Briscolini Anildo di Sante, nato il 12 marzo 1902 a Pergola (PS). Comunista. È un muratore di modesta cultura ma di carattere deciso. Fin dalla comparsa del regime fascista simpatizza apertamente per il movimento comunista. Non disdegna di venire alle mani con i fascisti e con le forze dell'ordine. Nel giugno del 1921 è condannato a due mesi e sedici giorni di reclusione per oltraggio e violenza a pubblico ufficiale. Per sfuggire alle persecuzioni del regime espatria clandestinamente nel 1923 subito dopo aver terminato il servizio militare. Si reca in Lussemburgo a Esch-sur-Alzette dove risiede il fratello Sisto. Dopo un anno si trasferisce a Rumelange; entra nel soccorso rosso internazionale, è attivissimo a livello di propaganda sovversiva. Prende parte alle riunioni del Partito comunista; è costantemente sorvegliato e ben presto ammonito dalla polizia locale, Lavora come minatore e sempre a Rumelange si sposa con Aurelia Branchini. Nel 1935 gli nasce il primogenito ma malgrado la responsabilità della famiglia nel novembre 1936 decide di andare in Spagna. Il 27 novembre entra in Spagna ed è inquadrato come telefonista nei reparti artiglieria delle Brigate Internazionali, batteria "A. Gramsci". Alla fine dell'estate 1937 usufruisce di una licenza dopo essere stato ferito. Fa ritorno in Lussemburgo, non riuscendo a trovare lavoro decide di ritornare in Spagna. Rientra il 28 gennaio 1938 a Barcellona, incorporato nella Brigata Garibaldi e resta in Spagna fino alla fine della guerra. Internato ad Argeles-sur Mer.e poi a Gurs di qui riesce a far ritorno in Lussemburgo dalla famiglia. Arrestato il 22 agosto 1940 dalla polizia tedesca è tradotto in Italia lasciando in Lussemburgo la moglie incinta e il figlio. ln Italia è condannato a cinque anni di confino per la sua partecipazione alla guerra di Spagna, destinazione le isole Tremiti. Al confino continua a manifestare i suoi sentimenti ostili al fascismo, il 25 marzo 1942 è trasferito a Ventotene. Nell'agosto del 1943 è liberato e fa subito ritorno in Lussemburgo dalla famiglia. Ma il suo impegno antifascista non viene meno, partecipa alla resistenza in Lussemburgo fino a che la polizia tedesca lo arresta di nuovo. Viene deportato a Mauthausen, matricola 113177, dove muore il 30 marzo 1945 pochi giorni prima di vedere abbattuta definitivamente la dittatura contro la quale aveva combattuto tutta la vita.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti Comune di Pergola; Testimonianza del fratello Vilfredo (Irsmlm); Archivio Centrale di Stato. Fondo Confinati Politici; A. Lopez, L \\\'antifascismo meridionale guerra di Spagna, Aicvas. Roma 1982, p.29; A Lopez, Dalla Spagna alla resistenza in Europa, in Italia, ai campi di sterminio, Aicvas. Roma 1983, p.31; A. Dal Pont e S. Carolini L’Italia al contino 1926-1943 vol III La Pietra, Milano 1983 , p.1215; P. Giannotti. (a Cura di) La provincia d/ Pesaro e Urbino nel regime fascista, Il lavoro editoriale, Ancona 1986., p.251