Antonini Paolo di Rinaldo, nato il 30 aprile 1905 8secondo altre fonti nel 1903) a Civitavecchia (Roma) da genitori romagnoli. Muratore, anarchico. Anche il padre Rinaldo è schedato come anarchico. Arrestato nel novembre 1929 mentre svolge il servizio militare per rifiuto d’obbedienza ed insubordinazione e condannato a tre anni di carcere. schedato nel Casellario Politico Centrale (CPC) come comunista ma più verosimilmente il suo credo politico è quello anarchico come suo padre Rinaldo, anche lui schedato. E ’nuovamente arrestato il 2 maggio 1935 per scritte antifasciste e proposto per il confino nel 1936 dopo 7 mesi di reclusione. Lo stesso anno riesce ad espatriare clandestinamente malgrado la sorveglianza speciale alla quale era stato condannato, rifugiandosi a Madrid e partecipa in allo sciopero dei muratori. Espulso per questo in Francia, rientra in Catalogna allo scoppio della guerra civile spagnola (secondo altre fonti è già presente al momento dell’insurrezione militare e partecipa alla decisiva presa della caserma della Montaña da parte delle milizie popolari). Si arruola coi muratori anarchici della 14. Divisione, al comando di Cipriano Mera e prende parte alla battaglia di Guadalajara, dove è ferito gravemente. Ritornato al fronte arriva a ricoprire il grado di tenente, combattendo sul fronte di Teruel. Nel maggio 1939, alla caduta del fronte del Centro, riesce a fuggire nell’Africa del Nord. Le autorità francesi lo inviano subito al campo di concentramento di Boghari nel Sud algerino, ma dopo pochi mesi evade. Riarrestato a Orano, viene portato al campo disciplinare di Colomb-Bechar nel Sahara. Evaso di nuovo al principio del 1941 giunge a Casablanca, dopo aver percorso, travestito da soldato della legione straniera, oltre duemila chilometri quasi tutti a piedi, per le interminabili piste del deserto. Cerca invano di partire per il Messico ma il 2 luglio 1942 Antonini ed altri 20 compagni spagnoli sono arrestati e portati a quella prigione militare di Casablanca sotto accusa di “attentato alla sicurezza dello Stato Francese”. La mattina del 20 luglio verso le 11 Antonini viene assassinato con il pretesto che stava tentando la fuga. La polizia fascista parla genericamente di un decesso nella prigione di Casablanca. La morte di Antonini viene segnalata con un articolo sul giornale anarchico “L’Adunata dei Refrattari” di New York il 7 novembre 1942. Altre fonti riferiscono invece che sia stato fucilato nel campo di Colomb-Bechar, campo di concentramento francese nel Sahara. Infine alcuni documenti AICVAS lo vogliono morto il 25 febbraio 1938 in un ospedale di Madrid. Per la sua vita e lotta coraggiosa contro il fascismo, la città natale di Civitavecchia gli ha dedicato una via.

Annotazioni: Informazioni biografiche integrate dall’articolo su Antonini apparso sul giornale anarchico “L’adunata dei Refrattari”, pubblicato a New York il 7 novembre 1942 a firma P,T (probabilmente Pio Turroni). Secondo la fonte AICVAS (scheda Marchetti in Istituto Parri, Milano - Archivio AICVAS b.2, fasc.8), ci sono due versioni sulla sua sorte. In una versione sarebbe morto il 25 febbraio 1938 in un ospedale di Madrid oppure tra il 1938 e il 1939 sarebbe passato in Francia per riparare in Africa. Le ricerche dell’ANPPIA concordano con la fuga in Africa, e la morte avvenuta a Casablanca il 12 luglio 1942.