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persona singola | Antifascisti combattenti e volontari della Guerra di Spagna

Domenico Girelli

Cognome: Girelli
Nome: Domenico
Data di nascita: 19 febbraio 1893
Luogo di nascita: Civitella di Romagna (Civitella di Romagna)
Data di morte: 8 maggio 1991
Luogo di morte: Parigi (Parigi)
Professione: Meccanico

PROFILO BIOGRAFICO
LEGATE A QUESTA BIOGRAFIA

Bibliografia
  • La Spagna nel nostro cuore : 1936-1939: tre anni di storia da non dimenticare / edito a cura dell'AICVAS, Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna. - Roma : AICVAS, 1996. - 607 p. : ill. ; 24 cm., p. 229.
  • Antifascisti nel casellario politico centrale / [a cura di] Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti. V. 9: Gabana-Gretter / a cura di Simonetta Carolini ... [et al.] ; coordinatore Adriano Del Pont. - Roma : ANPPIA, 1992. - 496 p. ; 24 cm. - (Quaderni dell'ANPPIA ; 9), p. 344.
  • Dizionario biografico degli anarchici italiani / diretto da Maurizio Antonioli ... [et al.]. V. 1: A-G. - Pisa : BFS, [2003]. - XXII, 790 p., [8] c. di tav. : ill. ; 25 cm.. - [ISBN] 88-86389-86-8. - [BNI] 2004-12061., 728 (voce biografica); vol II, pagg. 265, 379. In questa fonte bibliografica sono presenti ulteriori riferimenti archivistici e bibliografici
  • La colonna italiana / a cura di Alvaro Lopez. - Roma : [s.n.], 1985. - 51 p. : ill. ; 30 cm. - (AICVAS / Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna ; 5), p. 24.
  • Collezioni digitali Biblioteca Franco Serantini, http://bfscollezionidigitali.org/index.php/Detail/Object/Show/object_id/917 (Url consultato il 02/05/2022)
  • Le Maitron. Dictionnaire biographique mouvement ouvrier mouvement social, https://maitron.fr/spip.php?article155424&id_mot=144 (Url consultato il 30 agosto 2023)
  • SIDBRINT - Memòria Històrica Brigades Internacionals, https://sidbrint.ub.edu/ca/content/girelli-domenico (Url consultato il 14 aprile 2024)
Fonti archivistiche
  • INSMLI - Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, fondo Archivio dell'Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna (AICVAS), b. 5, fasc. 27. Estremi cronologici: sd [1970 - 1985]. Riferimenti: Link1.
  • INSMLI - Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, fondo Cantaluppi Augusto, fasc. 14.
  • INSMLI - Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, fondo Ricerca su antifascisti piemontesi e valdostani nella guerra civile di Spagna, b. 1, fasc. 2. Estremi cronologici: [01/01/2006 - 04/05/2006]. Riferimenti: Link1.
  • ACS - Archivio Centrale dello Stato, fondo CPC - Casellario Politico Centrale, b. 2444. Numero ordine II volume ACS: B04183. Estremi cronologici: 1935-1941. Annotazioni: iscritto alla Rubrica di frontiera Riferimenti: Link1.
Bibliografia nascosto
Altri riferimenti
Presente in Rubrica di frontiera

Documenti
Fotografie

    Domenico Girelli

    Cognome: Girelli
    Nome: Domenico
    Data di nascita: 19 febbraio 1893
    Luogo di nascita: Civitella di Romagna (Civitella di Romagna)
    Data di morte: 8 maggio 1991
    Luogo di morte: Parigi (Parigi)
    Professione: Meccanico

    PROFILO BIOGRAFICO


    Materiali e documenti


    Documenti
    Fotografie
      Prima della guerra di Spagna

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      1. GIRELLI Domenico
        Civitella di Romagna (Forlì) 19.2.1893 – Parigi 8.5.1991
        Nato da Giovanni, contadino, e Teresa Faggi, una famiglia poverissima con quattro figli. Nel 1905 segue il padre che emigra in Francia per lavoro e a Homécourt (Meurthe-et-Moselle) sono assunti in una officina. Nel 1908 si avvicina all’anarchismo, e si forma una cultura da autodidatta dedicandosi alla lettura dopo il lavoro in officina. Quando rientra per le ferie a Civitella ha tra i compagni Leandro Arpinati, allora anarchico individualista, poi ras del fascismo bolognese; in seguito frequenta il socialista Torquato Nanni, nella vicina Santa Sofia. Nel 1913 rientra in Italia per il servizio militare per evitare le conseguenze della renitenza alla leva ma dopo due mesi ottiene un anno di convalescenza e nel giugno 1914, durante la Settimana rossa, si mette in luce nelle manifestazioni senza subire conseguenze alla fine dei moti. Allo scoppio della grande guerra rifiuta di usare le armi e svolge il servizio come infermiere portaferiti. Nel novembre 1917 è catturato dagli austriaci nella rotta di Caporetto ed è mandato prima in un campo di concentramento in Ungheria, poi a lavorare in una famiglia di contadini. Liberato dalla prigionia alla fine della guerra, termina il servizio militare e dopo il congedo riprende l’attività politica a Civitella, in particolare la propaganda antielettorale per le elezioni del 1919. Alla fine dell’anno si reca a Genova in cerca di lavoro e l’8 gennaio 1920 è arrestato in una manifestazione, condannato con la condizionale e rimpatriato con foglio di via. La mattina dopo torna a Genova e dopo tre mesi trova lavoro all’officina meccanica San Martino Macchine Agricole del gruppo Ansaldo, dove su 500 operai lavorano una quindicina di anarchici e alcune decine sono gli aderenti all’USI. Nel settembre 1920 partecipa all’occupazione delle fabbriche e con i compagni di lavoro costruisce bombe che poi vengono nascoste. Implicato in un furto d’armi in una caserma, la notte del 30 dicembre 1920 sfugge in modo rocambolesco all’arresto e dopo alcune settimane di latitanza ripara in Francia stabilendosi nella regione di Parigi. Nel 1923, dopo alcuni anni di unione libera, sposa la sua affittacamere di Genova, vedova di guerra con una figlia, da cui ha un figlio. Quando ottiene il permesso di soggiorno per sei anni lavora alla Renault di Billancourt, ma è licenziato per aver partecipato allo sciopero del 1° maggio 1930 e attraversa un nuovo un periodo di difficoltà economiche. Nel 1936, allo scoppio della guerra civile, accorre in Spagna e per vari mesi combatte al fronte. Nell’aprile 1937 ritorna a Parigi in licenza e quando sta rientrando in Spagna è arrestato alla frontiera di Perpignano e condannato ad alcuni mesi di carcere per avere infranto le norme appena varate dal governo Blum in base alla politica del “non intervento”. Liberato, non rientra in Spagna dove, dopo i fatti del maggio 1937 a Barcellona e l’inizio della repressione stalinista nei confronti di anarchici e poumisti, la situazione si è ormai deteriorata. A Parigi affronta Luigi Longo e altri dirigenti comunisti in occasione di pubblici dibattiti accusandoli di complicità nell’assassinio di Camillo Berneri e rischia di essere aggredito. Nel luglio 1938 è arrestato in occasione della visita del re d’Inghilterra ed è espulso in Belgio ma il giorno dopo rientra clandestinamente a Parigi. Durante l’occupazione nazista la polizia francese lo segnala alle autorità tedesche e trascorre quattro mesi nella prigione della Santé. Dichiara alla Gestapo di essere stato in Spagna per lavoro, e i tedeschi si accontentano della sua versione. Nel corso della guerra perde il figlio che, deportato in Germania, non fa più ritorno. Non partecipa alla Resistenza, che rifiuta come tutte le guerre, in quanto si tratta di schierarsi dalla parte di uno Stato contro un altro Stato. Nel 1946, dopo la Liberazione, è arrestato e sconta quattro mesi di carcere per avere cercato di occultare alcune armi. Partecipa a convegni in Francia e in Italia, tra cui il Congresso internazionale anarchico di Carrara del 1968. L’ultima impegno è l’assistenza agli espatriati politici italiani a Parigi negli anni ’70 e ’80. Rimasto vedovo, muore in ospedale e lascia il suo corpo alla medicina, poi è cremato.
        FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale;
        Biblioteca libertaria A. Borghi, Fondo Domenico Girelli
        G. Landi, Ricordando Domenico Girelli, in «A rivista anarchica», giu.-lug. 1991.

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