Girolimetti Carlo di Ercole e Anna Franzi, nato il 27 marzo 1907 a Senigallia (Ancona). Meccanico, anarchico. Chiamato comunemente “Carlo de Sdazarìn”, nel 1912 insieme ai suoi familiari si trasferisce a Santarcangelo di Romagna. Ha sei fratelli, tra cui Mario e Ferruccio (come Carlo, anarchici e combattenti di Spagna). Nel 1922 a 15 anni, aderisce alla Gioventù comunista. Il 12 agosto 1924, dopo che il fratello Natale, il 6 aprile, è stato selvaggiamente bastonato dai fascisti (morirà per le conseguenze dell’aggressione nel manicomio di Imola), emigra a Grasse, in Francia, per motivi di lavoro, dove riceve l’ospitalità del cognato, l’anarchico Domenico Nanni originario di Pesaro, già convivente di Felicita, detta “Felix”, sua seconda sorella. Dalla Francia emigra in Lussemburgo, venendo meno nel frattempo agli obblighi di leva, ciò pertanto induce le autorità italiane a negargli il rinnovo del passaporto. Nel giugno 1926 raggiunge clandestinamente Montbéliard, Francia, a pochi chilometri dal confine svizzero, dove è accolto dalla sorella Maria, anch’essa. Probabilmente in questo periodo Girolimetti. inizia a meditare l’abbandono del Partito Comunista d’Italia per approdare al movimento anarchico. Nell’aprile del 1933 Girolimetti è di nuovo a Liegi dove entra in contatto con il comunista Giuseppe Bossi e l’anarchico Giovanni Battista Buzzi. I tre, assieme ad altri compagni progettano un attentato a Mussolini. Nel luglio 1932 è assunto dall’impresario, Domenico Gasparini, anarchico originario di Udine, presso una ditta di costruzioni in cemento a Liegi. Il 17 maggio 1934 è assunto come cameriere al Grand Hotel des Boulevards a Liegi. Allo scoppio della rivolta franchista si porta in Spagna e si arruola nella Sezione ltaliana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI. Combatte ad Almudèvar, poi è in servizio come autista. (Invece secondo il Dizionario degli Anarchici Italiani, malgrado ne avesse il proposito, Girolimetti non riesce a raggiungere la Spagna, perché sprovvisto di documenti). Rientrato in Belgio viene arrestato dalle autorità il 27 aprile 1939 per infrazione al decreto di espulsione e il 9 maggio seguente è condotto alla frontiera con il Lussemburgo. Qualche mese dopo rientra clandestinamente e trova rifugio a Bruxelles presso la sua compagna, Lucia Moreau. Il 16 dicembre 1940 i funzionari della Gestapo in una retata contro i militanti politici antifascisti in Belgio arrestano Girolimetti con altri compagni. Tradotto al Brennero e successivamente trasferito nelle carceri di Forlì, viene deferito alla Commissione Provinciale di Forlì. Il 17 febbraio lo assegna a 3 anni di confino a Ventotene, per propaganda sovversiva all’estero. Nel luglio 1943 è internato nel campo di concentramento di Renicci, nei pressi di Anghiari (AR), da dove evaderà pochi giorni dopo l’8 settembre, Tornato a Santarcangelo dal confino insieme ai fratelli Ferruccio e Mario e ad altri antifascisti, costituisce un primo nucleo di attivisti che darà vita alla prima Resistenza armata contro i nazi-fascisti. Dopo la guerra si trasferisce definitivamente a Bruxelles dove apre un negozio di barbiere. Muore a Bruxelles il 28 giugno 1997.

Annotazioni: Scheda biografica integrata con informazioni del Dizionario Biografico on line degli Anarchici Italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/collezioni/6-dizionario-biografico-online-degli-anarchici-italiani