Bientinesi Armando di Luigi e Iginia Cecchi, nato a Livorno il 14 gennaio 1898. Muratore, anarchico. Soldato nella prima guerra mondiale è condannato nel 1920 a un anno di carcere per duplice obiezione in zona di guerra (pena sospesa per 5 anni). Espatriato clandestinamente nel 1920 (secondo altra fonte nel 1921) in Francia a Marsiglia (Bouche du Rhone), dopo aver subito persecuzioni fasciste e carcere. Propagandista anarchico a Marsiglia nel 1924, nel 1926 lavora a Port de Bouc (Bouche- du Rhone) come scaricatore, nel febbraio 1926 rientra a Livorno, dove viene più volte fermato e sottoposto a perquisizioni infruttuose. Tenta di emigrare per due volte con il postale Livorno-Bastia, prima di procurarsi, nel maggio 1931, una barca a vela con cui passa in Corsica nel 1932 insieme all’ex-socialista Decimo Tamberi, all’anarchico Oreste Belli ed ai comunisti Ilio Barontini e Armando Gigli. Trasferitosi a Marsiglia viene denunciato dai fascisti per espatrio clandestino. Espulso dalla Francia nel 1932 per l’attività anarchica, ripara in Corsica dove viene arrestato e condannato a due mesi di prigione per non aver ottemperato al decreto di espulsione. Scarcerato in ottobre nell’agosto 1933 passa in Tunisia ad Algeri, dove si ferma 40 giorni, e poi ad Orano dove lavora nell'edilizia fino al 1935, molto probabilmente venendo a contatto con Oberdan Chiesa, quando passa in Spagna facendo il facchino nei porti di Alicante e Valencia. Il 20 luglio 1936 arriva a Barcellona insieme a Ugo Cardenti, Cornelio Giacomelli, Vittorio Marchi, Giorgio Rossi e Muzio Tosi ed il 19 agosto 1936 e si arruola nella Sezione italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI, come mitragliere di fanteria. Il 28 agosto partecipa alla difesa di Monte Pelato in Aragona. Successivamente combatte a Tardienta ed Almudevar. Nell’aprile del 1937 prende parte agli scontri di Carrascal de Huesca. Scioltasi la formazione nell'aprile del 1937 passa nella 26° Divisione anarchica “Durruti” partecipando a numerosi combattimenti. Iscritto nel Bollettino delle ricerche nel dicembre 1937 per la misura dell’arresto. Il 10 gennaio 1938 i servizi di informazione militari fascisti segnalano il Bientinesi in un elenco di “anarchici italiani che hanno preso parte al conflitto nelle milizie rosse”. Nell’estate del 1938 partecipa all’ultima grande offensiva repubblicana sull’Ebro fino al ritiro dei volontari internazionali a settembre. Dopo essera stato smobiliato nel campo di Torellò in Catalogna, dopo la caduta di Barcellona il 26 gennaio 1939, si mette in marcia verso i Pirenei con gli altri volontari e le colonne di profughi. Il 7 febbraio 1939 entra in Francia ed è internato ad Argeles-sur-Mer e poi a Vernet, dove aderisce al gruppo anarchico "Libertà o morte" insieme a Faustino Braga ed altri ex miliziani. Nel 1940 è aggregato a una compagnia di lavoro straniera (CTE) sulla frontiera franco-belga. Dopo la caduta di Parigi nel 1940 passa in Belgio a Bruxelles con Dante Armanetti, Aldo Demi, Ateo Vannucci. Lì lavora al ripristino di uno dei ponti cittadini. In seguito lavora come operaio edile e stradale in Germania a Stettino e Berlino. Il 14 novembre 1942 è consegnato alla polizia italiana al Brennero con foglio di via. Tradotto a Livorno nell’interrogatorio ammette di essere stato in Spagna, ma solo come muratore a Barcellona. Non viene creduto e deferito alla Commissione Provinciale il 23 marzo è assegnato a due anni di confino alle isole Tremiti. Alla caduta del fascismo a luglio 1943 è trattenuto e dopo lettere di protesta al Ministero dell’Interno viene finalmente liberato l’8 settembre 1943. Rientrato a Livorno partecipa alla Resistenza insieme agli anarchici Corrado Faiani, Giovanni Biagini, Manlio Cini ed Egisto e Romolo Antonelli. Dopo la Liberazione torna a lavorare nell’edilizia e rimane legato al movimento anarchico, continuando a sostenere “Umanità Nova”. Muore a Livorno il 20 ottobre 1967.

Annotazioni: Scheda biografica include notizie raccolte di Ilaria Cansella e Francesco Cecchetti per la banca dati ISGREC sui volontari antifascisti toscani in guerra di Spagna: http://gestionale.isgrec.it/sito_spagna/ita/all_ita_details.asp?offset=30&id=2412 (URL consultata il 2 maggio 2021)