Borello Enrico di Desiderato e Gallo Felicita, nato Oulux (Torino) il 27 giugno 1898, antifascista. Di professione muratore. Frequenta le scuole elementari. Compie il servizio militare dal 1917 al 1920 nel corpo di Sanità degli Alpini come infermiere. Espatriato in Francia in data e con modalità non note e poco dopo la fine della Grande Guerra, nel 1921 risiede a Sanary-sur-Mer (Var), nella Francia del sud-est, non lontano da Tolone. Antifascista impegnato, in Italia viene iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto, quasi certamente a causa della natura illegale dell’espatrio. Iscritto alla CGT dal 1936. Vive con moglie Anna Maria Oddone (conosciuta come Josephine), ragazza di origini italiane e piemontesi, conosciuta e sposata in Francia. La coppia é senza figli. Borello giunge in Spagna il 28 aprile 1938. Viene inserito inizialmente in un battaglione della 14ª Brigata Internazionale “La Marseillaise”, a prevalente reclutamento francese, con l’incarico di barelliere. Nell’aprile del 1938, al termine della violentissima offensiva fascista in Aragona nel settore di Caspe, contrastata con molta fatica e tante perdite dalle Brigate Internazionali, che non riescono a impedire lo sfondamento e la penetrazione nemica fino al Mediterraneo e della difficilissima ritirata in direzione del basso corso dell’Ebro, le Brigate vivono una fase di riorganizzazione al termine della quale Borello viene trasferito nel 3. Battaglione della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Nel corso di un combattimento imprecisato (ma non può che trattarsi della battaglia dell’Ebro) Borello viene ferito in combattimento al braccio destro. Ricoverato in un ospedale di Barcellona (fin quasi al momento di uscire dalla Spagna) rientra in Francia il 7 febbraio del 1939, nel corso della ritirata e con i fascisti ormai vicinissimi alla frontiera pirenaica. Rinchiuso nel campo di internamento di Gurs (Basses Pyrénées) dai primi mesi del 1940, riesce ad uscirne arruolandosi in una Cte (Compagnie de travailleurs etrangers), destinata a lavori di fortificazione lungo i confini terrestri e marittimi della Francia. La disfatta transalpina nel giugno del 1940 coglie di sorpresa anche l’antifascista valsusino, che però riesce a porsi in salvo ed a rimanere nascosto, evitando così la deportazione. Nel frattempo, la quasi ignara polizia del regime provvedeva a iscriverlo Bollettino delle ricerche-Supplemento sovversivi, schedina n. 0791 del 20.09.1939. Sopravvissuto alla guerra ed alla occupazione nazista, ritorna dalla moglie a Sanary-sur-Mer. Muore in Ospedale a Tolone il 1° dicembre del 1979.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata al aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano (Fondo Aicvas, busta 16, fascicolo 87), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 751, fascicolo 023655), Archivio del Comune di Oulx