Andreotti Luigi di Gisberto e Riccarda Scanavini, nato il 21 maggio 1907 a Pontelagoscuro di Ferrara. Muratore, tipografo comunista. Espatria con regolare passaporto nel 1930 per sottrarsi alle persecuzioni, recandosi in Francia. Lavora come muratore e si iscrive al Partito Comunista, ritornando clandestinamente in Italia per il lavoro illegale di propaganda. Inserito nel Bollettino delle Ricerche, ritorna in Francia sempre clandestinamente. Si ammala e viene allora inviato in Unione Sovietica il 4 marzo 1932 per subire un intervento operatorio. Una volta guarito si sposta Batum con la fidanzata Bieridze Fatma sul Mar Nero, dove lavora come interprete in un ambulatorio medico per marinai stranieri. Inoltre lavora come istruttore politico al Club Internazionale dei marinai e successivamente in una fabbrica di zucchero a Kerch in Ucraina. Tornato a Mosca lavora come linotipista per una tipografia. Dall’URSS rientra a Parigi e giunge in Spagna il 3 aprile 1938 entrando a far parte del Gruppo Artiglieria Internazionale nella batteria “Rosa Luxemburg” e poi nella batteria anticarro aggregata alla XV Brigata internazionale. Combatte sull’Ebro e dopo la decisione del governo repubblicano di ritirare i volontari internazionali è portato nel campo di smobilitazione di Torellò. Al crollo del fronte catalano è nel gruppo di volontari smobilitati che riprendono le armi per proteggere la fuga della popolazione civile verso la Francia sotto l’avanzata franchista in Catalogna. Uscito dalla Spagna il 7 febbraio 1939, è internato nei campi di Argelès-sur-Mer e di Gurs. Rifiutato l’arruolamento nella Legione Straniera, è rinchiuso nella fortezza di Mont Louis e poi l’8 aprile del 1941 è tradotto in Italia. Il 13 giugno è condannato a 10 anni dal Tribunale speciale per l'attività svolta a Ferrara nel 1931. Liberato nell’agosto 1943 alla caduta del fascismo è arrestato nuovamente e rimane in carcere fino a pochi giorni prima della Liberazione. Nessuna ulteriore notizia.