Girolimetti Ferruccio di Ercole, nato il 24 marzo 1909 a Senigallia (Ancona). Anarchico, di professione venditore ambulante. È il più piccolo dei fratelli Girolimetti; con la famiglia emigra a Sant'Arcangelo di Romagna il 30 novembre 1912. La sua formazione politica è influenzata da tendenze libertarie e da avversione al regime fascista. Al suo ritorno dal servizio militare, assolto nella Real Manna, diviene un elemento politicamente attivo e palesa apertamente la sua opposizione al regime. Nel maggio 1934 richiede il passaporto alla Questura di Forlì per recarsi in Francia a esercitare il mestiere di venditore ambulante. Il Prefetto sarebbe contrario al rilascio, temendo che all'estero Girolimetti si associa ai fratelli, già espatriati, per far propaganda contro il fascismo. Il Ministero dell'Interno accoglie al contrario la richiesta del Girolimetti e la Questura di Forlì gli rilascia il passaporto il 21 giugno 1934. Il 31 agosto 1934 espatria e si reca a Nizza e inizia un commercio di cravatte per conto della ditta Rezzoli di Bologna. Successivamente si trasferisce a Marsiglia, dove viene raccomandato al noto anarchico Edoardo Angeli, detto Dino, per trova. re un lavoro presso una cooperativa anarchica. Nel 1935 è per un periodo di tempo a Orano in Algeria come cementista presso una ditta locale. Ritorna a Marsiglia nell'aprile 1935 e prende alloggio presso l'anarchico Celso Persici. Sua intenzione è recarsi a Liegi dal fratello Carlo. Passando presso Grasse, dove risiede suo cognato Domenico Nanni, anche lui anarchico, Ferruccio raggiunge Liegi nel luglio 1935 e alloggia presso il fratello Carlo. Costui è un anarchico convinto, ritenuto pericoloso e capace di compiere attentati; è per questo vigilato continuamente. Nell'ottobre 1936 Ferruccio si allontana da Liegi e seguendo l'itinerario dei comunisti belgi, via Parigi - Marsiglia passa in Spagna. Arruolato nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri della Colonna "Ascaso" organizzata dalla CNT-FAI, partecipa alla battaglia di Almudèvar (Aragona). Nel marzo 1937 lo troviamo a Barcellona facente par. te del servizio informazioni della FAI. È addetto a intercettare le comunicazioni e segnalazioni dei comunisti, sia nella zona del fronte che nella zona di Lèrida. Il 10 aprile 1937 viene scoperto dai comunisti mentre è in fase di intercettazione, ne segue un conflitto e il Girolimetti è ferito alla spalla destra. La notizia la ritroviamo sul giornale anarchico dell'epoca "Il Risveglio". Medicato all'ospedale di Lèrida e successivamente a quello di Tarragona. Dimesso dopo circa due mesi, ritorna a Lèrida e riprende momentaneamente il servizio d'intercettazioni, passa poi a Sitges nei pressi di Barcellona. Rientra in Francia nell'agosto 1937 a Grasse (Alpi Marittime francesi) presso la sorella Felicita. Ritorna in Spagna nell' ottobre dello stesso anno accompagnato dal fratello Carlo, il quale si trattiene solo pochi giorni. Ferruccio al contrano vi resta fino al maggio 1938 tacendo l'autista di piazza. Non partecipa più ai combattimenti e non sappiamo se continua la sua attività di spionaggio. ln Francia lavora a Bandl e ad Aubegne. poi a Marsiglia. Ricercato dalla polizia. ripara in Belgio dove nell'agosto 1939 si ricongiunge con i due fratelli Mario e Carlo. Nel luglio 1940 è a Bruxelles ed esercita il commercio di legumi senza abbandonare i suoi ideali anarchici e antifascisti. Riprende l'attività politica. Il 24 febbraio 1941 è arrestato dalla Gestapo con il fratello Mario, tradotti ad Aachen (Aquisgrana) proseguono per il Brennero per far rientro in Italia. II 12 maggio 1941 è a Forlì interrogato nella locale Questura; il 29 dello stesso mese é assegnato al confino di polizia per la durata di cinque anni, per avere militato nelle milizie rosse spagnole, destinazione Ventotene. . Il 29 agosto 1943 G. è internato nel campo di concentramento di Renicci d’Anghiari (AR), dove ha l’opportunità di rivedere i fratelli Mario e Carlo. Evade dal campo pochi giorni dopo l’8 settembre, ma è ripreso e di nuovo tradotto a Ventotene. Qualche settimana dopo, durante il viaggio di trasferimento alle carceri di Roma, riesce a eludere la sorveglianza delle guardie e a fuggire. Viene arrestato in provincia di Arezzo ma il 7 dicembre seguente viene liberato e con un foglio di via obbligatorio è condotto a Castelfranco Emilia. Ritornato a Santarcangelo insieme ai fratelli Carlo, Mario e altri antifascisti del luogo, costituisce uno dei primi nuclei di Resistenza armata contro i nazifascisti. Emigrato negli Stati Uniti muore a Boston (USA) nel 1968.

Annotazioni: Scheda biografica redatta da Roberto Lucioli per il volume Gli antifascisti marchigiani nella guerra di Spagna (1936-1939) [Ancona]: ANPI Marche/Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, stampa 1992 sulla base delle seguenti fonti: Comune di Senigallia; Comune di Sant’Arcangelo di Romagna; Archivio Centrale di Stato. Fondo Casellario Politico Centrale; Archivio di Stato di Ancona, Fondo Questura Fascicoli Personali Sovversivi anni 1900-1943; A Lopez, Dalla Spagna alla resistenza in Europa, in Italia, ai campi di sterminio, Aicvas. Roma 1983, p.37; A. Lopez , La colonna italiana Aicvas, Roma 1985.p.37; A. Lopez , La colonna italiana Aicvas, Roma 1985, p.25; A. Dal Ponte S. Carolini L’Italia al confino 1926-1943, La Pietra, Milano 1983, p. 942 integrata da informazioni del Dizionario Biografico on line degli Anarchici Italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/collezioni/6-dizionario-biografico-online-degli-anarchici-italiani