Ambrosini Giovanni Battista di Giacomo e Cerutti Giovanna Margherita, nato a Borgomanero il 25 giugno 1900, comunista. Di professione manovale, muratore e cementista. Poco dopo la conclusione del servizio militare, nel 1922, espatria clandestinamente in Francia attraverso la Svizzera e di conseguenza é iscritto in Rubrica di Frontiera per l’arresto. Si fa presto notare come attivo sovversivo. Nel dicembre del 1926 si trasferisce da Saint Etienne (Loire) e poi a Bruxelles (Belgio), grazie a un passaporto ottenuto nel 1922 dal Regio Consolato d’Italia di Reims (Marne). Nella primavera del 1927 emigra dal Belgio alla vicina zona mineraria del Granducato di Lussemburgo, ma viene espulso nel novembre successivo poiché comunista e membro del Soccorso Rosso nella località di Esch-sur-Alzette. Non è per nulla agevole seguire i numerosi spostamenti di Ambrosini orientandosi nelle descrizioni spesso confuse e probabilmente imprecise che ci danno le carte poliziesche: tra queste un ritorno in Belgio nel 1929, una segnalazione in Francia all’inizio del 1931 e un’altra ancora in Belgio (ad Anversa e a Pâturages) nell’aprile dello stesso anno. Ad un certo punto viene arrestato in Francia, a Metz (Moselle), nel corso di una irruzione poliziesca in una sede del Partito comunista francese. Nel 1932 è iscritto nel Bollettino delle Ricerche (schedina numero 017389. Nell’ottobre del 1933 subisce un altro arresto in Svizzera, dov’é ancora segnalato l’anno successivo mentre é già in procinto di passare nel territorio della Saar (aveva già soggiornato a Saarbrucken un paio di anni prima ospite di un pericoloso anarchico, Guido Pagani. Iscritto nel frattempo nel Bollettino delle Ricerche (Schedina n. 01738/1932), nel 1936 è ancora segnalato in Belgio, in procinto di emigrare a Sud (Marseille – Bouches-du-Rhône) e poi verso la Spagna repubblicana. Volontario in Spagna dall’agosto del 1936, il mese successivo fa parte della Centuria Gastone Sozzi, formatasi alla caserma Carlos Marx di Barcellona ed incorporata nella Colonna catalana Llibertat (organizzata da PSUC e UGT. La Centuria (una ottantina abbondante di volontari italiani più alcuni volontari stranieri, comandata dal romano Angelo Antonini e come commissario politico il comunista vercellese Antonio Roasio) é impegnata ad Ovest di Madrid, a Pelahustan, Real Cenicientos e Chapinería. In quest’ultima località il 18 ottobre del 1936 Ambrosini viene gravemente ferito agli arti inferiori. Quello di Chapinería è l’ultimo combattimento della Centuria “Sozzi” prima che i superstiti venga-no assorbiti dal costituendo Battaglione italiano Garibaldi. Dopo molte cure e una lunga convalescenza, ormai non più abile alle armi, Ambrosini lascia la Spagna nei primi mesi del 1937: il 10 marzo, appena oltre il confine, viene arrestato a Cerbère dalla Gendarmerie. Giudicato a Céret (Pirenei Orientali) dal Tribunal de première instance per l’inosservanza di un vecchio decreto d’espulsione, del 15 aprile 1937 che lo condanna a 24 giorni di detenzione nella prigione di Perpignano. Nell’estate del 1943, in precarie condizioni di salute, lascia la Francia per rimpatriare attraverso la Svizzera: privo di passaporto, ha con sè soltanto un foglio di via, rilasciatogli dal Regio Consolato d’Italia di Lugano il 24 agosto. Tre giorni dopo viene fermato al confine a Ponte Ribellasca: incarcerato a Novara e infine rimpatriato a Borgomanero, viene sottoposto a blande misure di sorveglianza, Sopravvissuto alla guerra, pensionato e celibe, Giovanni Battista Ambrosini muore a Borgomanero il 22 aprile del 1964.

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata al febbraio 2017 realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio INSMLI – Milano, Fondo Aicvas (Busta 9, fascicolo 64), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 94, fascicolo 37010), Archivio del Comune di Borgomanero (Novara), Archivio dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea “P. Fornara – Novara.