Boninsegna Lodovico di Umberto e Trentini Maria, nato il 4 gennaio 190 a Bologna. Imbianchino, comunista. Espatria in Francia come suo fratello Guido nel 1923, prendendo residenza nei sobborghi di Parigi. E’ attivo militante antifascista. Viene espulso dalla Francia dopo le manifestazioni antifasciste dell'8 febbraio 1934. Seguendo l’esempio del fratello Guido, il 5 gennaio 1937 si arruola nella compagnia italiana del Battaglione Dimitrov (XV Brigata Internazionale). Combatte sul fronte del Jarama, passando poi alla brigata Garibaldi, reparto d'assalto, quale commissario politico. Cade sotto una raffica di mitragliatrice il 12 ottobre 1937 a Fuentes de Ebro. Il fratello presente nella stessa battaglia (e che viene a sua volta ferito otto giorni dopo), corre a prenderlo e se lo carica sulle spalle riportandolo indietro, ma i soccorsi sono inutili. Il 4 dicembre 1937 l’edizione italiana dell’organo delle Brigate Internazionali “Le Volontaire de la Libertè”, pubblica nel numero 50 un necrologio firmato dai compagni del Reparto d’Assalto, a lui dedicato dal titolo: “I nostri eroi. Lodovico Boninsegna, Delegato Politico del Reparto d’Assalto. Era un vecchio delegato comunista. Espulso dalla Francia per aver partecipato alla manifestazione de l 6 febbraio 1934. Era venuto in Ispagna per combattere insieme agli altri compagni, contro l’implacabile nemico, il fascismo. E divenne ben presto il delegato politico del Reparto d’Assalto. Aveva partecipato alle battaglie di Huesca, Brunete e Farlete, dove venne ferito. Nutriva nel più profondo del suo cuore, una grande fede ed era animato da un grande coraggio, che era d’esempio per i suoi militi. Cosciente, coraggioso, buono: il nostro caro compagno possedeva tutte le doti per farsi amare e stimare. Chi si rivolgeva a lui, anche per le piccole cose, o per questioni di difficile risoluzione era sicuro di trovare un amico instancabile, che cercava di esaudire tutto e tutti. I suoi militi erano fieri di lui, orgogliosi di averlo per capo. Umile, buono, intelligente, non rimproverava che per consigliare, ed i suoi consigli erano accettati e seguiti. Considerava la lotta di Spagna come una lotta più che santa, come la lotta di redenzione della classe operaia. Boninsegna oggi non è più. Una raffica di mitragliatrice falciò la sua vita, mentre incitava i suoi miliziani all’assalto. Era balzato fuori per primo dalla trincea, e per primo cadde eroicamente. Guido, il suo fratello buono e coraggioso come lui, malgrado il fuoco terribile, corse a raccoglierlo. Se lo caricò sulle spalle e lo trasportò nelle nostre linee, ma disgraziatamente tutti i soccorsi furono vani. Il nostro Lodovico era morto per la causa. Compagno delegato politico il tuo sangue non è stato versato invano. Tu hai dato la vita per il tuo ideale, che era per te la primavera della vita. I tuoi compagni che tanto ti hanno amato, sapranno vendicarti. Lo hanno giurato sulla tua tomba. Tu sei morto fisicamente. Ma il tuo spirito è sempre vivo, più vivo che mai: e ci sarà di Guida nelle prossime azioni. Come una fiamma purissima – la fiamma dell’Ideale per cui immolasti la tua generosa esistenza – ci condurrà alla vittoria. Compagno, sapremo vendicarti. “