Gilioli Rivoluzio di Onofrio e Pellicciari Maria, nato il 21 giugno 1903 a Rovereto sul Secchia frazione di Novi (Modena). Impiegato, anarchico. Dopo aver compiuto parte delle scuole tecniche a Carpi, si trasferisce per continuare gli studi a Modena, dove inizia a frequentare gli ambienti anarchici. Nel 1919, a soli sedici anni, diventa segretario dei Gruppi giovanili comunisti anarchici ed è assunto come contabile dalla Camera del lavoro sindacalista. Continua però a frequentare le scuole serali per conseguire il diploma di maestro. Partecipa al congresso costitutivo dell’Unione giovanile rivoluzionaria italiana, che si svolge a Parma nel dicembre 1919; nonostante la giovane età, si mette in mostra per la preparazione e l’impegno È tra gli organizzatori del furto di mitragliatrici compiuto ai danni di una caserma di Modena, deciso dagli anarchici modenesi in risposta all’eccidio compiuto in piazza Grande da carabinieri e Guardia regia il 7 aprile 1920, per essere così in grado di difendere con le armi le manifestazioni operaie. Le autorità giudiziarie individuano nel giro di poche settimane i responsabili del furto ed arrestano ventisei anarchici e due socialisti rivoluzionari. Di tutti questi, venticinque sono processati a Piacenza, e tredici condannati a pene detentive. Gilioli riesce a sfuggire alla cattura e con Egisto Colli, un altro anarchico modenese, si nasconde presso compagni bolognesi. Vista la situazione, decidono di espatriare in Francia, passando la frontiera clandestinamente nel giugno 1920 per recarsi prima a Parigi e poi nel nord del Paese. Condannati in contumacia per il furto commesso, nell’aprile 1925 l’azione penale nei loro confronti è dichiarata estinta per amnistia. Gilioli trova lavoro in un cantiere edile a Lens, nel dipartimento del Passo di Calais. È poi assunto come contabile da un italiano proprietario di alcune locande nella zona. L’anno dopo è raggiunto dal padre Onofrio e nel 1922 dal resto della famiglia, mentre tutti gli altri familiari nel 1924 si trasferiscono nella banlieu parigina, a Fontenay-sous-Bois. La loro casa diventa un sicuro punto di riferimento per numerosi esponenti dell’antifascismo italiano ed europeo, che qui trovano ospitalità. In ogni caso, dopo qualche tempo Gilioli fissa la propria residenza con la moglie in un altro appartamento nel 16° arrondissement. Qui trova lavoro in alcune imprese edili. È attivo nelle agitazioni promosse in Francia contro la condanna a morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Si reca alcune volte a Barcellona, dove ha solidi contatti, per accompagnare la sorella Siberia e il suo compagno Renzo Cavani, che cercano di trovare una sistemazione meno precaria di quella parigina, dove quest’ultimo vive da clandestino in una soffitta della casa dei Gilioli. Conclusi i lavori nei Pirenei, torna a Parigi dove trova lavoro in un altro cantiere edile, per il rifacimento della stazione della metropolitana di Place de la Republique. Riprende in pieno l’attività politica, partecipando a numerose manifestazioni, durante le quali prende spesso la parola. Questa sua attività è notata dalle autorità di polizia e, il 30 luglio 1931, è segnalato dal Bollettino delle ricerche quale «anarchico da fermare e perquisire». L’anno dopo promuove con Camillo Berneri e Antonio Cieri la pubblicazione di “Umanità nova”, quindicinale anarchico che esce dall’ottobre 1932 a Puteaux. Il 12 febbraio 1934 partecipa allo sciopero generale antifascista proclamato in Francia a seguito degli incidenti avvenuti il 6 febbraio a Parigi, quando gruppi di fascisti tentano l’assalto alla Camera dei deputati per protestare contro la rimozione del prefetto di Parigi, e sono respinti a fucilate dalla Guardia repubblicana che lascia sul terreno quindici morti. Ad una manifestazione comunista di tre giorni dopo nove lavoratori sono uccisi e, infine, è proclamato il 12 febbraio lo sciopero generale. Il 2 gennaio 1935 è espulso dalla Francia insieme all’anarchico Angelo Damonti ma, grazie all’intervento di alcuni influenti socialisti francesi, ottiene una sospensione del decreto. Nel biennio 1935-36 partecipa a tutte le manifestazioni per il diritto d’asilo, prendendo parte anche alla Conferenza internazionale per il diritto di asilo tenuta a Parigi il 20-21 giugno 1936, Negli stessi giorni della sollevazione franchista in Spagna, precisamente il 19 luglio 1936, è assunto da una ditta parigina per condurre i lavori di allargamento del porto di Dunkerque, nel nord della Francia. Da una serie di lettere inviate ai familiari emerge il disagio per la necessità di differire la partenza per la Spagna, anche se con gli anarchici Umberto Marzocchi e Mario Mantovani, che si trovano a Bruxelles, si impegna per recuperare armi in Belgio da inviare ai volontari spagnoli, e partecipa a riunioni a Parigi per organizzare gli aiuti alla colonna italiana. In novembre decide finalmente di raggiungere i tanti compagni che già combattono per la rivoluzione spagnola. Il 5 dicembre 1936 raggiunge Barcellona con un gruppo di suoi compagni. A combattere in Spagna si trovano già il fratello Equo, il padre Onofrio, la sorella Siberia e il cognato Renzo Cavani. Un contributo, quello della famiglia Gilioli, che ha pochi confronti. Da Barcellona Gilioli. raggiunge la Sezione Italiana della Colonna Ascaso della CNT-FAI ad Almudevar ma, dopo pochi giorni, il comando della Colonna, in considerazione delle sue ottime competenze tecniche, lo destina al comando (con il grado di capitano) di una Compagnia del genio. Grazie a questo ruolo riesce a realizzare non solo opere di carattere militare, ma anche strade, ponti e altri lavori pubblici, spesso con la collaborazione di alcune Collettività libertarie, sorte numerose in Aragona. Dopo gli scontri del maggio 1937 a Barcellona tra comunisti da una parte e anarchici e POUM (Partido Obrero de Unificaciòn Marxista) dall’altra, durante i quali vengono assassinati Camillo Berneri e francesco Barbieri, decide di rimanere comunque a combattere al fronte. Dopo la militarizzazione dell’esercito repubblicano è nominato comandante della Compagnia del genio della 28. divisione (Bataillon des Ingenieros, division Ascaso). Il 16 giugno 1937, mentre compie un giro d’ispezione in località Terraza a Carrascal, vicino a Huesca, è ferito gravemente da una pallottola nemica. Muore il 21 giugno, giorno del suo compleanno, nell’ospedale di Barcellona. Ai suoi funerali, che avvengono due giorni dopo senza che nessuno dei familiari sia ancora informato della morte. Viene sepolto nel cimitero di Montjuich, a Barcellona.

Annotazioni: Scheda biografica basata sui dati di Claudio Silingardi riportati nel Dizionario Biografico on line degli Anarchici Italiani https://www.bfscollezionidigitali.org/collezioni/6-dizionario-biografico-online-degli-anarchici-italiani