Amosso Francesco di Giuseppe e Leone Anna, nato a Feletto (Torino) il 27 luglio 1902, socialista. Di professione contadino e poi minatore. Iscritto al Partito Socialista Italiano dal 1919 al 1922. Frequenta le scuole elementari. Presta servizio militare negli Alpini nel 1921. Espatriato in Francia con modalità e data non note, ma certamente dopo l’inizio del regime e della dittatura fascista. Si stabilisce e trova lavoro Tressence lungo il confine Nord Orientale, nel Dipartimento della Mosella Per vivere lavora come minatore, come del resto diversi connazionali emigrati nelle regioni al confine tra Francia, Belgio, Lussemburgo e Germania. Non abbiamo informazioni più specifiche sulla sua vita negli anni della emigrazione, niente sulla situazione familiare, sull’impegno politico e sindacale. Possiamo solo presumere che, al pari di molti altri emigrati di diverse nazionalità, dopo il 1927 avesse conseguito la naturalizzazione francese. Residente ad Hayange (Mosella), Amosso con l'aiuto del Comitato di Aiuto alla Spagna di Parigi, parte volontario per la Spagna repubblicana nella seconda metà di febbraio del 1938 e attraversando i Pirenei giunge il 9 aprile 1938. In una località non nota (potrebbe trattarsi di Castelnau o Quintanar de la Republica) riceve un minimo di addestramento insieme ai rimpiazzi destinati al 1. Battaglione, 2. Compagnia della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Evita così un battesimo del fuoco catastrofico, come sarebbe stato quello di primavera sul fronte di Aragona (veemente offensiva fascista e disastrosa sconfitta repubblicana che vede le Brigate Internazionali quasi accerchiate combattere e drammaticamente ritirarsi dal settore di Caspe nel Basso Ebro, ma è sicuramente impegnato l’estate successiva nella lunga e conclusiva battaglia dell’Ebro (luglio-ottobre 1938). Quando alla fine di ottobre i volontari delle Brigate Internazionali sono allontanati dai fronti per essere raccolti nei campi di smobilitazione, Amosso cerca inutilmente di far subito ritorno in Francia: ci riuscirà soltanto nel corso della retirada nella prima decade di febbraio del 1939. Internato inizialmente nel campo di Argelès-sur-Mer (Pyrénées Orientales), poi in quello di Gurs (Basses Pyrénées), ne esce precettato in una Cte (Compagnie de travailleurs etrangers), incaricata d’effettuare lavori di fortificazione lungo i confini settentrionali della Francia. Sfuggito alla cattura nel giugno del 1940, dopo la disfatta dell’Armée française e l’occupazione nazista, rimane a lungo in fuga fino a quando, due anni e mezzo dopo, riesce a raggiunge i partigiani per combattere fino alla Liberazione con una formazione di FTP, poi Ftpf (Francs tireurs et partisans français), organizzata dal Pcf (Parti communiste français). Dopo la Liberazione, Amosso si vedrà riconfermare la naturalizzazione e la cittadinanza francese revocate nel 1939 e decide di rimanere definitivamente a vivere oltralpe, senza più fare ritorno al paese. E’ deceduto il 5 febbraio del 1971 a Tressange (Moselle), sua prima probabile località di residenza fin dal giorno del rientro in Francia.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana edita nel volume Sul fronte di Gandesa, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Istituto Storico Regionale “Parri” – Bologna, Archivio del Comune di Feletto (TO)