Juranic Oskar di Antonio, nato l’11 ottobre 1909 a Rjeka/Fiume (Croazia). Avvocato, comunista. Figlio di un impiegato e di una casalinga, viene fatto studiare a Susak nella zona jugoslava direttamente confinante con la città di Fiume, ottenendo il diploma del liceo classico nel 1928. Trasferitosi a Zagabria frequenta la Facoltà di Legge fino alla laurea. Aderisce al Partito Comunista Jugoslavo di cui diventa un esponente di spicco come responsabile della propaganda. Presta servizio militare presso la scuola ufficiali di riserva di Bileca. Rientrato a Susek nel 1934, è arrestato e condannato dal Tribunale speciale jugoslavo per attività comunista a sedici mesi di carcere e privato del grado di sergente. Scontata la pena e rientrato a Susek il 2 ottobre 1935 gli viene impedito di intraprendere la carriera di avvocato. Collabora con diversi periodici vicini ai comunisti fino ad un nuovo arresto nel novembre 1936, seguito da un processo, che si conclude con un proscioglimento. Si stabilisce a Zagabria dove lavora presso il Tribunale. Nell'agosto del 1937 parte da Zagabria raggiungendo la Spagna repubblicana il 9 settembre 1937, via Parigi. Ad Albacete viene inquadrato nel Battaglione Addestramento a capo di un plotone di jugoslavi, poi nel battaglione Djure Djakovic, con incarichi politici e militari, ed infine nel Comando di Battaglione. Il 12 agosto 1938 è gravemente ferito sul fronte di Teruel e ricoverato ad Alcoy e poi a Denia nel Levante. Rientrato nella XV Brigata in Catalogna nel gennaio 1939, dopo l’ultima disperata difesa, passa in Francia il 9 febbraio 1939 e viene internato ad Argelès, Gurs, Vernet e poi nella fortezza di Colliure a causa di un piano di evasione. Da lì passa al campo di Agde e nel giugno 1939 ritorna a Gurs, dove sono concentrati i volontari jugoslavi. Traferito a metà del 1940 al Vernet, vi rimane fino all’aprile del 1941, quando viene spostato nella Francia occupata dei tedeschi. Arrestato dalla Gestapo il 5 maggio del 1942, viene deportato in Germania a Fuerth (Baviera) dove lavora come aiuto meccanico. Nuovamente arrestato dalla Gestapo viene e deportato l’8 dicembre 1943 nel campo di Dachau (Baviera). Qui resta fino all’arrivo degli americani il 21 aprile del 1945. Successivamente, in Jugoslavia, ricopre altri incarichi, tra cui quello di Segretario generale del Ministero degli Esteri, fino al 1948, quando viene coinvolto nei processi di Dachau, intentati contro comunisti sloveni accusati di aver collaborato con i nazisti durante la permanenza nei lager. Condannato a morte dal Tribunale di Lubiana sulla base di testimonianze dubbie, la pena viene sospesa. Successivamente scarcerato e definitivamente riabilitato nel 1976.