Abello Giuseppe di Giovanno e Abello Margherita, nato a Estròp/Stroppo (Cuneo) in Frazione Chüchalés/Cucchiales n.17 il 15 gennaio 1903, comunista. Contadino e allevatore, a conclusione del servizio militare espatria clandestinamente in Francia (data non nota) dove finisce per stabilirsi ad Aubervilliers (Seine-Saint Denis), al 68 di rue de Paris. Al momento non disponiamo di altre informazioni relative alla sua vita precedente l’espatrio (stato civile, eventuali coniuge e figli, ecc.) ma sappiamo che nell’emigrazione era operaio in una fabbrica (probabilmente metalmeccanica) della periferia parigina. In possesso o in attesa di naturalizzazione, grazie alla legge del 1927 volta a favorire la integrazione dei lavoratori stranieri, arrivati in Francia per surrogare nei posti di lavoro le pesanti perdite umane, della Grande Guerra, parte volontario per la Spagna repubblicana dove giunge l'1 ottobre 1936. Raggiunta Albacete (Murcia), sede del Comando e del Commissariato delle Brigate Internazionali e principale base logistica e organizzativa, si arruola nel battaglione italiano “Garibaldi” come sanitario; successivamente, dalla primavera del 1937, fa parte del 2. battaglione della 12. Brigata Internazionale “Garibaldi”. Combatte a Cerro Rojo, Puerta de Hierro, Pozuelo, Mirabueno, Guadalajara, Casa de Campo, Huesca, Brunete, Farlete e Caspe. Ferito ad una gamba. Viene promosso sergente sul fronte dell’Ebro. Dopo il ritiro dai fronti e la smobilitazione dei volontari internazionali (fine ottobre del 1938) riesce a ritornare indenne in Francia. All’inizio di giugno del 1940 viene fermato nel corso di un banale controllo di polizia. Trattenuto in stato di arresto quale straniero indesiderabile, al termine di un breve soggiorno in carcere é trasferito nel durissimo campo del Vernet d’ Ariège, dove arriva il 17 giugno 1940. Rinchiuso nel Quartier “C” (*) dove erano internati numerosi veterani delle Brigate Internazionali con altri prigionieri considerati irriducibili. Abello è gli altri internati sono oggetto di attenzioni da parte della Commissione Italiana di Armistizio con la Francia (Ciaf) che dopo aver segnalato a più riprese (gennaio, marzo, aprile del 1941) le pessime condizioni del campo, sollecita per lui e gli altri internati italiani la autorizzazione al rimpatrio. Poco tempo dopo, in attesa del rimpatrio, Abello riesce a ristabilire il contatto con un Partito comunista ormai clandestino e impegnato nell’ organizzazione della guerra antifascista. È su indicazione dello stesso Partito che il nostro riesce ad evadere il 27 aprile del 1941: il suo internamento è durato esattamente dieci mesi e dieci giorni. Una diversa fonte, pur confermando sostanzialmente il suo arrivo al campo del Vernet il 17 giugno, ne ipotizza una provenienza diversa ed a prima vista poco probabile: stando alla fonte, infatti, sarebbe arrivato al Camp du Vernet (ovviamente in condizioni di detenzione) non da Parigi e dintorni, ma dalla località di La Seyne-sur-Mer (dipartimento di Var), il principale sobborgo di Tolone. In realtà questa seconda ipotesi risulta errata: si tratta di una svista, in cui l’estensore della nota della polizia equivoca tra località la località di La Seyne-sur-Mer) e il Dèpartment (quello appunto de la Seine). Nello stesso sobborgo il 6 febbraio 1940 era deceduto per malattia l’omonimo compaesano Giuseppe Abello (nato a Stroppo in borgata Ciamin il 10 di-cembre del 1906), anch’egli veterano della 12. Brigata Internazionale “Garibaldi” in Spagna). Nessuna altra notizia dagli Archives Départementales de l’Ariège, dove non esiste un fascicolo personale a suo nome ma soltanto una scheda che ne segnala la data di evasione. Non sono disponibili al momento ulteriori notizie.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017 realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio Centrale dello Stato – Roma , Archivio del Comune di Stroppo (Cuneo), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas). Archives Départementales de l’Ariège – Foix. Un ringraziamento di Gianpaolo Giordana all’amico e compagno Andrea Andrico, bresciano di San Giacomo, che ha procurato documenti e fotografie tratti dal CPC. Altre fonti forniscono come data di nascita il 10 dicembre 1906. Scaheda aggiornata con le informazioni fornite da Andrea Torre da RGASPI, F. 495, Op. 221, D. 856.