Borgo Giuseppe di Luigi e Mortara Emilia, nato il 24 gennaio 1910 a Castagnole Monferrato (Asti). Commerciante anarchico,. Emigrato nel capoluogo piemontese, il 18 febbraio 1931, fin dai primi anni del regime, si fa notare per l’attività antifascista nel Partito Socialista massimalista. Il 25 ottobre 1932 espatria clandestinamente in Francia, ma la Regia Prefettura torinese ne ottiene la condanna a 3 anni di ammonizione con sentenza di confino, inflitta dalla Commissione provinciale di Torino. Nel frattempo, si stabilisce a Lione dove viene presto arrestato perché trovato privo di documenti. Detenuto per 3 mesi, quando torna in libertà ha 15 giorni per lasciare la Francia perché colpito da decreto di espulsione. Entra però illegalmente in Spagna l’11 ottobre del 1933 e si stabilisce a Barcellona. Nel 1934 prende parte alla rivolta dei minatori della regione asturiana. La rivolta volge al peggio per le forze ribelli, Borgo viene arrestato e condannato alla pena di 6 anni e 3 mesi di reclusione dal Tribunale Militare di Huelva e detenuto nel Carcere di Valverde del Camino. Esce nel febbraio del 1936 a seguito della vittoria elettorale del Fronte Popolare. A giungo viene arrestato a Madrid con l’accusa di aver preso parte a violente azioni di vendetta politica ma appena torna in libertà si unisce all’insurrezione popolare contro la sollevazione franchista del luglio 1936. In agosto, fa ritorno a Barcellona per arruolarsi nella Sezione italiana aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI. Dopo i fatti del maggio 1937 entra nella 29. Divisione, la ex Divisione Lenin del POUM. È commissario politico del 4. Battaglione della Divisione sul fronte dell'Aragona. Combatte nelle battaglie intorno a Huesca, rimanendo ferito alla gamba destra. Riceve le prime cure nell’ospedale di Lleida, in Catalogna. Torna al fronte nel novembre 1937 come interprete presso il Comando del 3. Corpo dell’Esercito di Terra. Alla fine del 1938, si unisce alla ritirata delle forze antifranchiste, a dicembre risulta infatti di passaggio dal campo di Torelló. Esce dalla Spagna il 7 febbraio 1939 con alcuni compagni, tra cui Borla, Pizzala, Bonfanti, Ceggion e Sallustro coi i resti di volontari italiani comandati da Aldo Morandi. . È internato ad Argelès e a Gurs. Nel 1941 è rimpatriato in circostanze non chiare e arrestato alla frontiera. In seguito, risulta condannato per presunti delitti commessi in Italia mentre Borgo era già volontario in Spagna. Detenuto per un certo periodo ad Alghero, torna in libertà, si porta ad Aosta dove vive con la moglie e i due figli, e dove apre una attività commerciale di articoli idraulici. Muore ad Aosta il 5 marzo 1985.

Annotazioni: Secondo Giordana, Borgo non partecipa alla Resistenza come invece viene riportato da altre fonti, in particolare quelle bibliografiche che però non riportano mai informazioni dettagliate circa formazioni, tempi e luoghi dell\\\'attività partigiana. Da verificare.