Grassi Vittorio di Giuseppe e di Angela Castellano, nato a Tortona (Alessandria) il 12 settembre del 1897, in Frazione Vho, comunista. Studente in possesso di diploma di Scuola Tecnica viene assunto alle dipendenze delle Ferrovie dello Stato nei cui ranghi diverrà capostazione. Socialista di sinistra, decide di aderire al Partito comunista d’Italia) fin dalla sua fondazione a Livorno, il 21 gennaio del 1921. Nel corso dell’anno successivo, quand’é giovane sottocapo stazione in servizio nello scalo calabrese di Fiumefreddo Bruzio (CS), é tra gli organizzatori di un riuscito sciopero generale alla stazione ferroviaria di Paola. Retrocesso per punizione al ruolo di aiutante telegrafista, é trasferito allo scalo di Monteleone Calabro. Dopo un ulteriore trasferimento (nel gennaio del 1923) alla stazione milanese di Porta Vittoria, nel giugno successivo viene licenziato per attività antifascista. Dopo un brevissimo periodo trascorso nella casa paterna in frazione Vho di Tortona, ritorna nel capoluogo lombardo e si mette a disposizione del partito. È arrestato a Milano con due compagni il 15 novembre del 1927, accusato di appartenenza al disciolto Partito Comunista e di propaganda comunista. Tradotto nelle carceri di Perugia in attesa del processo, il 6 marzo 1929 viene condannato dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato (sentenza n.21) a 2 anni di carcere con l’aggiunta di 3 anni di vigilanza speciale della Pubblica Sicurezza. Dimesso per fine pena dal carcere di Viterbo (dicembre del 1928), viene rimandato con traduzione ordinaria a Tortona, con obbligo di soggiorno. Nel corso del 1931 riesce però a eluder la sorveglianza e ad espatriare clandestinamente in Francia, da dove parte appena gli è possibile per raggiungere l’Unione Sovietica. Rientrato in Francia, presumibilmente nel 1936 dall’autunno é volontario nella Spagna repubblicana e giunto a Barcelona s’arruola nella Colonna Trueba – Del Barrio (Ugt – Psuc/Union general del trabajo – Partit socalista unificat de Catalunya). Nel corso del 1937, lasciato a malincuore il fronte, é destinato ad incarichi politici al Commissariato delle Brigate Internazionali a Valencia (trasferito in tutta fretta a Barcelona poco prima della pesante sconfitta di primavera in Aragona, nel settore di Caspe). Nella capitale catalana, nel corso del 1938 sposa la sua compagna, la militante spagnola Josefina Varela. Lasciata la Spagna per decisione del Partito si stabilisce a Narbona (Aude), dov’é attivo caposettore e si occupa di lavoro tecnico per il Partito Comunista francese. Nel giugno del ‘39 i solerti spioni a libro paga di un ignoto Regio Consolato d’Italia ne segnalano il momentaneo trasferimento a Parigi. Circa 4 mesi dopo, il 23 settembre del 1939 (mentre sta per scoppiare la 2ª Guerra Mondiale), nella storica cittadina dell’Aude nasce il primogenito Luigi (oggi residente a Parigi). Intorno alla metà del 1940, dopo la occupazione nazifascista della Francia, lascia Narbona e si trasferisce ad est, in prossimità del confine italiano. L’obiettivo è condurre, con Emilio Sereni ed altri, un proficuo lavoro di agitazione politica tra le truppe della 4. Armata nella zona di occupazione italiana in Provenza, Delfinato e Savoia. Negli anni successivi, via via che aumenta l’attività partigiana nelle città e nelle campagne del Midi é attivo nella Resistenza francese. Nel 1944 si trasferisce a Marsiglia (Bouches-du-Rhône) dov’è re-sponsabile del Ciln (Comitato italiano di liberazione nazionale). Nella grande città portuale, teatro di tantissime azioni di guerriglia urbana dei FTP-MOI (Francs Ti-reurs et Partisans) della Compagnie Marat, ma anche di una dura repressione nazista si fa raggiungere dalla famiglia subito dopo la Liberazione della Francia, nell’estate del 1944. L’11 aprile era intanto nata la secondogenita Nadia. Qualche tempo dopo, nel 1945, secondo la testimonianza della figlia Nadia Grassi Castellano Grassi, fa ritorno in Italia con moglie e figli e dopo un soggiorno in famiglia a Tortona, il 31 agosto del 1946 può riprendere servizio come Capostazione delle Ferrovie dello Stato ad Alessandria. Nel capoluogo provinciale si sposa con rito civile con Josefina Varela. Qualche anno dopo, il 30 ottobre del 1952, viene trasferito alla stazione di Ceva (Cuneo). Il 12 dicembre del 1953 lo vede ancora in movimento, trasferito a Milano. Dopo la durissima battaglia politica nazionale delle sinistre e degli intellettuali democratici contro la legge truffa del 1953, Grassi, a causa di una ulteriore ed evidentissima rappresaglia non riesce ad ottenere l’atteso trasferimento a Tortona e deve rimanere a lungo a Milano. Riuscirà a tornare a casa soltanto da pensionato. E’ deceduto a Tortona il 18 aprile del 1988, all’età di novantun anni.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata a giugno 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2510, fascicolo 8583), Archivio di Stato Civile del Comune di Tortona (Alessandria), Archives BDIC – Nanterre (MFM 880/…, Brigades Internationales) ,