Bonetti Giuseppe di padre ignoto e Bonetti Teresa, nasce a Brescia il 25 gennaio del 1897. È segnalato come comunista. Frequenta le scuole elementari. Chiamato alle armi il 22 settembre del 1916, è inviato in zona di guerra con il 9. Reggimento bersaglieri. Dato in un primo momento per disperso durante una battaglia combattuta il 4 dicembre del 1917, sarà congedato il 22 aprile del 1920. Le carte di polizia lo indicano come persona dal carattere chiuso, ma "'incapace di provocare disordini. Non consta che abbia militato in partiti politici né che abbia svolto propaganda sovversiva". Manovale, il 1° dicembre del 1921 emigra in Lussemburgo, mentre il l° giugno del 1929 è segnalato in Belgio proveniente da Esch-sur-Alzette. Prende residenza a Seraing-sur-Meuse. a circa una ventina di chilometri da Liegi. Dall’ottobre del 1931 al maggio dell'anno seguente, fa la spola tra questa località e la vicina Ougrée, dove lavora in una miniera di carbone («Marihaye») la cui direzione lo segnala come "politicamente sospetto". Infatti. professa idee comuniste anche se "'è molto prudente e limita la propaganda verso i connazionali che conosce bene e di cui si fida''. Amico di un altro suo conterraneo, Garatti, conosciuto negli ambienti antifascisti col soprannome di «Brescia». lo si dà impiegato presso un'altra industria mineraria («Mikiels»). Nel settembre del 1932, in occasione di uno sciopero, il solerte informatore appunta che il Nostro non ha partecipato alle agitazioni in corso “per bisogno di danaro" pur "andando contro le sue idee”, così come non è notato in occasione di comizi e manifestazioni rilevate come "comuniste"'. Ma solo due anni dopo, la situazione appare del tutto diversa. tanto che un rapporto confidenziale lo descrive come "comunista convinto [chel non nasconde le sue idee". Infatti, svolge attiva propaganda politica specialmente ad Ougrée, e partecipa ad uno scontro ("buona lezione”) con i fascisti italiani di Verviers, località a pochi chilometri da Liegi'. Iscritto nella rubrica di frontiera, frequenta gli ambienti dove può incontrare i suoi compagni di fede sia italiani che belgi, soprattutto un piccolo caffè situato in Rue du Tige. II locale, gestito da una famiglia fiamminga, è luogo di ritrovo di suoi connazionali che li hanno modo di discutere la politica del Partito comunista'. Il 20 ottobre del 1936, parte volontario per la Spagna repubblicana e si arruola in una delle unità combattenti, tanto che dopo è in forza alla XII Brigata Garibaldi, Fra le sottoscrizioni pubblicate sul «Nuovo Avanti» del 17 aprile 1937, ce n'è una proveniente da Ougrée. raccolta dal socialista Francesco Porcali in cui si fa menzione di Bonetti come "volontario in Spagna. Nel numero 19 de “Il Garibaldino”, organo del Battaglione Garibaldi, del 7 novembre 1937, appare un ritratto umoristico del volontario scritto da Giacomo Calandrone con lo pseudonimo di Canapino: “La guerra impone tanti sacrifici, tutti i sacrifici; ma cercate di proibire al nostro Bon Bonetti di bere, di alzare un po' Il gomito... Potete pure fare chiudere tutti i locali dei paesini della retroguardia dove si va a riposo; Bonetti troverà il modo di sacrificare a Bacco. Croce e tormento nella retroguardia, al fronte Bonetti è coraggiosissimo, energico, serio, disciplinato. A Casa d e Campo aveva le mani tutte bruciacchiate tanto aveva sparato. Ferito ad Huesca circolò la voce della sua morte. -Ma se era fe rito ad una mano! —Comprendi; un'infezione!... (un sospiro). Poveraccio, era un buon compagno...ma il... buon compagno non era affatto morto e non aveva alcuna intenzione di morire. Lo scrisse da Benicassim... Diamine, vi sono ancora tantifascisti (e tante vigne) sulla terra!...”. Dopo il ritiro dal fronte dei volontari internazionali, deciso dal governo repubblicano nel settembre 1938, nel gennaio del 1939 è segnalato nel campo di smobilitazione delle Brigate internazionali, a Torellò. Di lui non si hanno altre notizie.

Annotazioni: Basato sulla scheda biografica redatta da Roberto Cucchini per il volume I soldati della buona ventura: militanti antifascisti bresciani nella guerra civile spagnola (1936-1939) 2. ed. riveduta e aggiornata. - Rudiano (Bs): GAM, 2011 [ISBN] 978-88-89044-56-8 sulla base delle seguenti fonti: ACS, Mi, DGPS. cpc, b, 724, fase. 54588; ACS, Mi, DGPS, DPP pacco 160. n.60; AICVAS La Spagna nostro cuore, cit.., p. 92; A.a.V.v,., Antìfascisti nel Casellario politico centrale, cit., n. 4. 1988. ad nomen; Archivio AICVAS Milano. scheda ad nomen; INSMLI, Fondo AICVAS, b, 16, fasc. 86; D. Morelli, Antifascisti bresciani nel casellario politico centrale, in «La Resistenza bresciana». Cit.. n. 22, 1991, ad nomen