Grosso Giovanni Pietro di Luigi e di Grosso Margherita, nato il 13 dicembre 1914 a Peveragno (CN), in regione Prédibun sutenh/Pradeboni Sottani, antifascista. Nel 1920 espatria per la prima volta in Francia ancora bambino con i genitori (contadini e allevatori) ed altri familiari. Quasi dieci anni dopo, intorno alla fine degli anni ’20, fa ritorno in Italia per qualche tempo, prima di rientrare in Francia all’ inizio del 1931 (modalità non note, forse clandestinamente), alla età di diciassette anni. Dopo una brevissima permanenza a Saint Fons (Rhône) si trasferisce a Mouans-Sartoux (Alpes Maritimes), una località già meta migratoria di numerosi altri compaesani, prossima a Cannes e situata tra le località di Le Cannet e Mougins, non lontano da Grasse. Rientra in Italia nel 1934, chiamato a prestare il servizio militare, ma poco dopo il congedo torna ad espatriare clandestinamente e definitivamente oltralpe, senza più rispondere negli anni successivi ad ulteriori richiami alle armi. A causa dei ripetuti espatri clandestini e dei reiterati rifiuti a tornare in caserma é iscritto in Rubrica di frontiera per l’arresto ma, incongruenze della burocrazia, viene contemporaneamente cancellato dai registri anagrafici di Peveragno per emigrazione definitiva in Francia. Gli informatori del regime, che si annidano numerosi nelle sedi dei Regi consolati di Italia, non tardano ad accusarlo di svolgere un’intensa propaganda antifascista fra tutti i suoi conoscenti, di partecipare a tutte le riunioni antifasciste e di ricevere e distribuire opuscoli e giornali antifascisti. Diviene così inevitabile la sua iscrizione nel Bollettino deisSovversivi attivamente seguiti e talvol- ta ricercati dall’Ovra (la polizia politica del regime). Divenuto cittadino francese il 4 gennaio 1936, in virtù di una legge del 1925, approvata per facilitare la naturalizzazione dei lavoratori stranieri, prima della fine dell’anno parte volontario per la Spagna repubblicana. Dopo un breve periodo di addestramento nelle campagne circostanti Albacete (Murcia), diventata la principale base logistica ed organizzativa (nonché sede dei Comandi e del Commissariato Generale delle Brigate Internazionali), Grosso viene inquadrato nel Battaglione italiano Garibaldi, nelle cui file potrebbe avere combattuto la battaglia del Jarama (7-22 febbraio del 1937). Una fonte rivelatasi poco attendibile e male aggiornata suggerisce senza ulteriori verifiche e conferme che Grosso sia caduto in combattimento l’ 11 febbraio del 1937, nel vivo delle prime fasi, le più critiche e complicate di quella battaglia. In realtà, benché non si sappia altro sulle vicende dell’antifascista peveragnese nella guerra civile, è obbligatorio dubitare della sua morte. Presumibilmente ferito nella circostanza, forse anche in modo grave, è certo tuttavia che sopravvisse. Ne fanno fede le carte del Distretto Militare di Cuneo–Ruoli Matricolari, conservate nella locale sezione dell’Archivio di Stato. Queste ci dicono in modo chiaro ed inequivocabile di un suo richiamo alle armi nel giugno del 1940, proprio nei giorni in cui il governo di Mussolini aggrediva la Francia già attaccata a nord-est dalle armate nazista. Se ne deduce che evidentemente rientrato in Italia dovette ottemperare all’ingiunzione fascista così come al successivo ulteriore richiamo alle armi che lo raggiunse nel 1941 e lo destinò a servire in un reparto di Artiglieria da montagna. Vi sono anche ulteriori evidenze. Il Comune di Peveragno, che pure non ne conosce la località e la data di morte ne conferma anni dopo l’esistenza in vita quando, nel rispondere a una esplicita richiesta d’informa- mazioni, comunica che in data 29 agosto 1978 Grosso Giovanni Pietro era non solo vivente ma anche residente in Francia nella zona di Grasse. Muore in Francia, in data non nota, probabilmente in località non lontana da Mouans-Sartoux.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata ad aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Achivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2543, fascicolo 129088) , Archivio Istituto Storico Regionale Parri– Bologna, Archivio dello Stato Civile del Comune di Peveragno, Archives de la Mairie de Mouans-Sartoux (Alpes Maritimes)