Mentone da dove viene poi tradotto a Reggio Emilia il 24 giugno 1941, presso la prigione di San Tomaso. Qui viene trattenuto e interrogato dalla polizia fascista e infine, il 2 agosto 1941 la Commissione provinciale di Reggio Emilia lo invia al confino a Ventotene per tre anni. Prima di essere trasferito nella colonia dove giunge il 21 maggio 1943 per esserne liberato alla fine di agosto dello stesso anno, passa per diversi ospedali sempre in stato di detenzione per disturbi reumatici e sospetto di tumore. Viene quindi ricoverato prima all'ospedale degli Incurabili di Napoli il 4 marzo 1942, da cui è dimesso il 17 dicembre. Ancora il 21 aprile 1943 risulta internato al sanatorio di Viserbella da cui è dimesso il 7 maggio e associato alle carceri di Rimini. Dopo il confino, torna a Reggio Emilia, presso la casa di una zia. Con l'avvento della RSI viene nuovamente arrestato e rinchiuso nella prigione di San Tomaso dove sono rinchiusi anche i fratelli Cervi. Il giorno dopo la loro fucilazione, il 7 gennaio 1944, nella notte la prigione viene bombardata, evento che permette a Romoli di evadere e tornare presso la zia. Il giorno successivo però si unisce alla Resistenza locale, per la quale è commissario di distaccamento nella 26. Brigata Garibaldi, noto con i nomi di battaglia di Spagna, Udino, il Boccia. Gli viene riconosciuta la qualifica partigiana dall'11 giugno 1944 al 25 aprile 1945. Dopo la guerra torna in Francia, a Parigi, dove risulta ancora in vita nel 1974.

Revisore: Erica Grossi

Revisore: Erica Grossi

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