Allocca Tommaso di Giovanni e Minervini Assunta, nato l’8 settembre 1908 a Campobasso. Maestro elementare, comunista. Di famiglia borghese è sottoposto a fermo di polizia nel 1923, a soli quindici anni. Compie il servizio militare come sottufficiale nell’Artiglieri di Montagna e, dopo aver frequentato la scuola militare di Pinerolo (Torino), diventa ufficiale di Cavalleria. Ottiene il diploma di maestro elementare alla scuola “Luigi Settembrini” di Napoli, ed insegna per 34 mesi, ma non riesce ad iscriversi ai concorsi che gli garantirebbero il posto di lavoro, non avendo la tessera del Partito Nazionale Fascista. Perseguitato dal regime nel 1931 espatria in Francia, dove impara il mestiere di sarto da donna che gli consente di lavorare a domicilio. Nel maggio 1932 sposa una cittadina francese. Sposta il suo domicilio tra Nizza Grenoble e Lione, stabilendosi a Villeurbanne (Lione) col nome di Alfred Dugas. Simpatizzante comunista, fa parte di molti organismi antifascisti tra cui Comitati Proletari, Soccorso Rosso e Amici della Russia. Espulso dalla Francia nel 1936 non ottempera al decreto e rimane in Francia come clandestino, sfruttando l’ottima conoscenza della lingua francese. Nel giugno 1936 aderisce al Partito Comunista Francese nella cellula di Rosny s/Bois. Allo scoppio della guerra civile, con l’aiuto del Partito Comunista, parte per la Spagna il 13 ottobre 1936 con il primo contingente di volontari. Il mese successivo si fa raggiungere dalla moglie a Barcellona che, grazie a raccomandazioni, riesce ad alloggiare al lussuoso Hotel Colon, procurandole un lavoro nell' Ufficio di controllo degli immigrati Stranieri. A partire dal gennaio 1937 (secondo latri già dal 4 dicembre), è nominato capitano comandante di uno squadrone di cavalleria nella XIV Brigata Internazionale (Secondo altre fonti opera nella XV Brigata Internazionale. 35. Divisione, con base a La Roda vicino Albacete). Combatte coraggiosamente al fronte, anche se Andrè Marty afferma in una lettera che Allocca è in continuo contrasto con il Commissario Politico Huart perché succube della moglie che pretendebbe di dare consigli militari, e che quindi dovrebbe essere allontanato dalla Spagna. La moglie rientra in Francia nel 1937 e Allocca viene destituito a fine luglio per la scarsa motivazione dei suoi uomini nel tentativo del 9 luglio 1937 di occupare Quijorna (Madrid), nel corso della battaglia di Brunete e per aver distolto fondi dalla cassa del reggimento. Secondo una fonte avendo lui ricevuto l’ordine di abbandonare il fronte per effetto della destituzione, prima di partire riunisce i suoi uomini e li invita a chiedere il rimpatrio. Allocca compare nel documentario “Quijorna” girato nel 1937 dal regista Antonio Vistarini sui combattimenti intorno a Brunete Invece di rientrare ad Albacete come gli è stato ordinato, si allontana e si fa rimpatriare in Francia dal console francese di Valencia. A Parigi dichiara al Partito di essere giunto in Francia, con un permesso verbale del generale Gall. Viene aperta un’indagine su di lui in cui viene sospettato di essere un agente infiltrato dell’OVRA, anche perché la moglie risulta abbia lavorato al consolato italiano di Lione, effettuando numerosi viaggi in Italia. Allocca chiede però ripetutamente a partire da settembre, di poter rientrare in Spagna dove rientra il 7 dicembre 1937. E’ immediatamente imprigionato ad Albacete con l’accusa di diserzione e proposto per la degradazione ed espulsione dal paese. Viene però prosciolto dalla Commissione Giudiziaria nel marzo 1938, per intervento di Carlo Penchienati, ma di nuovo arrestato è condotto nella prigione delle Brigate Internazionali di Castelldefels (Barcellona). Secondo Penchienati in prigione subisce pesanti percosse che lo lasciano con il volto permanentemente sfigurato. Dopo sette mesi di detenzione nel castello, nel gennaio del 1939 viene portato a nord nell’imminenza della caduta della Catalogna sotto l’offensiva franchista. Nel trasferimento il 24 gennaio 1939 in una piccola stazione vicino Barcellona, incontra Umberto Galleni con cui si lamenta dei maltrattamenti che ha subito da parte degli agenti del Servizio di Informazioni Militari al comando di Antonio De Maio, che lo hanno in custodia con altri 200 detenuti. Allocca riesce ad evadere poco dopo l’incontro e rientrato autonomamente in Francia, è internato nei campi di raccolta. In una nota del Partito Comunista risulta a Gurs tra i sospetti come disertore e possibile agente dell’OVRA. Liberato torna a Parigi, dove vive in Rue Fauburg Montmartre 2 e incontra ancora Penchienati, Dopo lo scoppio della guerra mondiale nel novembre 1939 è di nuovo arrestato dalla polizia francese in quanto privo di documenti ed internato in un campo di concentramento. Dopo l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi viene deportato in Germania. Deceduto nel campo di Buchenwald il 2 agosto 1944. La sua fine mostra che le accuse di connivenza con l’OVRA erano del tutto infondate. E’ spesso citato nella discussa autobiografia del volontario belga Nick Guillen, suo compagno di reparto, “Le mercenaire : carnet de route d'un combattant rouge” (1938) e nel romanzo di Josè Maria Gironella “Un millón de muertos “ (1961).