Bregoli Pietro di Giovanni e Bregoli Angela, nasce a Pezzaze (Brescia) il 10 dicembre del 1904. È segnalato come comunista. Dei suoi anni giovanili si sa solo che ha conseguire un'istruzione elementare Viene chiamato alle armi il 22 aprile del 1924, e assegnato al 6. Reggimento alpini. Battaglione Vestone (Verona). Congedato il 5 ottore del 1929, emigra con regolare passaporto in Francia il 31 maggio del 1930 per ragioni di lavoro. Fino ad allora "non consta abbia militato in partiti sovversivi o manifestato simpatie per essi". L'anno dopo, viene espulso dal Paese per irregolarità riscontrate nella carta d'identità. Si trasferisce in Germania. e qui subisce la repressione poliziesca per aver svolto attività comunista. È quindi in Spagna dove. tra l'altro. si sposerà. Il 14 dicembre del 1933, è arrestato a Barcellona imputato di aver partecipato ai moti insurrezionali anarchici, e quindi imprigionato nel carcere Modelo. Liberato parte per ragioni di lavoro alla volta di Valencia. Iscritto nella rubrica di frontiera, nelle carte di polizia viene indicato prima come "anarchico" e poi come "simpatizzante comunista" aderente al Comitato del fronte unico di Barcellona. Nel frattempo in Calle Nueva de la Rambla, ha trovato occupazione in una fabbrica di statuine di gesso di proprietà di un connazionale. Si professa ancora comunista, ma pare non svolga una particolare attività politica, forse per timore di essere espulso. Nel novembre del 1935, il Nostro. conosciuto come "Rino". si iscrive sia alla LIDU locale, che alla sezione catalana del SRI. I rapporti degli informatori lo descrivono come un "elemento attivissimo e dinamico. ben conosciuto dalla polizia locale per la sua instancabile attività nella propaganda delle idee che professa"'. È in contatto col Partito comunista, e pare svolga un'attività di controllo sugli italiani «politicamente sospetti» residenti nella città catalana. Dopo aver partecipato attivamente alla battaglia di strada del 19 luglio del 1936 in difesa della Repubblica, aderisce al Partit socialista unificat de Catalunya (PSUC) e si arruola nei primi reparti di miliziani antifascisti entrando nella colonna Villalba. Presente sul fronte aragonese tra settembre e ottobre, è citato all'ordine del giorno di una formazione militare italiana "per aver valorosamente combattuto alla presa di monte che sovrasta Huesca. In una nota fiduciaria. si attesta che il Nostro "occuperebbe nelle milizie una posizione preminente e sarebbe a capo di una importante [unità] italiana sul modello degli arditi formatasi a Barcellona. Considerato dalla polizia italiana persona di grande fermezza e carattere, coraggioso, uno dei comunisti più stimati ed ascoltati dai dirigenti del PSUC, nel novembre dello stesso anno sarà col suo reparto sul fronte di Madrid. Promosso al grado di capitano, svolge l'incarico di istruttore nella scuola di guerra. Caduta la Repubblica nel luglio del 1939 è internato nel campo francese di Gurs; qui fa domanda per ritornare in Spagna avendo lasciato lì la moglie e un figlio. Verso il marzo dell'anno successivo, sarà segnalato prima a Moulin des Torpa, e quindi a Noordpeene, Nel 1942 è ancora in Francia. Da questo momento, di lui non si hanno altre notizie.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Cucchini per il volume I soldati della buona ventura: militanti antifascisti bresciani nella guerra civile spagnola (1936-1939) 2. ed. riveduta e aggiornata. - Rudiano (Bs): GAM, 2011 [ISBN] 978-88-89044-56-8 sulla base delle seguenti fonti: ACS, Mi. DGPS, cpc. b. 830, fasc. 119575; ACS, Mi, DGPS, DPP. pacco 1 86, n. 69; AICVAS. La Spagna nel nostro cuore. cit., pp. 103. 514; Antifascisti Casellario politico centrate. Cit.. n, 4. 1988. ad nomen; Archivio AICVAS, Milano, scheda ad nomen; D. Morelli. Antifascisti bresciani nel Casellario politico centrale, n. 22, 1991 , ad nomen