Bettini Giuseppe di Giovanni, nato il 28 settembre 1901, a Mezzolombardo (Trento). Operaio, comunista. Nell'ottobre 1930 emigra con il fratello minore Francesco in Belgio, stabilendosi a Boussoit. Nel gennaio 1931 comincia a lavorare in miniera. Nel 1933 è arrestato dalla polizia belga in occasione di uno sciopero di minatori per propaganda sovversiva. Nel settembre 1936 è definito dal Consolato italiano di Charleroi "fervente comunista che svolge attiva propaganda antifascista". Il mese successivo parte per la Spagna. Milita prima nella 12. e poi nella 15. Brigata Garibaldi. Prende parte a vari combattimenti ed è ferito a Guadalajara. Combatte sul fronte dell'Ebro. Rimane in Spagna sino al maggio 1939. Lo stesso mese il Consolato italiano di Charleroi invia al Ministero dell'Interno un'informativa in cui Bettini è identificato come il sovversivo da arrestare noto alla polizia fascista ed inserito nella Rubrica di Frontiera. Sentitosi minacciato, cambia spesso abitazione. Tra il luglio 1941 e l'ottobre 1944 milita nel Gruppo Alpi - gruppo organizzato da Cleto Alpi, composto prevalentemente da minatori italiani. La formazione prende parte attiva alla Resistenza nella cittadina belga di Charleroi. Nel 1948 lo stato belga riconosce la sua attività  di Resistente armato, più avanti la Corona inglese attribuisce a lui e a Cleto Alpi un riconoscimento per il sostegno all'azione degli Alleati. Durante la Resistenza è attivo nella diffusione di stampa clandestina, nel fornire rifugio ai partigiani, nell'attuare azioni di sabotaggio e nella raccolta di informazioni. Combatte contro i tedeschi a Chà¢tilienau e a Farciennes. Nel giugno 1948 il Ministero della difesa belga gli assegna la medaglia della Resistenza. Nonostante le decorazioni è espulso dal Belgio nel luglio 1951. Torna a Mezzolombardo. La silicosi lo rende invalido nel 1952 e lo conduce alla morte nel 1963. Nel maggio 2008 il Front de l'Indipendance belga gli assegna una medaglia al valore.