Chiesa Oberdan di Garibaldi (Garibaldo) e Cini Ada, nato l'11 settembre 1911 a Livorno. Portuale, marinaio, muratore, comunista. Fratello minore di Mazzini (Mazzino) Chiesa, anche lui volontario in Spagna Frequenta tutte le scuole elementari. Attivo antifascista e membro dell'organizzazione comunista livornese, è ricercato dall'OVRA (Bollettino delle Ricerche dal 1932). Svolge il servizio di leva in Marina e viene congedato nel settembre 1933. Per sottrarsi al mandato di cattura espatria clandestinamente il 19 dicembre 1933 recandosi in Algeria, a Bona dove lavora per l'impresario antifascista Faraoni. Perseguitato dalla polizia fascista, è espulso nel giugno 1935 e fugge a Marsiglia dove si rifugia presso Leo Franci lavorando come scaricatore. Dopo sei mesi è ad Ajaccio: qui lavora, dapprima, in una fabbrica e poi come sguattero in un ristorante insieme al fratello Mazzino (Mazzini). Viene Iscritto in Rubrica di Frontiera. Va poi a Grenoble (Isère), dove risulta residente (e segnalato alla polizia) fino al 31 agosto 1936. È tra i primi volontari a raggiungere la Spagna. Si reca a Barcellona clandestinamente con un passaporto che porta il nome di Nicola Gonzàlez e il 2 settembre è in Catalogna nella caserma "Carlos Marx". Si arruola prima nella Colonna catalana "Libertad" e poi come mitragliere nella centuria Gastone Sozzi con Francesco Leone. Partecipa alle azioni di Pelahustan (12-13 settembre), a Real Cenicientos (a quota 1300 mt.) e a Chapineria (17-18 ottobre). Poi passa nella Brigata internazionale franco-belga Commune de Paris. Nel passaggio ad Albacete il 28 ottobre, entra nello Stato Maggiore del Battaglione Garibaldi e partecipa alla difesa di Madrid. Viene ferito alle gambe da una granata a Casa de Campo il 19 novembre 1936. Viene trasferito all'ospedale di Valencia dove resta per tre mesi e mezzo. A guarigione avvenuta, passa a far parte del Servizio di Vigilanza al Ministero della Guerra come scorta di Virgilio Llanos e poi come guardia del corpo dei Ministri Largo Caballero e Alvarez del Vajo. Intanto, il 2 aprile 1937 è schedato dalla Prefettura di Livorno. Nel settembre passa alla Marina da Guerra è imbarcato come "torpedista" (silurista) sul cacciatorpediniere "San Juan" che fa la spola tra Barcellona e Cartagena e prende parte ai combattimenti di Cabos Palos e Cherchel. Poi nell'ottobre del 1938, dopo il ritiro dei volontari, passa dal campo di smobilitazione di Torelló e poi in quelli di Llagostera e di Castellon de Ampurias. Uscito dalla Spagna nelle colonne di ex combattenti che marciano verso i Pirenei, rientra in Francia dove, il 6 febbraio 1939, è internato ad Argelès. Qui incontra il fratello Mazzino che gli propone di evadere. Oberdan si rifiuta seguendo le disposizioni del PCd'I: restare nei campi per ottenere l'espatrio in America Latina. Il 21 aprile del 1939 è tradotto a Gurs (nell'ilot Y, gruppo italiano). Rinchiuso di nuovo a Argelès (Camp n.8, gruppo italiano) almeno fino al luglio del 1940, data riscontrata nell'intestazione di una sua lettera alla madre. Incarcerato al Forte Mont Louis (forse per un tentativo di evasione), il 29 aprile 1941 viene trasferito nel campo di sorveglianza speciale del Vernet (sezione C reduci di Spagna, baracca n.35, n. di matricola 7735). Le pessime condizioni lo spingono, nella primavera del 1941, a chiedere il rimpatrio. Consegnato il 23 settembre 1941 ai fascisti al valico di Ponte Unione (Mentone), è condotto nelle carceri di Livorno il 17 ottobre1941 e poi in questura e interrogato il 28 ottobre. Con sentenza del 17 novembre 1941, nonostante sia affetto da fibrosi biapicale e bronchite asmatica diffusa, la Commissione provinciale di Livorno lo invia al confino a Ventotene per cinque anni. Liberato nell'agosto 1943, torna a Livorno e partecipa alla lotta di Liberazione. Il comando militare di Livorno il 30 settembre 1943 lo assegna al comando di distaccamento col grado di sottotenente. In data primo gennaio 1944 è nominato Commissario politico di Brigata. Arrestato in seguito a un'imboscata tesagli dai fascisti, pare il 22 dicembre 1943, è rinchiuso nel carcere Don Bosco di Pisa. Prelevato dal carcere dai fascisti il 28 gennaio 1944, è fucilato sulla spiaggia di Rosignano Solvay all'alba del 29 dal tenente Cardile che gli spara il colpo di grazia. Il 19 luglio 1944 il suo nome viene dato al 10. Distaccamento Oberdan Chiesa che poi diventa la 3. Brigata Garibaldi Oberdan Chiesa, composta in grande maggioranza di livornesi. Insieme ad altri partigiani livornesi è sepolto al cimitero livornese dei Lupi. Sulla lapide si legge «Ai gloriosi caduti della Resistenza il Comune di Livorno a perenne ricordo». È insignito di medaglia d'argento alla memoria.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: A guarigione avvenuta, passa a far parte del Servizio di Vigilanza al Ministero della Guerra come scorta di Virgilio Llanos e poi come guardia del corpo dei Ministri Largo Caballero e Alvarez del Vajo. Nel settembre passa alla Marina da Guerra è imbarcato come torpedista sul cacciatorpediniere “San Juan” che fa la spola tra Barcellona e Cartagena.

Revisore: Erica Grossi

Annotazioni: La morte avviene per esecuzione da rappresaglia. Prelevato dal carcere dai fascisti il 28/01/1944, è fucilato sulla spiaggia di Rosignano Solvay all’alba del 29, “finito” dal tenente Cardile che gli spara il “colpo di grazia”. Risulta celibe fino alla data del 24/11/1941 quando è inviato al confino a Ventotene.

Revisore: Erica Grossi