Bret Francesco Tommaso di Franceso (Sís) e di Maddalena Perotti nato a Sëzanë/Cesana Torinese (Torino) il 31 maggio del 1897, socialista. Di professione contadino e allevatore. Soldato nella prima Guerra Mondiale nelle file del Battaglione Exilles (3. reggimento Alpini), non verrà congedato che nel corso del 1922. Poco dopo esser ritornato a casa si sposa a Cesana con Giovanna Vial con cui non tarda ad espatriare oltralpe (modalità non note, ma non è difficile ipotizzare l’espatrio clandestino). Si stabilisce nei dintorni di Grenoble (Isère). Intanto che la famiglia cresce (uno alla volta, diventerà padre di quattro figli), lavora come operaio in una fabbrica della zona. Tempo dopo si trasferisce definitivamente nella cittadina di Fontaine, alle porte di Grenoble. Attivo militante socialista sindacalizzato, nell’autunno del 1936 Bret parte volontario da Grenoble per raggiungere la Spagna repubblicana: nella seconda metà d’ottobre è ad Albacete (Murcia), sede dei Comandi e del Commissariato nonché principale base logistico-organizzativa delle Brigate Internazionali. Sosta un breve periodo a La Roda (un villaggio nelle campagne intorno ad Albacete) per un periodo di addestramento con il gruppo comandato da Guido Picelli (deputato comunista di Parma prima del fascismo). Il reparto non diventa la 4. Compagnia del nascente Battaglione italiano Garibaldi (XII Brigata Internazionale), formata inizialmente da 310 volontari italiani, da 150 francesi (in gran parte di origine italiana), e da una trentina di combattenti polacchi. Dalla lì partono in fretta tra l’11 e il 13 novembre per il fronte di Madrid, ormai sotto assedio. I fascisti attaccano da Sud e da Nord-ovest della capitale. Madrid, raggiunta il giorno precedente dalla XI Brigata Internazionale Hans Beimler, era stata difesa fino ad allora dalle unità del 5. Regimiento de Milicias Populares, dalla colonna anarchica comandata da Cipriano Mera (la futura 43. divisione), da alcuni battaglioni miliziani della UGT e della JSU-UHP. Bret combatte con la 4. Compagnia nell’ attacco al monastero fortificato in cima al Cerro de los Ángeles (Cerro Rojo), poi a Pozuelo de Alarcon, a Casa de Campo e alla Ciudad Universitaria. All’inizio di gennaio del 1937 prende parte a una piccola offensiva sull’altopiano a Nord di Madrid, che vede i garibaldini conquistare alcune piccole località castigliane tra cui Mirabueno. Nell’azione, durata pochi giorni e rivelatasi in seguito utilissima grazie alla accurata ricognizione sul terreno, alla predisposizione di postazioni difensive ben mimetizzate ma anche all’ organizzazione di unità miliziane ausiliarie, cadono tuttavia Picelli ed altri compagni. Rimasto sull’altopiano con la sua compagnia, un po’ di presidio, un po’ per addestrarsi all’uso delle nuove mitragliatrici Maxim appena giunte dall’URSS (, Bret riparte all’inizio di febbraio per combattere nella zona di Arganda nel corso della battaglia del Jarama (7-22 febbraio). Ritorna sull’ altopiano a marzo, quando gli uomini del Battaglione Garibaldi, le unità miliziane ausiliarie, il Battaglione Pasionaria della JSU e reparti della 11. e 12. Brigata Internazionale, salgono a contrastare l’offensiva delle Camicie Nere italiane del CTV. É la battaglia di Guadalajara (8–23 marzo 1937). Gravemente ferito in combattimento l’11 marzo durante gli scontri nel bosco di Brihuega e Toriija contro le camicie nere di una Divisione fascista, la Fiamme Nere, Francesco Bret riceve le prime cure all’Ospedale di Guadalajara, ma ciononostante muore nel corso della medesima giornata. E’ sepolto nel cimitero di Guadalajara.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017 realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 18, fascicolo 91), Archivio del Comune di Cesana Torinese,= Testimonianza del defunto Cav. Angelo Court (Cesana Torinese, marzo del 2001).