Giovannini Spartaco di Colombo e Silvestri Francesca, nato il 13 gennaio 1893 a Roma. Falegname, comunista. Frequenta le scuole fino alla quinta elementare. Sergente maggiore durante la Prima guerra mondiale, apre una fabbrica per lavori di falegnameria, che finisce per fallire a causa della crisi economica. Emigra allora in Francia nel 1929 e viene segnalato quale elemento di tendenze rivoluzionarie enna sua casa si riuniscono elementi rivoluzionari. Nel 1933 si iscrive al Partito Comunista, divenendo segretario del gruppo di lingua italiana del Partito Comunista francese, ed alla CGTU. Nel 1935 è espulso dalla Francia. Il primo settembre 1936 giunge in Spagna e due mesi dopo è arruolato nella centuria Gastone Sozzi, prendendo parte a tutte le azioni a Pelahustàn rimanendo leggermente ferito, ma rifiuta di essere ospedalizzato, e Cenicientos, e dove si distingue nell'evacuazione dalla linea del fronte del volontario Giulio Pasini ferito mortalmente alla fronte. Passato al Battaglione Garibaldi, 3. Compagnia, raggiunge il grado di tenente comandante di compagnia. Ferito una seconda volta al braccio destro da schegge a Casa de Campo nel novembre 1936, ritorna al battaglione nel gennaio 1937 e prende parte alle azioni di Arganda e Guadalajara. Successivamente, nella Brigata omonima è aiutante maggiore della 1. Compagnia del 2. Battaglione. Nel luglio 1937 è di nuovo ferito gravemente a Villanueva del Pardillo, questa volta alla testa e passa per diversi ospedali subendo la trapanazione del cranio. Il 7 agosto 1937 il giornale della Brigata Garibaldi "Il Garibaldino", pubblica nel numero 7 una intervista fattagli da Giambattista Canepa e firmata col suo pseudonimo J.K. Nepa. Nella convalescenza sposa una infermiera spagnola. Ripresosi, ma inabile al servizio al fronte, rifiuta di rientrare in Francia e passa all'Ufficio Censura delle Brigate Internazionali a Barcellona. Esce dalla Spagna il 5 febbraio 1939 assieme alla moglie, infermiera spagnola, e raggiunge dapprima Parigi e poi l'Urss, come grande invalido. Qui risulta residente in una località della regione della Crimea, da dove si ha notizia della morte avvenuta ad Odessa nell'anno 1966.